Populista sarà Lei! Abuso di una parola
di Raffaella Milandri
E’ ormai considerata una offesa, quasi un insulto, con la quale oggi vengono definiti politici, partiti, movimenti che per definizione si oppongono a tutto ciò che è liberale e democratico. Ma il populismo in origine non è una dottrina politica negativa, così come si raffigura, anzi. Il principio del populismo è che, poiché una elite privilegiata sfrutta la gente comune, il “popolo “ cerca di agire per uscire da questa situazione opprimente con azioni di massa; e non è una ideologia di destra, di sinistra o di centro. E’ la lotta del “piccolo uomo” contro l’establishment, di chi non è corrotto contro chi lo è, dell’uomo medio contro le classi ricche ed elitarie che gestiscono il “potere”. E’ la opposizione dei cittadini alle istituzioni politiche che hanno fallito. In realtà, il populismo non è identificabile con una corrente politica, ma nemmeno con una classe sociale, ed è anzi caratteristico di tutti gli Stati democratici. Eppure, i termini populista e populismo vengono usati sempre più spesso in politica come termine dispregiativo, come definizione di chi fa promesse impossibili per ingraziarsi le masse e prendere voti. In modo curioso, il populismo negli Stati Uniti di solito viene identificato con la sinistra, e in Europa con la destra politica. Gli opposti si toccano: nel 2008 Obama è stato definito populista, come lo è ora definito Trump. Fin dagli antichi Romani, è stato additato come populista chi ha usato i “referenda” a favore del popolo, per bypassare il potere costituito del Senato, come Giulio Cesare e Tiberio Gracco, -membri dei Populares. Dal populismo sono nati ad esempio movimenti democratici per i diritti degli agricoltori e dei lavoratori, come anche i Black Populist, alla fine dell’Ottocento, che lottavano contro la “supremazia bianca”; ma da esso sono scaturiti anche dittature, come il nazismo di Hitler. In Russia, il populismo fu un movimento culturale e politico, sviluppatosi alla fine dell’Ottocento, che si proponeva di raggiungere il miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate. In Italia negli ultimi vent’anno è stato dato del populista a Berlusconi, poi alla Lega Nord, e al Movimento Cinque Stelle; ma anche a Renzi. Populista è definito l’americano che ha votato per Trump presidente, e l’inglese che al referendum ha votato per la Brexit. Quindi cosa è il Populismo e chi è il Populista? Tra esempi storici e attuali sia positivi che negativi, diciamo che è un termine abusato e confuso, indica un ideale condivisibile da tutti ma che ha poi applicazioni molto diverse. Si confonde populismo con demagogia. In alcuni casi, si ritiene che possa andare a braccetto col totalitarismo. L’abuso principale del termine viene fatto dalla stampa e dai media, molte volte fuori luogo, per demonizzare chi, a turno, fa più comodo. Come la parola protezionismo correlata alla politica commerciale di Trump: in realtà la Unione Europea è un lampante esempio di protezionismo economico. Alla fine di questa mia riflessione, vorrei aggiungere questo: i media dovrebbero usare una maggiore precauzione nel manipolare e nel suggestionare il popolo. Credo che oggi la più grande manifestazione di populismo – inteso come movimento del popolo ma anche rapporto col popolo- possano essere proprio i mezzi di informazione e i social network, che dovrebbero in realtà ispirare libertà, buoni principi, democrazia, ma che molto spesso diventano solo strumenti di potere da usare sulle masse. Per non fomentare e dare troppa voce alla dittatura delle minoranze, come nel caso della Brexit: in fin dei conti, la maggioranza degli inglesi ha votato e ha deciso. Il referendum è uno strumento popolare, non populista. Noam Chomsky, rinomato studioso di linguistica di origine ebraica, dice: “Populismo significa appellarsi alla popolazione“. Ma permettetemi, vorrei aggiungere anche un’altra frase illuminata di Chomsky: “Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana”.
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