Alessandro Sciarroni, “Don’t be frightened of turning the page” all’App
PRESENTATO IL NUOVO SPETTACOLO DELL’ARTISTA SAMBENEDETTESE ALESSANDRO SCIARRONI AL II FESTIVAL DELLE ARTI SCENICHE CONTEMPORANEE DI ASCOLI PICENO.
di Chiara Sturba
Ascoli Piceno, 2017-05-19 – E’ stata la sconsacrata chiesa di Sant’Andrea Apostolo ad Ascoli Piceno ad accogliere la nuova produzione di Alessandro Sciarroni nell’ambito dell’APP – Ascoli Piceno Present, festival di teatro, musica e danza giunto alla sua seconda edizione.
Nel pomeriggio di sabato scorso l’ampia navata arricchita da resti di affreschi e teorie di santi in parte attribuibili al Maestro di Offida, ha visto la messa in scena di Don’t be frightened of turning the page, una performance capace di attrarre lo spettatore magneticamente. In quest’occasione l’autore ha proposto un’azione scenica frutto di un serrato allenamento del corpo e della concentrazione, che si è esplicata in movimenti di rotazione su se stesso per un tempo lungo. L’iniziale solenne camminata si è sviluppata in lenti spostamenti in cerchio per poi divenire un orbitare vero e proprio, come di un perno che compie un avvitamento sul proprio asse, culminante in un vortice in musica.
Dopo l’immediato paragone con la tradizione dei dervisci rotanti, lo spettacolo ha imposto altre riflessioni inerenti, in particolare, alla condizione individuale. L’ossessiva rotazione compiuta dall’artista, pur estraniandolo dall’attimo contingente fino a condurlo verso uno stato quasi estatico, ha creato una forte connessione con lo spettatore, trascinato in un turbine emozionale. Come i dervisci rotanti allontanano la mente da ogni contatto con le cose terrene per far sì che le loro anime si scostino dai corpi così da potersi riunire a Dio, per Alessandro Sciarroni il corpo fisico è stato il punto di partenza, lo strumento che gli ha permesso di evocare concettualmente le tappe d’evoluzione del singolo. Le differenti posizioni in cui via via il performer ha mosso le braccia hanno invitato a riflessioni sui rapporti di coppia, sui giochi di potere, sulla malattia e la sofferenza oltre che sulla relazione io/mondo.
Don’t be frightened of turning the page s’inserisce nella ricerca che l’artista sambenedettese sta compiendo già da qualche anno intorno alla ripetizione del gesto, alla sua durata e al ritmo che un’azione può assumere quale singolare momento comunicativo. Nei lavori di Sciarroni – acclamati dalla critica internazionale – l’aspetto performativo si unisce spesso all’aspetto spirituale, veicolato da determinate attitudini corporee, stimolando precise riflessioni che sono alla base della sua poetica.
App – Ascoli Piceno Present
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