Archeologi a confronto sulla storia dell’Adriatico
Al via il convegno di Unimc su“Roma ed il mondo adriatico”. Carlo Birrozzi, soprintendente regionale, “Tema di estrema importanza”. Interventi anche di Ettore Janulardo e Peter Aufreiter.
Macerata – Da oggi fino a sabato oltre 100 archeologi provenienti da Italia, Croazia, Slovenia, Albania, e tutta Europa si sono ritrovati a Macerata nell’ambito del convegno internazionale “Roma ed il mondo adriatico: dalla ricerca archeologica alla pianificazione del territorio” organizzato dall’Università di Macerata e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche in collaborazione con la Regione Marche, l’Associazione Museale della Provincia di Macerata e la Provincia di Macerata, nell’ambito del Progetto DCE della Regione Marche “PlayMarche. Un distretto Regionale peri Beni Culturali 2.0”. Ha collaborato anche il Progetto “AdriAtlas”, una federazione di centri di ricerca albanesi, croati, francesi, italiani e sloveni che ha portato alla realizzazione di un atlante informatizzato dei siti archeologici di area adriatica.
“Il tema scientifico – ha ricordato Roberto Perna, archeologo dell’Università di Macerata – è legato ai processi di trasformazione culturale che hanno caratterizzato il territorio adriatico fra IV e I sec. a.C., in particolare al momento del contatto con Roma, e agli strumenti di tutela preventiva da applicare per la difesa e valorizzazione del patrimonio archeologico in area adriatica”.
I lavori sono stati organizzati in aree tematiche: carte archeologiche, progetti per la ricerca e la gestione del patrimonio culturale, parchi archeologici, area medioadriatica, Adriatico settentrionale, Albania e Grecia del nord, Adriatico orientale, Puglia. Per l’occasione sono stati presentati, attraverso 10 pannelli illustrativi, i primi risultati del Progetto per la realizzazione dei Piani dei Parchi archeologici della provincia. Sono state esposte le tavole degli schemi direttori dei Piani dei Parchi di Potentia (Porto Recanati), Ricina (Macerata) Septempeda (San Severino) realizzati nell’ambito del Progetto PlayMarche, insieme a quello di Pollentia-Urbs Salvia, realizzato nell’ambito del progetto Tau della Regione.
“Più che di un convegno bisognerebbe parlare di un congresso visto l’alto numero di relatori” ha detto il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici Carlo Pongetti, intervenuto anche in rappresentanza del rettore Francesco Adornato. Come ha sottolineato Carlo Birrozzi, soprintendente regionale per archeologia e belle arti riferendosi al territorio marchigiano “queste grandi vallate sono strade che portano verso l’interno l’influenza del mare. La storia dell’Adriatico è per noi un elemento di estrema importanza”. Apprezzamento da parte di Ettore Janulardo, referente culturale per il portale Maeci-Cnr sulle missioni archeologiche italiane. “Questo tema – ha detto – è affascinante e di estrema rilevanza e qualità dal punto di vista scientifico e geopolitico”. Hanno portato il saluto anche Peter Aufreiter, direttore del polo museale delle Marche, e il sindaco di Macerata Romano Carancini.
Tanti gli approfondimenti sulle realtà marchigiane, come quello esposto da Gainfranco Paci su Ancona come città greca. “Lo scavo di via Vanvitelli – ha spiegato lo studioso – che ha riportato alla luce una parte del porto antico, ha restituito una enorme quantità di reperti “poveri”, che ci permettono di ricostruire la fitta rete dei traffici commerciali in cui la città è coinvolta in questo periodo, che interessano principalmente il bacino orientale del Mediterraneo e le coste medio-orientali, fino al Mar Nero. Quello che emerge dalla documentazione in nostro possesso, varia e particolarmente ricca, spiega quell’appellativo di città “greca” con cui Strabone, recependolo probabilmente dalle fonti greche di cui si serve, definisce la città”.
Il programma del convegno è consultabile nel sito www.unimc.it/macerata-adriatico2017.
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