Festa della Mamma: occupazione e conciliazione vita familiare e lavorativa
MAMME, VITA PROFESSIONALE E SOCIALE
DA SMARTEAM AUGURI E SCONTI SUI MINI MASTER PER TUTTE LE MAMME.
San Benedetto del Tronto, 2017-05-14 – L’anno scorso in occasione della Festa della mamma un’azienda di biglietti d’auguri americana aveva lanciato un’offerta di lavoro con questa richiesta: “Cerchiamo una persona che sia disponibile 24 ore al giorno, 7 giorni su sette, che non prenda mai vacanze, che sia sempre a nostra totale disposizione, senza pause. Non sono previste ferie, malattie, permessi, pause estive e il lavoro non è retribuito”. Ufficialmente il ruolo ricercato era quello di “Direttore delle operazioni”. Chi ha risposto è stato poi sottoposto a un vero colloquio di lavoro, durante il quale, nell’incredulità delle persone, l’esaminatore confermava tutte le richieste. “È disumano!” “Inaccettabile!” “Contro ogni regola di vita” “Chi lo accetterebbe mai?” sono state le risposte. Alla fine del colloquio, tra stupore e qualche lacrima di commozione, l’esaminatore rispondeva: «Lo fanno già miliardi di persone in tutto il mondo. Non solo è il lavoro più duro del mondo, ma anche il più importante. È quello della mamma».
Quest’anno una startup italiana, ProntoPro.it, in occasione della Festa della mamma, ha calcolato quale dovrebbe essere lo stipendio netto di una mamma se si considerano tutte le mansioni che svolge quotidianamente per i figli e calcolandone per ognuna la reale paga oraria.
Risulterebbe che lo stipendio delle madri, se il loro lavoro fosse retribuito, sarebbe di 3.045 euro netti al mese. I parametri utilizzati sono stati quelli di chi esercita i diversi mestieri al di fuori della famiglia, come lavoratore professionista.
Qual è quella mamma che, almeno una volta nella vita, non si è autodefinita taxi-mamma? ProntoPro è partita da qui: ruolo di autista privato: 13 euro l’ora. Per poi proseguire con gli altri ruoli del panorama familiare: chef, lavanderia, stireria e pulizie. Nella ricerca è stato inserito anche il ruolo di personal shopper, che potrebbe avere anche un’allure molto chic se non pensate di dover accompagnare per negozi un’adolescente alla ricerca della propria identità o farlo per un bambino alla ricerca del gioco preferito! Paga oraria? 50 euro. Fermandoci a queste attività una mamma guadagnerebbe la cifra individuata di almeno 3.045 euro netti al mese.
Ma i consulenti di ProntoPo sono andati oltre e hanno valutate anche tutte le ore spese per l’assistenza di beni immateriali nel ruolo di life coach. Per questa mansione non c’è orario e non c’è programmazione, perché si è reperibili 24 ore al giorno. Per fortuna quest’attività non è stata inserita nel computo perché, da sola, farebbe guadagnare alla mamma 8.810 euro al mese.
Se invece tentiamo di fare un’analisi delle mamme italiane, forti dei dati diffusi da Save the Children nel rapporto “Le equilibriste: la maternità tra ostacoli e visioni di futuro”, viene un fuori il seguente identikit: si diventa madri sempre più avanti negli anni, a quasi 32 anni, sempre più rare visti i tassi di natalità in continua discesa, una su quattro lascia il lavoro e le altre fanno i salti mortali fra impegni professionali e famiglia. Il risultato palesa che nel nostro Paese la scelta di diventare mamma spaventa poiché può pregiudicare la condizione sociale, professionale ed economica di una donna a seconda di dove vive.
L’occupazione femminile rappresenta ancora una delle criticità strutturali: le disparità salariali, i part-time, le riduzioni dell’orario di lavoro, i contratti precari sono spesso le situazioni alle quali le donne devono adattarsi per non perdere il proprio posto nel mercato del lavoro. L’Italia, infatti, si colloca alla 27.ma posizione (Ue 28), seguita solo dalla Grecia per quanto riguarda l’occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni.
Infine, le incombenze della cura familiare si concentrano maggiormente sulle mamme con il figlio più piccolo sotto i 5 anni (2,7 milioni), su quelle con il figlio più piccolo tra i 6 e gli 11 anni (2 milioni) e su quelle con il figlio più piccolo oltre i 12 anni (3,2 milioni). Se si sommano a questi dati quelli sulla cura di persone anziane, il risultato è allarmante: la media complessiva del lavoro di cura di bambini 0-4 anni e anziani over 80 che grava sulle donne in Italia tra i 15 e i 64 anni è del 33,8% e aumenterà nel 2036 arrivando al 46,2% se non si rafforzerà nel frattempo la rete di welfare e non cambierà la distribuzione dei carichi di cura donne-uomini.
Anche per questo motivo l’Unione Europea finanzia progetti in campo sociale (sviluppo di strumenti innovativi di conciliazione tra vita familiare e lavorativa, nonché progetti di educazione alla genitorialità) e progetti di imprenditoria femminile. Se vuoi saperne di più chiedi informazioni a Smarteam o iscriviti ad uno dei nostri Mini master di:
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AUGURI A TUTTE LE MAMME!
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