Infortuni e Morti sul Lavoro in crescita nei primi tre mesi del 2017

 

Ascoli Piceno – Il Dipartimento Sicurezza sul Lavoro di CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno ha analizzato i dati dell’INAIL, al 31 marzo 2017, in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Nel trimestre, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia gli infortuni, sia i morti sul lavoro sono aumentati, rispettivamente del 5,9% e dell’8,0%.
INFORTUNI:
Nel periodo analizzato sono stati denunciati circa 161.576 infortuni, in crescita di 9.003 unità rispetto ai 152.573 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento pari a +5,9%.
La crescita è più consistente tra i cd “in occasione di lavoro”, passati da 132.500 a 138.900 (+6.400 casi), rispetto a quelli “in itinere” saliti da 20.000 a 22.600 (+2.600).
L’aumento si è avuto maggiormente per le donne (+7,0%) rispetto agli uomini (+5,2%); più accentuato nelle regioni del Nord Est (+8,8%) e del Nord Ovest (+8,7%), mentre nelle altre aree si registrano incrementi irrilevanti.
MORTI SUL LAVORO:
Preoccupante è l’andamento delle denunce degli infortuni mortali con un aumento dell’8,0% (dai 176 casi del 2016 ai 190 del 2017). Ovvero 14 vittime del lavoro in più.
L’incremento è avvenuto esclusivamente “in occasione di lavoro” dove si è passati dai 130 morti del 2016 ai 147 del 2017; mentre per quelli “in itinere” c’è un calo di 3 casi (da 46 a 43).
Raddoppiato il numero dei decessi delle donne (da 15 a 30), mentre per gli uomini il numero è diminuito di 1 caso (da 161 a 160).
La crescita ha riguardato tutte le aree geografiche del Paese, tranne il Centro dove c’è un calo di 10 unità (da 42 a 32).
Circa le attività economiche c’è calo degli incidenti mortali in Agricoltura (da 23 casi del 1°trimestre 2016 ai 13 del 2017); per gli altri principali settori di attività si registrano, invece, incrementi percentuali: Trasporti +44,4%, Commercio +37,5% e Costruzioni +18,8.
Questi sono anche i settori dove si registrano i primi segnali, ancor modesti, della ripresa economica.
MALATTIE PROFESSIONALI:
Dopo un decennio di crescita, iniziato nel 2008 con la nuova “Tabella delle malattie professionali”, il fenomeno è fermo sui circa 60.000 casi annui protocollati dall’INAIL nel 2016 (erano meno di 30.000 nel 2007); il 1° trimestre 2017 segna una diminuzione del 3,9% che interessa anche le patologie dell’apparato muscolo scheletrico (-2,1) fenomeno particolarmente nutrito nelle patologie da lavoro.
INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI IN ITALIA – V.A.
(*) dato provvisorio FONTE INAIL – OPEN DATA
INFORTUNI SUL LAVORO

2014

2015

2016 (*)

Var. % 2016/2014

658.514

632.665

636.812

-3.3

INFORTUNI MORTALI

2014

2015

2016 (*)

Var. % 2016/2014

1.009

1.172

1.018

+0.9

MALATTIE PROFESSIONALI

2014

2015

2016 (*)

Var. % 2016/2014

57.391

58.998

60.347

+5.2

DATI, PROVVISORI, TRIMESTRE GENNAIO-MARZO 2016/2017
INFORTUNI SUL LAVORO

REGIONI

2016

20176 (*)

Var. % 2017/2016

MARCHE

4.487

4.551

1.4

ITALIA

152.573

161.576

5.9

INFORTUNI MORTALI
 

REGIONI

2016

20176 (*)

MARCHE

12

3

ITALIA

176

190

 
MALATTIE PROFESSIONALI
 

REGIONI

2016

20176 (*)

Var. % 2017/2016

MARCHE

1.515

1.377

-9.1

ITALIA

15.871

15.247

-3.9

 
Sono dati che destano forte preoccupazione poiché negli ultimi anni il fenomeno infortunistico ha mostrato una costante tendenza alla diminuzione particolarmente accentuata dal 2008 al 2014.
È vero che il Paese in questi anni ha vissuto una profonda crisi economica con un forte calo di produzione, ore lavorate, utilizzo degli impianti e occupazione, con la conseguente riduzione all’esposizione al rischio e quindi degli infortuni stessi.
Oggi registriamo, però, per l’ultimo biennio, una variazione dei dati infortunistici specie quelli mortali.
Situazione ancor più preoccupante per gli effetti della legge Fornero sul rinvio dei pensionamenti che vede tanti lavoratori ultrasessantacinquenni ancora al lavoro e lo saranno fino a 67 anni!
Gli stessi organismi sociali europei preoccupati per questo nuovo fenomeno hanno lanciato campagne ed iniziative di tutela. Com’è ipotizzabile che un muratore di 70 anni possa ancora lavorare su una impalcatura? Così un’insegnante e/o una commessa, un autista, etc.
È necessario rivedere le date dei collocazione dei lavoratori in pensione e le
decisioni attuali del Governo con APE Social, APE Volontaria e lavoratori precoci, purtroppo, non vanno in tal senso.
Il corrente anno mostra elementi inequivocabilmente preoccupanti.
Come agire? Non ci sono ricette o toccasana.
Occorre maggior prevenzione, coinvolgimento dei lavoratori con informazione e formazione, nonché addestramento, corretta applicazione delle norme, vigilanza adeguata da parte degli enti preposti, maggior responsabilizzazione delle parti sociali.
Ascoli Piceno 22/05/2017
P/Dipartimento Sicurezza sul Lavoro CGIL, CISL UIL Ascoli Piceno
G. Collina, S. Ionni, G. Bianchini
 
 
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