La Bcc Picena Truentina presenta il suo bilancio
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Il Presidente Aldo Mattioli :”continuiamo a supportare l’economia locale, non abbiamo mai abbandonato le imprese in difficoltà”.
ACQUAVIVA PICENA – Un anno di crescita e di sviluppo: questo è stato il 2016 per la Banca Picena Truentina, come emerge dal bilancio sottoposto all’approvazione dei Soci che si svolgerà domenica 28 maggio ad Acquaviva Picena.
Il dato di sintesi del bilancio è rappresentato dall’utile pari a 1.299.025 euro, in aumento di 826 mila euro rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato ancora una volta condizionato dai problemi connessi con la gestione dell’elevato credito anomalo, frutto della sfavorevole congiuntura economica, che ha imposto il mantenimento ad un livello particolarmente elevato pari a 6,6 milioni di euro degli accantonamenti e rettifiche di valore, interamente ascrivibili alla componente relativa al deterioramento dei crediti verso clientela.
“In un periodo caratterizzato dall’onda lunga della crisi economica internazionale che ha influenzato anche il nostro sistema economico locale – ha detto il presidente della Banca Picena Truentina Aldo Mattioli – la nostra banca a seguito della decisione assunta dal consiglio di amministrazione ha deciso di continuare a supportare lo sviluppo dell’economia locale non abbandonando mai, a differenza di altri istituti bancari, le imprese che tra mille difficoltà stanno reagendo alla crisi. Potevamo avere, quindi, un risultato di bilancio migliore, ma questo sarebbe andato a scapito di tante realtà aziendali, tanti imprenditori e soprattutto tante famiglie che vi lavorano e questo non lo abbiamo ritenuto giusto”.
La Banca Picena Truentina ha aumentato nel corso del 2016 la raccolta ovvero le somme depositate dalla clientela. Al 31 dicembre 2016, le masse complessivamente amministrate per conto della clientela, costituite dalla raccolta diretta, amministrata e dal risparmio gestito, ammontano a 617 milioni di euro, evidenziando un aumento di 9,1 milioni di euro su base annua pari a + 1,50%.
Nel 2016, la raccolta diretta ha continuato a crescere, in maniera più consistente rispetto all’anno passato, +1,62 rispetto al +0,35% del 2015 e comunque in controtendenza rispetto alla diminuzione registrata dal sistema delle Banche di Credito Cooperativo. La raccolta indiretta da clientela registra nel 2016 un aumento di euro 95 mila euro pari a +0,20%. La Picena Truentina è una banca che raccoglie depositi sul territorio e impiega le risorse sullo stesso territorio. I crediti verso la clientela al netto delle rettifiche di valore si sono attestati a 437,9 milioni di euro, che evidenzia un trend leggermente migliore del sistema delle banche di credito cooperativo. La lenta ripresa del ciclo economico, pur in presenza di tassi su livelli estremamente ridotti, non ha generato la ripresa della domanda di credito. L’abbondante liquidità immessa sui mercati dalla politica monetaria espansiva della BCE ha prodotto i suoi effetti, che si sono manifestati soprattutto nel calo del costo dei finanziamenti per le famiglie e per le piccole e medie imprese. Si è attenuata la flessione degli affidamenti alle imprese, ma è rimasta debole la domanda di credito a causa della scarsa dinamica degli investimenti e dei consumi. Sul fronte dell’offerta a consigliare prudenza sono rimaste le difficoltà inerenti la qualità del credito. In un contesto generale ancora caratterizzato da incertezze, la nostra Banca ha comunque privilegiato il rapporto di servizio alle economie dei territori serviti, in particolare alle famiglie e alle piccole imprese.
Direttore Piergallini Valentino
Dall’analisi del bilancio 2016 emerge una Banca Picena Truentina ancora più solida. “L’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nell’ambito della pianificazione strategica aziendale – ha detto Valentino Piergallini direttore generale della Banca Picena Truentina – e ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell’importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei vincoli e requisiti di vigilanza. Per tale motivo la Banca Picena Truentina persegue da tempo politiche di incremento della base sociale e criteri di prudente accantonamento di significative quote degli utili prodotti, eccedenti il vincolo di destinazione normativamente stabilito. Anche in ragione delle prudenti politiche allocative, le risorse patrimoniali continuano a collocarsi al di sopra dei vincoli regolamentari”.
Alla fine del 2016 il patrimonio netto della Banca Picena Truentina ammonta a euro 62.398.635,00. Il 2016 è stato anche l’anno di due grandi momenti di svolta: l’adesione al Gruppo Bancario Iccrea e, dal mese di febbraio, l’inizio del processo che dovrebbe portare all’aggregazione strategica con la BCC Picena.
“Nel 2016, il consiglio di amministrazione ha avviato due importanti progetti finalizzati a dare un senso agli obiettivi di cambiamento e di sviluppo della Banca Picena Truentina – ha detto il presidente Aldo Mattioli – per prima cosa abbiamo deciso di aderire al Gruppo Bancario Iccrea. La decisione assunta dal consiglio di amministrazione e che dovrà essere votata dall’assemblea dei soci è conseguente all’attuazione del progetto di autoriforma del Credito Cooperativo. Iccrea Banca dispone di un patrimonio di oltre 1,7 miliardi, ben superiore al miliardo previsto dalla legge di autoriforma ed è già da anni soggetto vigilato dalla Bce, inoltre dispone di una struttura organizzativa consolidata e già in grado di agire come capogruppo. Sono tutti fattori che garantiscono alle Bcc aderenti l’operatività in tutti i segmenti dei mercati nazionali e internazionali”.
Per quanto riguarda il programma per giungere alla valutazione della concreta possibilità di una aggregazione strategica con la BCC Picena, è stato conferito il mandato alla società KPMG Advisory spa per l’elaborazione di un’analisi preliminare di fattibilità a supporto delle valutazioni dei due Consigli di Amministrazione per le conseguenti decisioni. Il nostro obiettivo è quello di dare vita a una banca più solida che non perderà mai la sua funzione mutualistica e di radicamento sul territorio. Una nuova realtà in grado di sostenere la ripresa con servizi più moderni ed efficienti a famiglie e imprese oltre a valorizzare ancora di più il risparmio”.
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