Non solo parole…

 
 

IL FORMULARIO DELLA DISCORDIA.
QUANDO LA POLEMICA È MATEMATICA…
 
 
di Gaia Di Bonaventura e Matteo Di Girolamo dell’I.I.S. “A. Capriotti” *
 
 
San Benedetto del Tronto, 2017-05-08 – Per la prima volta alla vigilia della maturità, a tenere banco non sono le solite argomentazioni: tracce, commissioni, simulazione, crediti e quant’altro. L’oggetto del contendere è stato ben diverso: formulario sì o formulario no?
La questione è stata proposta da uno studente del liceo scientifico di Pistoia, che, con il sostegno del suo professore di matematica, ha lanciato una petizione on-line su change.org. Il ragazzo ha chiesto un formulario cartaceo da poter consultare durante la seconda prova, così da concentrarsi soltanto sui percorsi logici richiesti, lamentando una presupposta disparità di trattamento rispetto ai maturandi del liceo classico, supportati dal dizionario di latino o greco, e a quelli del liceo linguistico, accompagnati da un rassicurante vocabolario di lingue.
Sembrava la solita provocazione, ma qualcuno li ha presi sul serio e ha trasformato la petizione in una “bomba mediatica”. Un gruppo di deputati del Movimento 5 Stelle ha portato la questione in Commissione Cultura alla Camera sotto forma d’interrogazione al ministro dell’Istruzione: si è trattata di una sorta di richiesta di “pietà” nei confronti degli studenti, che potrebbero, con il sostegno dell’agognato formulario, affrontare l’esame con meno ansia e più tranquillità.
L’intervento dei pentastellati è stato da più parti interpretato come un tentativo di ingraziarsi l’opinione pubblica, facendo leva su tanti diciottenni prossimi al voto. Tuttavia, il ministro Fedeli non ha gradito l’intrusione politica, rispedendo al mittente la proposta con un secco “no”, sottolineando, anzi, che il saper districarsi tra cosa è importante studiare e cosa no sia un’operazione sofisticata, di grande valore culturale ed educativo.
Allenare la mente ha un ruolo centrale nella formazione dei ragazzi. L’avvento di Internet ha fatto crescere le nuove generazioni con il mito del “presto e subito”, con l’abitudine di avere tutte le risposte a portata di un click, senza “inutili” sforzi di memoria. In questo scenario di generale atrofizzazione delle menti, si inserisce la proposta del ragazzo del liceo scientifico, che ha fornito un alibi a sostegno di tanti alunni con poca voglia di investire tempo nello studio.
La scorciatoia, avallata dall’approvazione di un Ministro dell’Istruzione, è apparsa una valida alternativa al percorso di studi fatto di fatica e impegno, di spiacevoli cadute e di sforzi per rialzarsi. Eppure c’è ancora chi crede che studiare serva a qualcosa, che faccia crescere e, in fondo, prepari alla vita, nella quale non è sempre facile ricorrere agli “aiutini”.
 
 
* I.I.S. “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto
 
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