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VACCINI OBBLIGATORI A SCUOLA: IL DECRETO SCATENA LE POLEMICHE
 
 
di Gaia Di Bonaventura e Matteo Di Girolamo dell’I.I.S. “A. Capriotti” *
 
 
San Benedetto del Tronto, 2017-05-27 – I numerosi casi di morbillo riscontrati negli ultimi mesi e il conseguente allarmismo diffusosi tra le persone hanno portato all’emanazione di un decreto legge, che prevede dodici vaccinazioni obbligatorie prima dell’ingresso a scuola. Questo decreto, voluto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, prevede che i vaccini diventino obbligatori dal prossimo anno scolastico, pena il rigetto dell’iscrizione negli asili-nido e nelle scuole dell’infanzia per i bambini da 0 a 6 anni. L’obbligatorietà non risparmia le scuole primarie: in questo caso la violazione della norma potrebbe causare sanzioni da 500 a 7500 euro e l’eventuale sospensione della potestà genitoriale.
Data la delicatezza della questione, il decreto ha suscitato discussioni e polemiche. La prima ad inserirsi nel dibattito è stata la Ministra dell’Istruzione Fedeli, affermando che sia il diritto alla salute che quello all’istruzione devono essere garantiti. Anche alcuni genitori hanno denunciato il fatto di essere stati privati della libertà di scelta, interpretando l’obbligo vaccinale come un’imposizione piuttosto che come una vera necessità.
Tuttavia gli esperti, tra i quali Giuseppe Di Mauro, Presidente della Società Italiana di Pediatria preventiva e sociale, hanno dichiarato che vaccinarsi è un atto di responsabilità nei confronti della salute pubblica. Anche l’immunologo Roberto Burioni si è dichiarato a favore dei vaccini: “Quando parliamo del diritto allo studio, occorre ricordarsi che i bambini immunodepressi o malati, per i quali i vaccini sono controindicati e infezioni come il morbillo possono essere letali, hanno il diritto di frequentare le scuole e di studiare senza rischiare la vita […]”.
Per molti epidemiologi, dunque, l’effetto di una tale vaccinazione di massa non potrà che essere positiva, con il conseguente innalzamento della copertura da malattie, già debellate in altri Paesi, come gli Stati Uniti. Tuttavia, le polemiche sulla libertà di scelta da parte dei genitori, forse poco informati dalle autorità competenti e spesso dotati di conoscenze sommarie derivanti da ricerche fai-da-te, difficilmente si placheranno.
Ciò che lascia perplessi non è tanto il principio da cui si origina il decreto, che dà valore al rispetto per l’altro e al miglioramento della salute pubblica, quanto l’atto di forza che è stato preferito ad una seria campagna di informazione.
 
 
* I.I.S. “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto
 
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