dalla Regione Marche
giovedì 29 giugno 2017
LE MARCHE PRIME IN TRASPARENZA
Il portale istituzionale della Regione Marche al primo posto nella graduatoria nazionale della trasparenza dei siti web delle Regioni, Province autonome e loro consorzi e associazioni. Lo rileva la Bussola della Trasparenza, la piattaforma del Governo nazionale che effettua monitoraggi periodici e automatici di tutti i siti web delle pubbliche amministrazioni, analizzando la presenza all’interno dei siti delle sezioni previste dalla legge (es. bandi di gara e contratti) e la loro articolazione secondo lo schema normativo.
La classifica della trasparenza dei siti, consultabile all’indirizzo internet http://bussola.magellanopa.it/index.php?id=141&tipo_amministrazione=29 realizzata in base al monitoraggio automatico che verifica il rispetto delle norme sui siti web delle PA, relativamente al concetto di trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni sull’organizzazione e sull’attività delle pubbliche amministrazioni, per favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
I dati raccolti dal monitoraggio sono utilizzati per fornire strumenti e informazioni sull’andamento della trasparenza dei siti web istituzionali del Paese: cruscotti grafici, statistiche, open data, etc. La Bussola si basa sui dati delle amministrazioni presenti sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA), archivio ufficiale degli Enti pubblici e dei Gestori di pubblici servizi, realizzato e gestito dall’Agenzia per l’Italia digitale (Art. 6-ter del d.lgs. 82/2005).
Il sito della Regione Marche è al primo posto (pari merito con Regione Umbria, Puglia e Consiglio regionale Veneto), grazie al puntuale lavoro di integrazione dei sistemi informativi regionali, di ottimizzazione dei tempi di pubblicazione e di massimizzazione della quantità dei dati pubblicati.
29/06/2017
LAVORO: PROGRAMMAZIONE INTERVENTI 2017 CONDIVISA CON SINDACATI E CATEGORIE. RISORSE PER 288 MILIONI
Priorità degli interventi nelle aree del sisma a favore della ricostruzione, riorganizzazione dei centri per l’impiego, utilizzo sinergico dei fondi europei, massimo sostegno alla formazione attraverso il sistema duale scuola lavoro, ricollocazione lavorativa con incentivi all’assunzione per le imprese. Sono i punti cardine della programmazione regionale degli interventi e delle azioni a sostegno delle politiche attive del lavoro per l’anno 2017 corredata dai 288 milioni di risorse provenienti dal Fondo sociale europeo. Il documento è stato presentato ieri pomeriggio nel corso della Commissione Regionale del Lavoro dall’assessore al Lavoro, alla formazione e all’istruzione Loretta Bravi e condiviso dalle associazioni di categoria datoriali e sindacati che hanno inserito le loro integrazioni. Nella stessa seduta è stato dato il via anche all’approvazione definitiva alle procedure di applicazione delle disposizione Regionali del DLGS 150/del 2015 introducendo criteri uniformi a livello regionale di riconoscimento e gestione dello stato di disoccupazione. “La situazione generale – ha spiegato l’assessore Bravi – è quanto mai dinamica sia per l’interazione di sistemi economico-finanziari internazionali sia per l’evoluzione delle normative di riferimento. Ci siamo quindi mossi nell’intento di adattare le riforme in itinere ai fabbisogni del territorio, acquisiti attraverso un intenso e ampio confronto con tutti gli attori del sistema economico e sociale ed una attenta disamina delle crisi produttive che si sono via via manifestate. La complessità dell’intervento a fine 2016, è divenuta ancora più critica a causa delle devastanti conseguenze degli eventi sismici che hanno colpito una vastissima area della Regione. Più in generale – conclude l’assessore Bravi – la programmazione prevede politiche attive e passive poiché è necessario rispondere per prima cosa alla grande richiesta di sostegno al reddito soprattutto per le fasce di età over 40-50 e al contempo individuare forme di intervento nell’ottica della formazione e della occupabilità giovanile. Per questi motivi l’81% dei 288 milioni di euro delle risorse del Fondo Sociale Europeo è concentrato sulle azioni volte all’innalzamento dei livelli occupazionali e dell’inclusione sociale”. Per quanto riguarda le zone del sisma sono state create misure ad hoc come contributi una tantum per 47,5 milioni di euro per i lavoratori dipendenti e autonomi al momento fermi a causa del sisma; incentivi per 6,5 milioni a sostegno della creazione di imprese nelle zone del cratere (fondi Fse); incentivi per 2,5 milioni di euro a tirocini e assunzioni, 3,5 milioni per la formazione continua degli occupati.
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