Marche, 101 startup in più
L’Osservatorio sulle start up digitali di Hub21 ha reso noto il report 2016 sull’Ecosistema Digitale.
ASCOLI PICENO – “Il trend di crescita delle startup a livello internazionale e nazionale – ha sottolineato recentemente Luca Scali, Amministratore Delegato dell’incubatore Hub21 – è un mix di passione, vision, organizzazione con un’idea originale di partenza e tanto acume da parte degli investitori nel saper discernere, isolare e qualificare i punti di forza delle startup”.
E di crescita del mondo digitale e delle sue aziende si può parlare nel Report 2016 di “Ecosistema Digitale”, realizzato dall’Osservatorio sulle Startup digitali di Hub21 e già scaricabile on line.
Nella sezione dedicata all’ecosistema dell’innovazione mondiale, l’indagine di Hub21 conferma il trend del 2015, in cui era evidente come tra i Paesi del G-20 (che comprende i Paesi più industrializzati e rappresenta l’80% del PIL mondiale) Internet fosse destinato a produrre quote sempre più incidenti sul PIL mondiale. Ad oggi, in Italia la quota del PIL dedicata ad Internet è del 3,5%, bassa ma con un incremento dell’11,5% tra il 2010 e il 2016.
“C’è ancora – commenta a tal proposito Luca Scali – una sorta di diffidenza delle aziende, anche nei confronti dei social networks, anche se in Italia circa la metà della popolazione li usa abitualmente”.
Per quel che concerne l’Italia, gli investimenti nel digitale hanno coinvolto 54 startup per un totale di oltre 200 milioni di euro. Dal punto di vista quantitativo sono stati preponderanti gli investimenti nel settore dell’ADV, Media, marketing&Realtà aumentata mentre il settore che ha ricevuto un ammontare maggiore dell’investimento è quello del Biotech&Biomedical Engineering che ha raccolto più di 20 milioni di dollari.
Nel complesso, quello italiano è un sistema che comunque dimostra dinamismo, sebbene la classica contrapposizione “nord-sud” si riverberi come al solito nella distribuzione geografica delle operazioni concentrate a Milano ed al centro nord, oltre che a Roma.
L’elaborazione che Hub21 ha fatto sui dati Infocamere dà un quadro di crescita delle startup innovative anche nelle Marche. Il rapporto tra il 2015 ed il 2016 evidenzia la nascita di 101 startup innovative (+45,3%) concentrate per il 38% in provincia di Ancona: l’aumento è in tutti i settori, con 64 startup in più nel settore servizi e 33 per industria e artigianato.
In un clima di crescita rallentata, è importante il ruolo delle Fondazioni italiane, intese come player dinamici nel supporto alla nascita e alla crescita di nuove imprese innovative ma ancora misconosciuti. Nello specifico, secondo il Report queste realtà investono maggiormente è quello della salute, nell’accezione più tecnologica di Digital Health, cioè “pratica clinica supportata da dispositivi mobili come smartphone e tablet, dispositivi di monitoraggio dei pazienti e altri strumenti wireless connessi ad Internet”.
A tal proposito, l’indagine condotta dall’Istituto della Ricerca Sociale (IRS) e dall’Associazione per la Ricerca Sociale (ARS) a cui il Report fa riferimento mostra che la parte più consistente dei progetti censiti riguarda il sostegno all’incubazione d’impresa, startup e concorsi di idee: si tratta prevalentemente di forme di sostegno economico e consulenziale con il trasferimento di competenze e skill specifiche per la realizzazione di progetti che possano poi essere sviluppati in maniera autonoma anche in futuro. In altri casi, è prevista la messa a disposizione di risorse e spazi per la realizzazione di idee progettuali e d’impresa, rivolti a giovani con elevati livelli d’istruzione e qualificazione.
Gli interventi riguardano soprattutto gli ambiti tecnico-scientifico-artistici e le risorse erogate vanno da un minimo di 3 mila euro (premi) a contributi di circa 100 mila euro per la realizzazione di un vero e proprio progetto imprenditoriale, a importi che arrivano al milione di euro per la creazione di spazi/strumenti più complessi a sostegno dell’imprenditorialità giovanile.
“L’ultima parte del Report 2016 – conclude il CEO di Hub21 – vuol far riflettere sull’importanza, per ogni azienda e ogni manager, di avere un piano B alternativo a quello principale”.
Nel “moto perpetuo” dei cambiamenti ai quali è soggetta, per sua natura, una startup, il suggerimento del Report sull’Ecosistema Digitale è quello di affidarsi al “Pivotal Approach”, un approccio strategico strutturale che elabori degli scenari di crescita diversificati in relazione agli eventi congiunturali macroeconomici ed al rapporto tra rischi e benefici.
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