Pronto soccorso del Madonna del Soccorso e dintorni
Un sistema all’avanguardia organizzato per garantire le Urgenze, costretto a far fronte a tutte le evenienze.
San Benedetto del Tronto li, 21/06/2017 – In una condizione dove la recettività dell’Ospedale Madonna del Soccorso si è ridotta di quasi il 25 % e l’affluenza dei cittadini che vi si rivolgono per una prestazione qualificata e certa è altissima, non è concepibile addossare colpe generiche ad un servizio che comunque rimane di eccellenza.
Un Pronto Soccorso (2° della regione) con oltre 38 mila accessi e 330 mila prestazioni eseguite, vive costantemente la tragicità dell’enorme affluenza, in carenza di filtro della Medicina di base, lunghe liste di attesa (dove sono finite le Case della salute?) e della insufficienza di posti letto ospedalieri.
Come può funzionare un Pronto soccorso, organizzato per sopperire ad urgenze ed emergenze, se costretto a far fronte alle numerose richiesta di interventi non urgenti, con i cittadini obbligati a rivolgervisi anche per banali evenienze e la impossibilità a poter trasferite i pazienti nei reparti?
In queste condizioni non ci si può scandalizzare se un cittadino rimane all’interno del Pronto soccorso per ore, anche per una banale prestazione, quando il servizio è l’unico filtro di accesso su cui si scarica tutte le inefficienze del sistema.
Tuttavia, in assenza di interventi concreti sulle disfunzioni che congestionano il Pronto soccorso, la Direzione di Area vasta deve valutare, con urgenza, il potenziamento del servizio, soprattutto in previsione della stagione estiva.
Sarebbe opportuno che il presidente Ceriscioli quando tesse le lodi della sua gestione, tenga presente queste “banali” considerazioni.
Associazione Rinnovamento & Progresso
© 2017, Redazione. All rights reserved.