UniMc e Sisca svelano segreti di Palazzo Buonaccorsi
Ha preso il via oggi il convegno sul monumento maceratese, considerato elemento cardine non solo per la storia dell’arte del primo Settecento Europeo, ma anche per la storia della critica d’arte.
Macerata – “Un monumento insigne non solo per la storia dell’arte del primo Settecento Europeo, ma anche per la storia della critica d’arte”. Così Massimiliano Rossi, presidente della Società italiana di storia della critica d’arte, ha definito palazzo Buonaccorsi, a cui l’Università di Macerata e la Società stessa, con il contributo del Comune di Macerata, hanno dedicato un convegno in corso in questi giorni. “Nella galleria dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi – ha aggiunto Rossi – si fondono in maniera magistrale e sistematica due tradizioni figurative, quella della quadreria a tema letterario e il criterio della ripartizione in scuole pittoriche. Si tratta, dunque, di un caso unico per sistematicità di teoria dell’arte realizzata attraverso i dipinti stessi”.
Alla tre giorni di congresso interverrano oltre trenta studiosi italiani e stranieri. La Galleria dell’Eneide di palazzo Buonaccorsi fu “riscoperta” negli anni ’60 del ‘900 da grandi storici dell’arte anglosassoni, come Dwight Miller e Francis Haskell, che la consacrarono come monumento chiave dell’intero Settecento europeo. “Si tratta del palazzo centrale della nostra città e della nostra storia – ha commentato l’assessore alla cultura Stefania Monteverde, portando anche i saluti del sindaco -. Davvero in questo modo l’università fa della sua missione, quella della ricerca scientifica, un’opportunità per tutti”. I lavori si sono aperti con il saluti del direttore di Beni culturali di Unimc Massimo Montella, intervenuto anche in rappresentanza del rettore, di Alessandra Sfrappini di Macerata Cultura biblioteca e musei, Paola Ballesi, presidente dell’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e di Gabriele Barucca della Soprintendenza Marche. “I Buonaccorsi – spiega Francesca Coltrinari, curatrice del convegno insieme a Giuseppe Capriotti, Patrizia Dragoni, Susanne Adina Meyer, Massimiliano Rossi – volevano portare a Macerata le migliori opere che c’erano allora in Italia, e quindi, in Europa, e hanno scelto, consapevolmente, quelle di varie scuole – Bologna, Napoli, Venezia – in modo che i visitatori potessero conoscere il meglio dell’arte allora in circolazione”.
Il convegno prosegue al Polo didattico Pantaleoni e, venerdì, all’interno della Sala dell’Eneide stessa. Nell’ultima giornata, al termine dei lavori, i presenti potranno compiere un itinerario di visita ad alcuni dei monumenti settecenteschi di Macerata, come la basilica della Misericordia e palazzo de Vico, che custodisce un importante ciclo pittorico di Giovanni Anastasi (1703-1704), mentre nel pomeriggio sarà possibile prendere parte a una visita guidata alla villa Buonaccorsi di Potenza Picena, residenza di campagna della famiglia maceratese, altra perla del patrimonio culturale della regione, grazie al palazzo e al giardino all’italiana, popolato di sculture ispirate alla mitologia e al teatro contemporaneo.
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