dalla Regione Marche

2017-07-04
Accordo commerciale tra Unione europea e Canada: la Giunta regionale chiede all’Assemblea legislativa di valutare i rischi per il settore agricolo marchigiano e di chiedere al Parlamento di fermare provvisoriamente la ratifica.
Casini: “Vanificati 20 anni di investimenti”
La Giunta regionale è preoccupata per le ricadute negative del Ceta sul futuro dell’agricoltura marchigiana. L’attuale formulazione dell’accordo economico e commerciale, tra Unione europea e Canada (Ceta), “rischia di vanificare gli sforzi profusi negli ultimi 20 anni nella nostra regione, anche con le risorse europee, per sostenere un’agricoltura di qualità”. Su proposta della vice presidente Anna Casini, l’esecutivo, all’unanimità, ha chiesto all’Assemblea legislativa di iscrivere all’ordine del giorno della seduta del 12 luglio una comunicazione per proporre al Governo e al Parlamento di ponderare “più approfonditamente i rischi per il settore agricolo e agroalimentare, regionale e nazionale, derivanti dalla ratifica del Ceta e di valutare la temporanea sospensione dell’accordo per quanto riguarda il settore agricolo”. La decisione è stata assunta oggi, nel corso di una seduta straordinaria della Giunta regionale. “Abbiamo accolto e condiviso una richiesta maturata al Tavolo politico e strategico regionale, dove tutte le organizzazioni agricole e le centrali cooperative hanno espresso le forti preoccupazioni per le ricadute dell’accordo con il Canada – spiega la vicepresidente Casini – L’intesa tra i due Paesi è fortemente squilibrata e penalizzante per il settore primario italiano, dal momento che vengono eliminati il 92,2% dei dazi agricoli all’entrata, con il conseguente flusso di importazioni a prezzi più bassi dei prodotti nazionali, ma con scarsi standard qualitativi e di sicurezza. L’apertura a prodotti che non seguono standard di qualità e di sicurezza come quelli europei, sottopone la aziende agricole marchigiane a un forte svantaggio competitivo, in un momento di crisi economica aggravato dagli eventi sismici che hanno colpito principalmente luoghi che vivono di agricoltura. È opportuno, pertanto, che il Consiglio regionale di adoperi per fermare, in via provvisoria, la ratifica del trattato da parte del Parlamento italiano”. Il Ceta (Accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada) è stato sottoscritto il 30 ottobre 2016 e approvato il 15 febbraio 2017 dal Parlamento europeo. Entrerà in vigore, in via definitiva, solo dopo la ratifica di tutti i Parlamenti nazionali.
 
 
ATTIVATE PROCEDURE PER NUMERO UNICO EMERGENZA EUROPEA 112 NELLE MARCHE
 
Via libera alle procedure per l’attivazione nelle Marche del 112 Numero Unico di Emergenza Europeo (NUE) secondo il modello della centrale unica di risposta.  Con il nuovo sistema tutte le chiamate di emergenza al 112, 113, 115 e 118 confluiranno nel Numero unico dell’emergenza (Nue) 112. Lo prevede il Protocollo d’intesa tra Regione Marche e la Regione Lombardia approvato oggi dalla giunta regionale. Si estende così anche al territorio marchigiano il progetto realizzato dal Ministero dell’Interno e dalla Regione Lombardia (Varese è stata la città capofila della sperimentazione a livello europeo) attraverso l’Azienda regionale emergenza urgenza (Areu).
“Il 112 è un servizio gratuito che garantisce la tempestività dei soccorsi– spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli –. Punto di forza del servizio è l’identificazione e localizzazione della chiamata, che consentono in pochi secondi di individuare la posizione del chiamante e di smistare le telefonate verso le centrali operative di competenza: Vigili del fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri ed emergenza sanitaria. Inoltre il sistema permette di filtrare le chiamate inappropriate (circa il 50%di quelle ricevute) e di passare solo le chiamate di effettiva pertinenza. Come indicato anche  dai servizi della Commissione europea si tratta di un passo positivo per il miglioramento della capacità di risposta degli Stati membri alle emergenze”. 
Va sottolineato che il 112 non si sostituisce agli attuali numeri di emergenza (112 dei Carabinieri, 113 per la Polizia di Stato, 115 Vigili del fuoco e 118 Soccorso sanitario), che rimangono attivi: il sistema farà confluire automaticamente tutte le chiamate al 112.
Grazie all’accordo, che verrà sottoscritto digitalmente tra qualche giorno, la Regione Marche potrà avvalersi della collaborazione dell’Azienda regionale emergenza urgenza, del loro know how  e del software applicativo per la costituzione, l’attivazione e il funzionamento del servizio.

 
MEZZI PESANTI IN TRANSITO A OSIMO STAZIONE – L’ASSESSORE SCIAPICHETTI E IL SINDACO PUGNALONI SCRIVONO AL PRESIDENTE DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA
Il crollo del viadotto sulla A14, nel tratto tra i caselli di Ancona Sud e Loreto-Porto Recanati ha creato e sta tuttora creando notevoli disagi alla circolazione del traffico nell’area di Osimo Stazione, essendo venuto meno il collegamento tra la Sp 20, la Statale 16 e la Cameranense. Per questo l’assessore regionale ai Trasporti, Angelo Sciapichetti, e il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, hanno scritto al presidente de Autostrade per l’Italia, Fabio Cerchiai, per chiedere la deviazione gratuita dei mezzi pesanti in autostrada. “L’intesa raggiunta di recente tra Società Autostrade per l’Italia e Comune di Castelfidardo per la sistemazione di Via delle Industrie, quale arteria periferica che offre una valida alternativa per alleggerire l’emergenza che si è creata lungo la SS16, va nella giusta direzione”, afferma Sciapichetti. “Tuttavia – prosegue l’Assessore – molti veicoli pesanti continueranno a transitare lungo la Statale e nell’intorno dell’abitato di Osimo Stazione, dove la situazione sta divenendo ormai insostenibile, per la congestione del traffico, per la qualità dell’aria e per la sicurezza. Per scongiurare incidenti e alleviare disagi agli automobilisti, ma soprattutto agli abitanti dell’area, assieme al sindaco Pugnaloni ho chiesto che sia autorizzata la deviazione, gratuita, del traffico pesante sulla A14 nel tratto Ancona Sud-Loreto Porto Recanati”. Una misura, seppur non risolutiva, che permetterebbe comunque di dare una prima risposta alla cittadinanza che dallo scorso 9 marzo ha visto interdetta la circolazione senza che, a distanza di tre mesi, siano stati prese misure alternative. “Ringrazio l’assessore Sciapichetti della disponibilità e dell’interesse che ha messo su questa vicenda – commenta Pugnaloni – e confido in una soluzione della difficile situazione da parte di Autostrade per l’Italia”.
 
FONDO DISABILI: 11,4 MILIONI DI EURO PER L’ANNO 2017
 
Ammontano a 11,4 milioni di euro le risorse destinate alle persone con disabilità per l’anno 2017 e sono distribuite su tre linee di intervento:  assistenza domiciliare ed educativa, integrazione scolastica, tirocini formativi e tirocini di inclusione sociale.  E’ quanto ha stabilito la giunta regionale questa mattina.
 
“E’ una priorità di questa giunta – ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – sin dall’inizio del mandato. Continuare a valorizzare e a sostenere tutte le iniziative volte all’integrazione sociale, scolastica e lavorativa dei disabili significa dare un segnale concreto della  vicinanza dell’intero sistema regionale alle categorie più fragili e alle loro famiglie: siamo tutti parte della stessa comunità”.
 
Con la delibera sono stati approvati anche i criteri e le modalità di riparto delle risorse:
 

 assistenza domiciliare domestica ed educativa: la percentuale di contributo è variabile e viene calcolata sulla media delle somme ammesse a finanziamento nel triennio 2014-2016;
 integrazione scolastica: percentuale di contributo variabile calcolata sulla media delle somme ammesse a finanziamento nel triennio 2014-2016 per tutti gli ordini e gradi di scuola;
 tirocini formativi: percentuale di contributo fissa al 90% dell’indennità prevista di 350 euro per la media del numero di mesi di tirocinio attivati nel triennio 2014-2016;
 tirocini di inclusione sociale: percentuale di contributo fissa del 90% dell’indennità prevista di 180 euro per la media del numero di mesi di tirocinio attivati nel triennio 2014-2016.

 
Beneficiari sono tutte le persone in situazione di disabilità riconosciute dalla legge 104 che non abbiano compiuto 65 anni nell’anno di competenza. I minori sotto i 10 anni nel 2017 la cui situazione non è ancora attestata per legge, possono avvalersi di documentazione sanitaria similare che attesti la patologia e sia rilasciata dall’Area Vasta dell’Asur o da centri privati autorizzati e accreditati.
 
Ora il provvedimento di giunta passa al vaglio del Consiglio delle autonomie locali come previsto dall’iter ordinario.
 
APPROVATO IL PIANO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO 2017: GRADUATORIA UNICA PER LE BORSE DI STUDIO – Assessore Bravi: ”Confermati criteri scorso anno. Non vogliamo escludere nessuno”.
 
Confermati i criteri economici e di merito dello scorso anno per l’assegnazione delle borse di studio. L’intenzione è di non escludere nessuno. Le principali novità del Piano per il diritto allo studio approvato dalla giunta su proposta dell’assessore all’Istruzione, alla formazione e al lavoro Loretta Bravi, riguardano invece la graduatoria unica delle borse di studio per il primo anno e graduatorie omogenee (con gli stessi criteri)  per gli anni successivi per tutti gli atenei e gli Afam (Accademie e Conservatori).
“I criteri – ha sottolineato l’assessore Bravi –  sono stati condivisi con i neoconsiglieri del Cda dell’Erdis (Ente regionale unico per il diritto allo studio). Abbiamo redatto questo piano rispettando la storia dell’Ersu e le modalità previste. La volontà è poi quella di andare verso un unico bando e un’ unica graduatoria per le borse di studio per il primo anno e graduatorie omogene per gli anni successivi. La priorità, infatti, è che tutti gli studenti, qualsiasi sia l’ateneo o l’istituto frequentato, abbiamo le stesse opportunità e gli stessi servizi. Vanno quindi fugati i dubbi emersi negli ultimi giorni sulla stampa: le risorse saranno assicurate per tutti gli idonei e le preoccupazioni non hanno ragione d’essere. In questo senso nulla è modificato rispetto agli anni precedenti”.
In base alla delibera dunque, le condizioni economiche degli studenti che fanno domanda per la borsa di studio sono individuate sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) con modalità integrative di selezione quali l’indicatore della situazione economica all’estero e l’indicatore della situazione patrimoniale equivalente (ISPE). Nel rispetto dei limiti minimi e massimi fissati a livello nazionale, il Programma regionale per il diritto allo studio individua, per la Regione Marche, il limite massimo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente pari a 21.000 euro e il limite massimo dell’Indicatore della situazione patrimoniale equivalente pari a 38.000 euro, confermando i valori indicati per l’a.a. 2016/2017.
 
 
 
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