dalla Regione Marche

2017-07-12
DIFESA DELLA COSTA, QUATTRO MILIONI PER IL LITORALE DI ALTIDONA. ACCORDO DI PROGRAMMA TRA REGIONE, COMUNE E RFI
 
Quattro milioni di euro per la realizzazione di opere di difesa costiera lungo il litorale nord del Comune di Altidona (Fm). E’ l’importo complessivo, che comprende il cofinanziamento di Rfi, stabilito dall’Accordo di programma tra Regione Marche, Comune di Altidona e Rete Ferroviaria Italiana Spa di cui la Giunta ha approvato lo schema.
Un intervento condiviso, dopo una serie di incontri tra le parti, “per garantire la difesa delle infrastrutture presenti, l’incolumità della popolazione e la rinaturalizzazione del litorale mediante l’azione di contrasto all’erosione costiera – specifica l’assessore alla difesa del suolo e della costa Angelo Sciapichetti – Intervento di carattere prioritario in termini di protezione della linea ferroviaria minacciata dalle mareggiate che negli ultimi anni hanno fortemente eroso il litorale mettendo a repentaglio le infrastrutture e le strutture ricettive”.
L’importo totale di 4 milioni di euro è ripartito tra RFI per 2 milioni di euro di compartecipazione alla difesa dell’infrastruttura ferroviaria tratto Bologna-Lecce, e Regione Marche con un cofinanziamento di 2 milioni di euro, assegnati al Comune di Altidona, in relazione ai fondi POR-FESR 2014-2020. “Un intervento necessario e urgente – rimarca l’assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti – per garantire l’incolumità della popolazione, la difesa delle infrastrutture presenti e della costa con evidenti vantaggi funzionali ed economici, in una sinergia tra le parti per giungere rapidamente alla soluzione della problematica”.
L’intervento complessivo prevede la sostituzione delle attuali opere di difesa costiera lungo il litorale del Comune di Altidona (Fm) a difesa della linea ferroviaria AN-PE (dal km 269+684 al km 270+693 tra i transetti 671 e 675) con scogliere emerse e ripascimento per un’estensione di circa 1000 metri, anche al fine di creare nuova spiaggia lungo un tratto di costa che ne era privo. Il termine dei lavori è previsto per il 2018.
 

“Edilizia popolare bloccata”, l’assessore Anna Casini replica al consigliere Mirco Carloni
“La priorità della Giunta regionale è la ricostruzione; parlare di riforme mancate in una situazione come quella che si è creata in quest’ultimo anno, denota scarsa sensibilità verso i problemi reali della comunità regionale. Tutto il territorio regionale è stato praticante colpito dal sisma e tutte le risorse disponibili sono state dirottate sulla ricostruzione. Nel settore dell’edilizia pubblica, ad esempio, l’Erap sta dando un significativo contributo alle attività di ricostruzione. È il soggetto attuatore delle opere di urbanizzazione e fondazione delle Sae (Strutture abitative di emergenza), ha validato 57 progetti per l’insediamento delle Sae, 60 gare per individuare le ditte incaricate della direzione dei lavori, ha gestito le attività connesse all’acquisizione degli immobili, valutando 236 proposte di vendita relative a 1.713 alloggi. In una situazione di emergenza come l’attuale, chi parla di riforme non attuate probabilmente vive sulla Luna! È vero che la Giunta ha proposto una riforma del Piano regionale di edilizia residenziale e ha avviato l’attuazione dei provvedimenti introdotti per migliorare le precedenti disposizioni in vigore. Ma il sisma ha dirottato tutte le attenzioni e le priorità verso altre direzioni, sorvolando poi sulle disposizioni nazionali che vincolano i bilanci pubblici al rispetto delle regole e impediscono l’utilizzo di somme disponibili, come ogni amministratore dovrebbe sapere. Ora la priorità è la ricostruzione e su questo terreno il nostro impegno è massimo”.
 
Ricostruzione, approvato il piano delle opere pubbliche delle province di Macerata e Fermo
Nella giornata di ieri le assemblee dei sindaci delle province di Macerata e Fermo hanno approvato il piano delle opere pubbliche prioritarie. La ricostruzione pubblica, infatti, passa attraverso i piani delle opere. Tutti i piani vengono approvati dalle governance provinciale dei sindaci.
Fino ad ora sono stati approvati quattro piani per 283,65 milioni di opere:
–  Piano delle scuole – blocco A scuole ordinanza 14 di Errani che comprende 12 scuole per un totale di 48.730.000
–  Piano delle scuole – blocco B – approvato e finanziato in parte dallo stato in parte dalla regione per un totale di 139.920.000
–  Piano delle opere pubbliche della regione Marche, primo stralcio per un totale di oltre 78 milioni di euro per 69 interventi (senza considerare la provincia di Ascoli che discuterà il piano in serata). Le opere dentro il cratere sono 51 per un totale di oltre 61 milioni di euro. Le opere fuori dal cratere sono quasi 17 milioni.
–  Progetti da finanziare con donazione con SMS per un totale di 17 milioni.
 
A Macerata il piano delle opere è stato approvato all’unanimità. Il piano relativo alle donazioni ha avuto l’approvazione dell’assemblea a maggioranza con 3 contrari e 5 astenuti.
A Fermo il piano delle opere pubbliche è stato approvato con un contrario e tre astenuti. Il piano delle donazioni è stato approvato all’unanimità.
Il piano delle opere generale è stato redatto dai sindaci. La Regione Marche ha messo a disposizione una piattaforma informatica sulla quale gli enti pubblici hanno inserito le opere con le priorità. Tutti i comuni del cratere hanno avuto almeno un’opera (tra scuole, municipi o quanto indicato in priorità).
“Al piano approvato ieri – spiega il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – ne seguiranno tanti altri, con cadenza di 3 o 4 mesi, anche per permettere in condizione gli enti di seguire adeguatamente i lavori. Ringrazio gli amministratori per la collaborazione. Le opere pubbliche inserite fanno parte dei comuni sia dentro che fuori dal cratere, proprio per allargare il più possibile e dare la possibilità ai comuni delle due provincie di ricostruire l’opera che loro ritengono prioritaria. Il piano relativo alle donazioni degli sms è stato redatto in base alle segnalazioni dei sindaci o per coprire mancanza di risorse per terminare altre opere, come per esempio la scuola di Pieve Torina o Montegallo o il centro commerciale di Visso. Il progetto della ciclovia, circa 28/30 km, è stato richiesto da 20 sindaci della vallata del Fiastra e dall’Unione montana perché da sempre ritenuto un volano di sviluppo. Ricostruire non significa sistemare quello che è stato distrutto dal sisma ma anche creare nuove opportunità di attrazione e lavoro”.
 
 
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