dalla Regione Marche

2017-07-14
La giunta ha approvato una delibera che sblocca 202 milioni di euro di fondi sanitari
 
Nella seduta di ieri la giunta regionale ha approvato una delibera che sblocca 202 milioni di euro di fondi sanitari. Si tratta di risorse relative ad avanzo vincolato e che possono finalmente essere utilizzati per il territorio marchigiano. “Ringraziamo il governo per avere appoggiato il nostro emendamento – spiega il presidente della Regione Luca Ceriscioli – fondi accumulati dal bilancio sanitario grazie a comportamenti virtuosi dell’amministrazione. Una deroga concessa dal governo solo per le amministrazioni virtuose e che comunque rientra nelle regole dell’avanzo di bilancio. La nostra regione infatti è per il secondo anno consecutivo al primo posto per qualità dei servizi e costi del sistema sanitario, condizione che ci permette ogni anno di avere delle risorse in più da spendere. Nel corso delle prossime settimane la giunta sarà chiamata a riprogrammare le risorse attraverso atti e delibere che entreranno nello specifico su come verranno utilizzati parte di questi fondi: dagli investimenti per i danni subiti dal sisma agli investimenti per le aziende. Uno degli atti conseguenti sarà l’approvazione in giunta di una proposta di legge che il consiglio regionale dovrà approvare in via urgente. Una Pdl che metterà a disposizione risorse aggiuntive aventi natura di inderogabilità. Per poter disporre di questi fondi infatti occorre un’approvazione in via d’urgenza in consiglio regionale perché queste risorse dovranno essere impiegate entro il 2017. Serve dunque un contributo importante del Consiglio che riceverà la legge già nella giornata di lunedì a seguito della Giunta”. 
299 milioni di investimenti nelle tre province terremotate.
Ceriscioli: “Investimenti senza precedenti nella storia dei terremoti soprattutto a dieci mesi dal sisma”
“Con l’approvazione dei quattro piani delle opere da parte della regione Marche da oggi partono 299 milioni di investimenti nelle tre province terremotate. Investimenti senza precedenti nella storia dei terremoti soprattutto a dieci mesi dal sisma”. Lo afferma il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli. “Spero che si mettano da parte le polemiche – aggiunge Ceriscioli – abbiamo una grande occasione per far ripartire le aree terremotate e con loro tutto il territorio. In merito al piano delle opere e a quello sulle donazioni per il comune di Arquata del Tronto, così come d’accordo con il sindaco Petrucci, il municipio verrà finanziato con le donazioni perché verrà realizzata una struttura nuova con due piani in più rispetto a quella esistente. Un progetto che non poteva per questo essere coperto con i fondi per la ricostruzione. Inserito invece nel piano delle opere pubbliche la sistemazione dei cimiteri. Nei fondi di riqualificazione dei cimiteri ci saranno le risorse per la realizzazione di un monumento alla memoria delle vittime”.
“Sono soddisfatto della presa d’atto della Regione – spiega il sindaco di Arquata del Tronto – è giusto destinare parte dei fondi delle donazioni per un comune che resta comunque simbolo dei territori colpiti dal sisma nelle Marche”.
Nel comune di Arquata i cantieri per le Sae di Arquata sono partiti in tutte e otto le aree. Nell’area di Pescara del Tronto sono entrate le famiglie ed entro il 20 agosto avremo la fine del montaggio delle casette per le aree di Borgo, Pretara e Piedilama. Saranno pronte per la seconda fase di urbanizzazione.
In merito alle macerie ad Arquata rimosse 43 mila tonnellate. Rimosse gran parte delle macerie pubbliche, liberate strade e aree pubbliche su Pretare, Piedilama, Borgo, Pescara del Tronto, Capodacqua, Spelonga e Faete. Restano da portare via macerie in alcune aree secondarie delle frazioni.
 
PRESENTATO AD ACQUASANTA TERME IL CORSO PER MAESTRI DI SCI PROGRAMMATO DALLA REGIONE
 
E’ stato presentato questa mattina ad Acquasanta Terme, nella nuova scuola primaria, per poi proseguire ad Arquata del Tronto per la parte pratica, il corso per maestri di sci che la Regione Marche ha programmato in collaborazione con il Collegio regionale dei maestri di sci delle Marche e il coinvolgimento della Fisi (Federazione italiana sport invernali).
Sono trenta gli allievi ammessi al corso, provenienti oltre che dalle Marche, da Toscana, Emilia, Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino. Il primo modulo avviato alcuni giorni fa ad Acquasanta Terme proseguirà a Bolognola e Sarnano. La Regione ha ritenuto opportuno svolgere i corsi teorici nei Comuni dell’area colpita dal sisma come segnale di ripresa e di ritorno alla normalità creando i presupposti per un concreto rilancio della stagione turistica invernale.
IL CORSO
Permette di conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione di maestro di sci – disciplina alpino per cui è necessaria l’ iscrizione al Collegio regionale. Gli iscritti potranno conseguire ulteriori specializzazioni con riferimento all’insegnamento a bambini e a soggetti diversamente abili, all’insegnamento del surf da neve, snowboard ed attrezzi tecnici similari.
Il corso  addestra ad esercitare, in modo non agonistico, con lezioni individuali o di gruppo, la pratica di discipline sportive e le tecniche. Il programma, la cui durata non può essere inferiore a 90 giorni di effettivo insegnamento, è strutturato in 3 sezioni: Culturale, Tecnica e Didattica. E’ attuato in moduli settimanali di frequenza: 4 per la sezione culturale 11 per le sezioni Tecnica e Didattica. Al termine si tiene una verifica specifica. Il percorso formativo è  a frequenza obbligatoria. L’intero costo per lo svolgimento del corso è a carico dei partecipanti.
I moduli teorici sono tutti svolti nella regione, mentre i pratici sono nelle Marche fin quando le condizioni di innevamento lo permettono poi si spostano in altre stazioni italiane ed estere anche per offrire maggiore formazione ai partecipanti che potranno esercitare la professione in tutte le località sciistiche invernali ed estive europee.
dalla Regione Marche
 
L’ASSOCIAZIONE BENI ITALIANI PATRIMONIO MONDIALE UNESCO
E FICO EATALY WORLD INSIEME PER PROMUOVERE LA BELLEZZA DELL’ITALIA
 
Siglato a Urbino il protocollo di intesa tra l’Associazione
e il parco agroalimentare più grande del mondo, che aprirà in autunno a Bologna,
ospiti della Regione Marche nel centro storico della città Patrimonio Unesco.
 
Coniugare l’esperienza della bellezza italiana in ogni sua forma, dall’arte all’enogastronomia, dalla storia all’agricoltura, dal gusto alla natura, e raccontarla al mondo, insieme. È questo l’obiettivo del protocollo di intesa siglato oggi a Urbino dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO e FICO Eataly World, il parco agroalimentare più grande del mondo, che aprirà in autunno a Bologna. L’accordo è stato sottoscritto da Giacomo Bassi, presidente dell’Associazione beni italiani Unesco e Sindaco di San Gimignano, e Tiziana Primori, amministratore delegato di FICO Eataly World, alla presenza della vicepresidente della giunta della Regione Marche, Anna Casini, del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, del direttore di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), Gianni Bastianelli e di Nardo Filippetti, presidente di Astoi – Confindustria Viaggi.
 
FICO (Fabbrica Italiana Contadina) Eataly World è il parco dell’agroalimentare italiano più grande del mondo, che a Bologna, su 10 ettari, vuol racchiudere la meraviglia della biodiversità italiana, attraverso 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta e 8 ettari coperti che rappresentano le nostre filiere del cibo. Il Parco unisce coltivazione, produzione, ristorazione, commercializzazione, studio, ricerca, didattica, cultura, divulgazione e conoscenza del meglio del nostro Paese, dal campo fino alla forchetta. Grazie al protocollo di intesa, FICO Eataly World e l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO saranno, insieme, ambasciatori della bellezza dell’Italia, in tutti i suoi aspetti.
A ospitare la firma dell’intesa la Regione Marche, che a FICO sarà presente con le sue eccellenze agroalimentari, ed il Comune di Urbino, città il cui centro storico è patrimonio Unesco; il Rossini Opera Festival, rappresentato dal sovrintendente Gianfranco Mariotti, ha dato vita a una breve esecuzione dei cantanti dell’Accademia Rossiniana.
 
L’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO si occupa da 20 anni di promuovere lo straordinario Patrimonio artistico, culturale e naturalistico dell’Italia a livello multidisciplinare in maniera integrata, proponendosi ai gestori dei Siti UNESCO italiani come interlocutore principale circa lo sviluppo di politiche di valorizzazione e tutela delle eccellenze del territorio. – ha spiegato Giacomo Bassi, presidente dell’Associazione e Sindaco di San Gimignano –  Poter camminare al fianco di un progetto importate quanto ambizioso come quello di FICO Eataly World, che abbraccia un ambito della Cultura italiana radicato e al tempo stesso foriero di innovazione come l’alimentazione – intesa come scienza, pratica e tradizione – significa amplificare la portata e la forza delle esperienze che  è possibile offrire, sia ai cittadini che ai visitatori che frequentano i nostri Siti UNESCO. Auspichiamo quindi che questa sinergia che si apre oggi con queste firme diventi un altro prezioso strumento messo a disposizione del Paese e delle comunità locali.”
L’Associazione gestirà fra l’altro un grande totem multimediale all’ingresso della Fabbrica Italiana Contadina: esplorandone i contenuti, i visitatori di FICO, provenienti da tutto il mondo, potranno andare alla scoperta delle caratteristiche dei 53 Siti UNESCO del Patrimonio Mondiale italiano. Un percorso grafico, inoltre, accompagnerà il pubblico attraverso gli aspetti più spettacolari del paesaggio e del nostro patrimonio artistico e storico.
 
“La Fabbrica Italiana Contadina vuole offrire al mondo un assaggio della straordinaria bellezza e biodiversità dell’Italia – sottolinea l’amministratore delegato di FICO Eataly World, Tiziana Primori –  essere un’arca del cibo e della cultura italiana, una meta anche simbolica perché il turismo internazionale ci scelga come destinazione, venendo a scoprire i luoghi, i prodotti, i produttori, la cultura e la storia del nostro Paese. Territorio, cultura, cibo, bellezza sono gli aspetti chiave di quello stile di vita italiano che rappresenta il valore più apprezzato ed ambito dell’Italia nel mondo. L’accordo di oggi ci consentirà di promuovere insieme, anche grazie alla collaborazione di ENIT, le eccellenze del nostro Paese, che racchiude il maggior numero di luoghi tutelati dall’Unesco in tutto il mondo ed è tra i custodi di un patrimonio immateriale inestimabile come la dieta mediterranea”.
 
“La Regione Marche investe nella qualità del territorio risorse importanti – spiega la vicepresidente della giunta della Regione Marche, Anna Casini –  Una qualità a 360 gradi che privilegia le bellezze naturali, le produzioni tipiche, i beni culturali. L’obiettivo è quello di promuovere una realtà che ha sempre fatto della pluralità il proprio punto di forza.  Anche questa iniziativa di collaborazione tra UNESCO, Eataly World e ENIT proprio qui a Urbino, patria della bellezza rinascimentale, suggella questa vocazione all’eccellenza che è propria delle Marche, dove l’innovazione sa coniugarsi con la tradizione e dove l’agroalimentare e la ruralità rappresentano cardini significativi del proprio tessuto produttivo e sociale. Dove i saperi territoriali identificano la ricchezza del plurale e le risorse del territorio come plus valore di un’offerta integrata. Una visione integrata dello sviluppo, infatti, è alla base della nostra azione politica e amministrativa. Le Marche, dunque, guardano con ottimismo e speranza ad ogni virtuoso rapporto di collaborazione tra istituzioni e privati che possa concretizzare la valorizzazione della nostra bella regione”.
ENIT – Agenzia Nazionale per il Turismo – crede fortemente nell’importanza dell’enogastronomia come driver per il turismo – aggiunge il direttore di ENIT (Agenzia Nazionale del Turismo), Gianni Bastianelli – La abbiamo inserita tra i temi strategici del nostro Piano Triennale 2016-2018 ed è ispiratrice di moltissime azioni promozionali che abbiamo realizzato e stiamo organizzando nel mondo attraverso la rete delle nostre sedi estere. L’obiettivo è comunicare il legame tra cucina, prodotti e territori, sviluppando itinerari del gusto che consentano di vivere pienamente quel turismo esperienziale che il viaggiatore moderno cerca, fuori dagli stereotipi e dentro l’autenticità. Il 2018 sarà, inoltre, l’anno del cibo italiano, per valorizzare le nostre straordinarie eccellenze e rafforzare l’immagine del nostro Paese nel mondo. Siamo pertanto molto felici dell’accordo tra Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO e FICO Eataly World, realtà con cui già collaboriamo attivamente attraverso precedenti convenzioni. Un passo importante per promuovere, insieme e coerentemente, l’inscindibile connubio bellezza, arte, sapori, paesaggi che caratterizza l’Italia.
“Per Urbino – dice il sindaco, Maurizio Gambini – è un onore essere stata scelta come sede per la sottoscrizione del protocollo d’intesa fra l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco e FICO Eataly World.  Oggi, insieme alla Regione Marche e all’ENIT, vogliamo sottolineare l’importanza di questo accordo che abbina elementi che rappresentano l’identità culturale italiana: l’arte, l’architettura, il paesaggio, l’agricoltura, il cibo, la ricerca e l’innovazione.  La nostra città, unico sito Unesco delle Marche, è da molti anni nel Consiglio Direttivo dell’Associazione che rappresenta i siti Unesco italiani, e ne condivide pienamente la missione. Urbino è un Polo della formazione, con un’Università che ha oltre cinquecento anni di storia e molte scuole di ogni ordine e grado. E non può che quindi trovarsi in sintonia anche con FICO Eataly World, un progetto ambizioso e innovativo dedicato alla divulgazione e alla conoscenza dell’agroalimentare”.
“Il protocollo di intenti siglato oggi rappresenta un altro passo in avanti per valorizzare le eccellenze del Made in Italy, attività che non può prescindere dal porre il massimo risalto al mondo del food e delle tante declinazioni del gusto. –  dichiara il presidente ASTOI Confindustria Viaggi, Nardo Filippetti, che aggiunge – Proprio il turismo enogastronomico rappresenta un segmento di mercato che, da diversi anni, registra   un’importante crescita e che continua ad essere un forte motivo di attrazione nel nostro Paese, sia per i viaggiatori italiani che internazionali. La cucina di qualità è certamente uno dei fattori più importanti nella scelta e per la riuscita di una vacanza o di un viaggio, sia per gli italiani che per gli stranieri. Per tale ragione i Tour Operator hanno inserito da tempo, all’interno delle proprie programmazioni turistiche, itinerari dedicati alla scoperta dei territori, delle eccellenze e delle specialità enogastronomiche italiane; così come, con grande successo, propongono all’interno delle proprie strutture, in Italia e nel mondo, la valorizzazione della qualità del cibo e della Cucina Made in Italy. Questo è sicuramente il modo migliore per far sentire “a casa gli italiani” e per far conoscere la nostra cultura enogastronomica al mondo.”.
 
La cartella stampa multimediale completa può essere scaricata al link: http://bit.ly/FICO_UNESCO
Urbino, 14 luglio 2017
 
Il PSR Marche 2014/2020 promuove la qualità
INCONTRI TECNICI SULL’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA IGP “MARCHE”
Casini: “Spazio a uno dei prodotti d’eccellenza dell’agricoltura marchigiana”
La Regione Marche, nell’ambito delle iniziative promosse dal Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 per l’adesione a regimi di qualità agricoli ed alimentari, organizza in tre diverse località – Osimo, Pesaro, Ascoli Piceno  –  tre incontri formativi per approfondire le tematiche legate all’olivicoltura di qualità, in particolare quella che può fregiarsi della denominazione IGP.
L’olio extravergine d’oliva ‘Marche’ ha infatti ufficialmente guadagnato il logo di indicazione geografica protetta (IGP) dell’UE, andando ad aggiungersi alle oltre 290 specialità italiane incluse nel Door, il registro dei prodotti di qualità certificata e tutelata dalle norme Ue.
“Diamo spazio a uno dei prodotti d’eccellenza dell’agricoltura marchigiana, che vanta una tradizione territoriale di qualità di lunga data, recentemente riconosciuta a livello internazionale con il marchio IGP – afferma la vice presidente Anna Casini, assessore all’Agricoltura – La Regione è impegnata a tutelare e rafforzare le prodizioni tipiche che rappresentano una ricchezza e un’opportunità da valorizzare anche per rilanciare l’immagine delle Marche colpite dal sisma”.
Gli incontri, focalizzati sull’organizzazione del sistema dei controlli e sugli aspetti fondamentali del disciplinare di produzione, avranno questo calendario:

Lunedì 17 luglio 2017 – ore 15.00 – c/o ASSAM, Via Industria 1 – Osimo (AN)
Mercoledì 19 luglio 2017 – ore 15.30 – c/o Olefi­cio Contardi, Via Monte Catria 33 – Loc. San Severo,

San Lorenzo in Campo (PU)

Mercoledì 26 luglio 2017 – ore 15.30 – c/o Enoteca Regionale delle Marche, Via G. Garibaldi 75 – Offida (AP).

La misura 3.1. del PSR Marche 2014/2020 è finalizzata proprio ad incentivare l’adesione a regimi di qualità agricoli ed alimentari, in stretta correlazione con la misura 3.2, relativa agli interventi per la promozione delle produzioni di qualità, e con le misure finalizzate a incentivare l’integrazione di filiera sia su scala regionale che locale.
Il nuovo bando della misura 3.1 per l’anno 2017 prevede una priorità per gli aderenti alle indicazioni geografiche di recente registrazione per cui rappresenta un’opportunità importante per il settore olivicolo marchigiano che può aderire anche al bando dedicato ai progetti per le filiere corte e i mercati locali.
Gli incontri, programmati appositamente in tre diverse aree olivicole della regione Marche, saranno l’occasione per discutere e approfondire i contenuti dei suddetti bandi e, più in generale per offrire un momento di confronto e risposta ai quesiti dei produttori.
 
Passo dopo passo, il duale verso la stabilizzazione”, l’assessore Bravi all’incontro promosso dal ministero del Lavoro: “Rafforzare le competenze trasversali. A settembre bando per l’alternanza scuola lavoro”
“Abbiamo partecipato all’incontro nazionale orgogliosi di essere stati scelti tra le tre buone pratiche da presentare con l’esperienza degli artigianelli di Fermo e consapevoli che la sperimentazione del duale implica una responsabilità di scelta politica e di investimenti. Un progettualità capillare e mirata che ci chiede di rischiare interventi specifici per arginare e combattere la forte crisi occupazionale giovanile e la dispersione scolastica”. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Loretta Bravi, ieri a Roma all’iniziativa promossa dal ministero del Lavoro e Politiche sociali dedicato al “duale”: il nuovo apprendistato che, sotto forma di contratto di lavoro per la formazione e l’occupazione, consente di conseguire un titolo di studio (qualifica o diploma professionale). Le Marche sono state citate per i risultati conseguiti dal Centro fondato da don Ernesto Ricci che, dal 1946, fornisce una formazione professionale “concreta”, utile a inserire agevolmente i ragazzi nel mondo del lavoro. I settori d’intervento spaziano dalla termoidraulica alla calzatura, dalla meccanica all’agroalimentare. L’esperienza dei percorsi duali riguarda il triennio per Operatore della calzatura, in collaborazione con Nero Giardini, partner del Centro, e il Tecnico di termoidraulica. Il percorso triennale nel settore calzaturiero, in particolare, è fondato sul progetto di impresa formativa, a partire da una commessa aziendale e volta alla produzione di articoli destinati a un corner dell’outlet. Bravi sottolinea che il duale rappresenta “una possibilità per le Regioni di individuare politiche attive specifiche ai fabbisogni territoriali, adeguati alle realtà delle piccole e medie imprese. Opportunità aperte ai giovani ma anche ai meno giovani  che, nella sperimentazione dei percorsi, possano acquisire la qualifica o il diploma. È un percorso ambizioso, e il Nord Italia è all’avanguardia nella sperimentazione, ma necessario anche per la nostra regione. Abbiamo, infatti, criticità sul ricambio generazionale delle nostre aziende, necessità di rafforzare le competenze trasversali e di rivisitare i profili professionali richiesti. In generale, la priorità è innalzare l’offerta formativa per i giovani e gli over in crisi occupazionali”. Secondo l’assessore, “l’osmosi tra scuola e mondo del lavoro deve divenire una mentalità acquisita. Non è facile, ma ci stiamo impegnando. A settembre usciremo con un bando che rafforza i laboratori didattici nelle scuole tecniche e professionali proprio per favorire esperienze di duale e alternanza scuola lavoro”. Bravi conclude facendo proprie le considerazioni, espresse nell’incontro, dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario Luigi Bobba: “Vanno restituite valenza educativa al lavoro e formativa alle imprese. È necessario, a questo scopo, assicurare l’assistenza tecnica agli operatori sul campo, rafforzando le misure in atto per i tutor aziendali e quelli formativi”.
 
 
Festival “Le Parole della Montagna” a Smerillo

dalla Regione Marche
Le Parole della Montagna

Smerillo – Si svolgerà a Smerillo dal 16 luglio al 23 luglio il Festival Le Parole della Montagna, evento culturale dell’estate marchigiana che si tiene nelle terre ferite dal sisma. “Fragilità” è la parola intorno alla quale ruota il programma quest’anno. Neri Marcorè, Giusi Nicolini, Piero Badaloni, i Ladri di Carrozzelle, e poi alpinisti, filosofi, artisti, teologi, tanti gli ospiti illustri per un’edizione speciale del festival “che si svolge – ha detto l’assessore Fabrizio Cesetti –  nel cuore dei Sibillini, con i suoi panorami mozzafiato, i paesaggi unici, gli scorci preziosi e i suoi incantevoli borghi ora offesi dal terremoto. Dobbiamo ripartire – ha aggiunto Cesetti – proprio dallo spunto di riflessione che ci offre il festival, la consapevolezza di essere fragili e della nostra forza per superare la fragilità stessa, per ricostruire e rilanciare questo territorio più forte di prima nella sua bellezza e capacità di accogliere e offrire moltissimo ai visitatori.
Del resto nel poliedrico programma dell’evento, così unico e di qualità come dimostrano i premi e i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti, ci sono molti esempi e testimonianze di fragilità tramutata in forza per ripartire. Ecco un ulteriore motivo di gratitudine verso gli organizzatori di questo appuntamento che siamo orgogliosi di sostenere con convinzione”.
Con un programma contenitore di incontri, poesia, escursioni, musica e spettacolo, arte, convivialità “il festival vuole dare voce alla montagna che parla non solamente di escursionismo, natura, conquista di vette, ma parla un linguaggio simbolico ricco di significati trascendenti occasione di incontro con il divino che è in noi”: così Simonetta Paradisi, Direttore Artistico del Festival, alla presentazione dell’evento insieme al Sindaco di Smerillo, Antonio Vallesi. Denso di significato il tema di quest’anno: “La fragilità negli slogan dominanti è immagine di un’esperienza debole, malata, da combattere e, se non fosse possibile, da nascondere. Il festival invece, vuole provare ad offrire un’immagine di fragilità come strumento che permette all’uomo di percepire il senso del proprio limite, del mistero e quindi dell’invisibile, per acquistare, in una contraddittorietà solo apparente, la forza del vivere. “Se la montagna è venuta giù vuol dire che tutti siamo fragili, prendiamone atto e decliniamo la riflessione in termini positivi come opportunità di rinnovamento e rinascita” ha specificato Paradisi.
IL PROGRAMMA
Si inizia domenica 16 luglio, con un’escursione sui Monti Sibillini, sui sentieri riaperti dopo il sisma, per far rivivere le montagne. Nelle prime tre serate del festival, ci sarà una sezione cinema, con pellicole selezionate dal Trento Film Festival sul tema della fragilità ed un documentario di Pietro Badaloni, che ci racconterà come le Dolomiti sono entrate a far parte del patrimonio Unesco. Sarà poi la volta di Gianfranco Corradini, che condividerà la sua “Eccezionale Normalità” di alpinista diversamente abile. Andrea Bianchi ci proporrà i suoi Barefoot Days, per aiutarci a riconnettersi con la natura e vivere la bella esperienza del camminare a piedi nudi. Negli incontri/dibattiti si analizzerà la fragilità sotto molteplici profili. L’uomo è fragile, ma forse anche Dio è fragile, se non riesce ad evitare le grandi sofferenze del vivere (se ne parlerà in un dialogo ecumenico con cattolici, valdesi e battisti). Così come fragile è la realtà, azzerata con un semplice visore per il virtuale (il filosofo Paolo Benanti si confronta con le nuove tecnologie). E ancora, fragili sono gli uomini che usano forza per trattenere e dominare le proprie donne (ne parlerà lo psicoanalista Zoja). Accogliere ed accettare la fragilità è la sfida del nostro secolo, come ci dimostrano i Ladri di Carrozzelle la band di diversamente abili e Giusi Nicolini, ex Sindaco di Lampedusa. Neri Marcorè ci racconterà la sua esperienza personale di fragilità. Per l’arte contemporanea, la mostra Umano Troppo Umano di Vincenzo Baldini con i suoi volti fragili di uomini e donne ricoverati nei manicomi; la grande poesia contemporanea ci toccherà ancora una volta con versi sulla fragilità umana, con Davide Rondoni, Filippo Davoli, Irene Santori, Massimo Morasso, Gianfranco Fabbri. Tanti i laboratori esperienziali, dal barefoot all’esperienza tattile, allo hatha yoga. Ai bambini, sarà dedicato lo spettacolo di bolle di sapone con Alekos Bubble Art ed i racconti di Elena Belmontesi. Per i giovani, la sera del 20 luglio, sono previste esperienze 3.0 con la tecnologia di Araundu.
INFO: www.leparoledellamontagna.it
 
 

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