dalla Regione Marche

2017-07-28
Macerie sisma, Sciapichetti replica al consigliere Giorgini: “Nessun allarme amianto”
 
“Nessun allarme amianto per il trasporto macerie del sisma. Notizie false, approssimative che creano allarme nella popolazione. Nel sito di Monteprandone, in particolare, non ne è arrivata nessuna quantità. Ancora una volta i grillini dimostrano la loro incapacità nella gestione dei problemi”. Lo afferma l’assessore regionale Angelo Sciapichetti rispondendo alle dichiarazioni del consigliere regionale Giorgini. “Dispiace poi – aggiunge Sciapichetti – che a creare questa immotivata preoccupazione sia un consigliere regionale che tutte le possibilità per accedere ai dati e ai documenti della regione, nonché di confrontarsi con i dirigenti sempre disponibili al confronto. Al contrario Giorgini ha volutamente fatto una sparata prima di avere i dati dai nostri uffici. Il consigliere infatti ha comunicato una richiesta di accesso agli atti lo stesso giorno della sua conferenza stampa”. La Regione Marche, spiega l’assessore regionale all’Ambiente, “sta smaltendo l’amianto seguendo le procedure operative e documentali previste dalle norme specifiche sulla gestione di tale materiale pericoloso. Ad oggi infatti le quantità di amianto già rinvenute complessivamente nelle tre province in fase di preselezione della raccolta sono pari a 10 tonnellate su 106 mila smaltite. La selezione di tale materiale il gestore la effettua prima della raccolta e dunque del trasporto del materiale, già nel comune e nel sito dove viene individuato. Le macerie contenenti amianto infatti una volta individuate in fase di preselezione vengono raccolte e lavorate, nei luoghi dei crolli e delle demolizioni, da ditte specializzate previa redazione da parte della ditta incaricata ed approvazione da parte di ASUR del relativo piano di sicurezza. Quindi, nel sito di Monteprandone, in particolare, non è arrivata nessuna quantità. La limitatissima possibilità che qualche pezzetto di eternit sfugga nella fase di preselezione è prevista dalla legge. Per questo i mezzi di trasporto sono coperti con telo impermeabile, gli addetti alla selezione e cernita nel sito di Monteprandone lavorano protetti con appropriati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), le macerie vengono selezionate accuratamente in tre distinte aree per partite di lavorazione. Laddove si rinvenga una particella di eternit in una partita, questa viene fermata ed interviene una ditta specializzata per la rimozione dell’amianto. Ad oggi non sono state rinvenute partite con residui di eternit sulle 1406 giunte al sito di deposito temporaneo di Monteprandone. Gli addetti alla selezione di Picenambiente hanno avuto una specifica formazione ed addestramento per il rinvenimento e le conseguenti procedure operative di gestione dell’eternit. Infine – conclude Sciapichetti – la soluzione proposta dal grillino Manni non è praticabile perché la legge che norma la gestione delle macerie del terremoto all’art. 28 pone come esplicito obiettivo quello della massimizzazione e del recupero”.

dalla Regione MarcheFabio Urbinati

MACERIE QUARTIERE AGRARIA.
URBINATI: “NESSUN RISCHIO PER I CITTADINI”.

 
Essere rappresentanti dei cittadini in consiglio regionale implica un atteggiamento di grande responsabilità, soprattutto quando si esercita la funzione di informare. La legittimità delle proprie azioni ha un limite. Le questioni molto delicate, e quelle legate al terremoto lo sono, vanno trattate con grande scrupolo, e spesso il limite tra informazione e procurato allarme è molto sottile. Credo che in questo caso il consigliere Giorgini abbia notevolmente varcato il limite. Come è stato ribadito dal Presidente Ceriscioli e dall’Assessore Sciapichetti i controlli e le verifiche sulle macerie sono scrupolosissimi e legati a protocolli molto rigidi. Inoltre è costante il controllo dell’ente regionale e delle autorità sanitarie locali per scongiurare qualsiasi rischio per i cittadini. Rivendico il lavoro che la giunta regionale e tutta la Regione Marche sta portando avanti mantenendo un grande equilibrio tra celerità degli interventi e rispetto delle procedure di ogni tipo, sempre nella garanzia della massima sicurezza sia degli operatori e di tutta la popolazione interessata.
Inoltre queste dichiarazioni, del tutto infondate, arrivano nel pieno della stagione turistica della Riviera delle Palme. Questo non fa altro che aggravare le dichiarazioni del consigliere Giorgini. Stiamo valutando la possibilità di ricorrere alla Procura della Repubblica per denunciare questi comportamenti del tutto irresponsabili che generano allarmismo ingiustificato. Possiamo affermare con certezza assoluta che non vi è alcun rischio per i residenti del quartiere Agraria di San Benedetto del Tronto e di tutta la riviera.
Fabio Urbinati
Presidente Gruppo Pd Regione Marche, Ancona 28 luglio 2017
 
 
Riunione di Giunta
Siccità, le Marche chiedono al Ministero l’attivazione del Fondo di solidarietà
Casini: “Aiuti compensativi per gli imprenditori agricoli”
La Regione Marche ha chiesto al ministero delle Politiche Agricole l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per far fronte ai danni causati dalla siccità. “Chiediamo gli aiuti compensativi a favore delle imprese agricole per il perdurare di una situazione di carenza idrica che si protrae da parecchi mesi – spiega la vice presidente Anna Casini, al termine della riunione di Giunta odierna – I danni registrati e che si stanno prospettando creano notevoli difficoltà alla ripresa produttiva dei singoli settori che, se non adeguatamente compensati, potrebbe costringere molti imprenditori a ridurre o abbandonare le coltivazioni”. Casini evidenzia anche che “l’evento siccità si aggiunge alle forti criticità determinate dalla crisi sismica iniziato il 24 agosto 2016, dalle eccezionali nevicate del gennaio 2017 e dalle gelate di aprile. Quasi una tempesta perfetta che sta mettendo in ginocchio il settore primario marchigiano”. L’Osservatorio permanente sugli usi idrici, istituito presso l’Autorità di distretto idrografico dell’Appennino centrale, nella riunione del 13 luglio scorso , ha certificato – per Lazio, Umbria e Marche – una condizione di “severità idrica alta”. Secondo le rilevazioni condotte dalla Giunta regionale, sul territorio marchigiano si conferma un quadro di “estrema preoccupazione per le imprese agricole, con rilevanti percentuali di perdite rispetto alla media triennale”. Si stima che il girasole subirà una perdita di produzione del 35-40 per cento. Il mais una perdita di reddito del 30 per cento a seguito dei maggiori costi di irrigazione. Le ortive da pieno campo potranno registrare una perdita di reddito del 30 per cento, mentre le foraggere una diminuzione di produzione tra il 35 e il 45 per cento. Ugualmente negative le prospettive per il settore delle vacche da latte, con una contrazione del reddito di circa il 30 per cento, per la viticoltura (calo della produzione tra il 30 e il 40 per cento), per l’olivicoltura (meno 40-50 per cento). Difficoltà si hanno, poi, in montagna per l’abbeveraggio degli animali al pascolo: i terremoti del 2016 e 2017 hanno spostato l’assetto delle falde, con conseguenti ripercussioni sugli approvvigionamenti idrici zootecnici.
 
 
 
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