Infortuni, investire in cultura della sicurezza per il rilancio del territorio
I DATI INAIL
Ascoli Piceno 08/07/2017 – In questa settimana l’INAIL ha presentato i dati sull’andamento infortunistico e delle malattie professionali dell’anno 2016.
Come Dipartimento sicurezza sul lavoro di CGIL CISL UIL di Ascoli Piceno abbiamo visionato questi dati rilevando un lievissimo miglioramento degli infortuni mortali anche se i numeri restano preoccupanti
A livello nazionale sono 1.104 le morti sul lavoro nel 2016 (1.286 nel 2015).
Aumentano invece le denunce di malattia professionale, che nell’anno passato raggiungono le circa 60mila unità (1.300 in più rispetto al 2015).
A livello marchigiano le denunce d’infortunio con esito mortale, nel 2016, sono state 39. Erano 44 nel 2015.
Più della metà delle vittime supera i 50 anni, ciò a dimostrazione dell’iniquità della CD Legge Fornero sulle pensioni che costringe a lavorare oltre i 65 anni con forti rischi lavorativi per persone che in altri tempi erano definite della terza età.
Nelle Marche gli infortuni sono passati da 19.165 a 18.699.
Le cause d’infortunio sono: caduta dall’alto, interazione con mezzi in movimento e ribaltamento di mezzi agricoli.
La maggior parte delle morti sul lavoro nelle Marche si registrano, secondo i dati Inail, nelle attività manifatturiere (28%), nel trasporto e magazzinaggio (20%), nelle costruzioni (15%).
Al 7 luglio gli infortuni mortali nel Paese sono stati 351 ai quali occorre aggiungere quelli in itinere.
Nella nostra regione sono stati 9 di cui 2 nella provincia di Ancona, 5 in quella di Pesaro Urbino, 1 in ciascuna delle provincie di Ascoli Piceno e Macerata, nessuno nel fermano.
Le malattie professionali registrate, nel 2016, nella regione sono passate da 5.168 a 5.407.
Questi dati confermano la necessità di investimenti adeguati in materia di sicurezza sul lavoro anche nelle nostre zone dove è forte la presenza di piccole e medie imprese, d’implementare del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla scurezza, l’informazione e formazione dei lavoratori, il ruolo dei controlli degli enti deputati alla vigilanza, la loro implementazione organica di uomini e mezzi, spesso carenti ed insufficienti.
Aspetti questi di gran de importanza anche per le aziende che operano nella cd area terremoto che spesso sono di provenienza foranea.
È importante investire in sicurezza poiché lo sviluppo, l’occupazione, il rilancio die nostri territori, falcidiati dalla crisi e dal terremoto, la competitività sul mercato non si operano con la riduzione dei diritti, ma col miglioramento delle condizioni di lavoro.
Dipartimento sicurezza sul lavoro CGIL CISL UIL Ascoli Piceno G. Collina, S. Ionni, G. Bianchini
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