Matelica, rinasce il Museo Piersanti
DOMANI L’INAUGURAZIONE DEL PIAN TERRENO
Matelica – Torna a vivere dopo il sisma uno dei luoghi simbolo della cultura, punto di riferimento per Matelica e per le Marche. Domani, giovedì 13 luglio, alle ore 19, verrà inaugurato il restaurato pian terreno del Museo Piersanti, che torna fruibile al pubblico a meno di 9 mesi dal terremoto.
“Sarà un momento di festa per tutta la città – sottolinea il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori – il Museo Piersanti era un luogo vivissimo, aperto non solo alle visite ma a tanti eventi, e riappropriarci pian piano di questi spazi è fondamentale per ripartire. Il sogno di aprire in tempi brevi si realizza, anche se solo in parte, grazie al grande impegno del personale del Museo e dell’amministrazione comunale e al sostegno dei privati. Al giardino e alla corte, che hanno già cominciato ad ospitare gli eventi estivi, si aggiungono ora cinque sale espositive, con una selezione relativamente piccola ma fortemente significativa dell’intera collezione”.
Si potrà così tornare ad ammirare alcune delle straordinarie opere conservate al Piersanti. Saranno esposti gli arredi più interessanti, nature morte e paesaggi, tra cui i due bellissimi Salvator Rosa e le due allegorie delle Stagioni del Pensionante del Saraceni. Tra i pezzi più importanti, anche il Trittico del Cardinal Brancaccio, testimonianza rarissima della cultura tardogotica romana.
Palazzo Piersanti, di tre piani per oltre 2500 mq di esposizione, è stato chiuso al pubblico all’indomani del sisma dell’ottobre 2016; è stato pesantemente colpito il piano nobile, ma i lavori fatti dopo il sisma del 1997 hanno permesso al piano terra e al secondo piano di rimanere agibili. Il pian terreno torna ora fruibile al pubblico dopo un intervento di restauro che ha riguardato cinque sale, il cortile, l’androne e il giardino e che è stato reso possibile dalla generosità di un mecenate come Franco Moschini, imprenditore illuminato da sempre vicino al mondo della cultura, e dal contributo di numerosi sponsor: Moretti Fine Arts, Grimaldi Costruzioni, Altomani & Sons, GoBid.
La corte avrà inoltre una veste speciale, con l’installazione di tanti ombrelli colorati che hanno già abbellito via Mazzini a Ferrara e che sono stati donati a Matelica dal Comune estense.
All’inaugurazione seguirà un aperitivo a cura del Comitato Produttori del Verdicchio di Matelica. La serata proseguirà nella corte dove alle 21.15 si aprirà la rassegna di incontri musicali “Conosciamo l’autore”, con le note di Beethoven interpretate dal “Quartetto Adorno”.
Ulteriori informazioni
Subito dopo il 26 ottobre 2016, il giovane staff del Museo Piersanti, composto dalla storica dell’arte Giulia Spina, la restauratrice Angela Allegrini e l’architetta Valentina Pallotti, ha lavorato in maniera volontaria al disallestimento di tutta la collezione e al riscontro del catalogo per mettere in sicurezza tutta la straordinaria collezione del Museo: oltre 1600 oggetti che comprendono dipinti e sculture dal XII al XVIII secolo, mobili, arazzi, tappeti antichi, disegni, stampe, vestiti, argenti, ceramiche e moltissimi altri pezzi. Un lavoro straordinariamente difficile, anche perché compiuto in momenti in cui la terra continuava a tremare.
Nelle recuperate sale del pian terreno, saranno esposti gli arredi più interessanti, nature morte e paesaggi tra cui i due bellissimi Salvator Rosa e le due allegorie delle Stagioni del Pensionante del Saraceni. Accanto a questi ci sarà il Trittico del Cardinal Brancaccio, pezzo di straordinaria importanza perché testimonianza rarissima della cultura tardogotica romana dopo il passaggio di Gentile da Fabriano alla metà degli anni venti del Quattrocento. La sala è come dominata dal ritratto di Venanzio Filippo Piersanti, padrone di casa e fine collezionista, che gli studi recenti restituiscono come uno degli animatori più attivi della vita culturale a Roma all’inizio del Settecento.
In altre due sale ci sarà una selezione della strepitosa collezione degli argenti e una parte della Wunderkammer, la sala delle meraviglie del palazzo, che custodisce oggetti curiosi e quasi impossibili, come buccheri barocchi messicani, rarissimi e preziosissimi emplumadas (dipinti fatti con le piume di pappagallo), un cesto scolpito in un nocciolo di ciliegia e molti altri oggetti, oltre ad una piccola serie di dipinti della collezione privata di Mons. Piersanti con, tra gli altri, Francesco Trevisani e Andrea Pasqualino De Marinis.
Accanto alla biglietteria è stata aperta una sala destinata alle mostre temporanee in cui, in attesa della prossima apertura del Deposito Attrezzato dei Beni Culturali (Matelica Museo Aperto) saranno esposti alcune delle opere della Pinacoteca del Palazzo tra cui il Crocifisso ligneo di Sant’Eutizio (il più antico tra le sculture monumentali delle Marche) del XII secolo, tavole di Lorenzo d’Alessandro, Antonio da Fabriano e soprattutto il piccolo capolavoro giovanile di Giovanni Bellini riunito alla Madonna di Costantinopoli del fratello Gentile.
Si sta già provvedendo alla programmazione di piccole attività espositive per questa sala come la presentazione di due importanti restauri, una tela dell’ambito di Francesco Mancini e la stupenda Sacra Famiglia di Sebastiano Conca che ora è ospite a Verona al Museo di Castelvecchio. Subito dopo sarà la volta di una piccola mostra su Raffaele Fidanza, pittore matelicese vissuto nel XIX secolo.
L’ultima sala accoglie una delle carrozze della famiglia, in particolare il calesse con cui Faustina Piersanti nel 1792 andò a sposarsi indossando lo stupefacente abito da cerimonia che fa bella mostra di sé lì accanto.
Il cortile e il giardino saranno aperti tutta l’estate per una fitta serie di appuntamenti, in attesa di poter ripristinare il passaggio al secondo piano e alla cucina storica per poi provvedere al restauro completo del palazzo e al riordino del Museo, uno dei più importanti di tutto il Centro Italia.
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