Mondiali di parapendio, la giornata di riposo
MONDALI DI PARAPENDIO _ MONTE AVENA 2017 _ 9 luglio
GIORNATA DI RIPOSO PER I PILOTI. I MIGLIORI 20 REGALANO UNA SPETTACOLARE MANCHE NON COMPETITIVA AL PUBBLICO. DOMANI RIPRENDONO LE GARE.
Feltre, 2017-07-09 – Uno show a solo beneficio del pubblico, un modo per ringraziare della straordinaria accoglienza ricevuta. Nella giornata di riposo dalle manche ufficiali i 20 migliori piloti al mondo (i primi 15 dalla classifica generale Overall e le 5 migliori donne) sono decollati dal Monte Avena e hanno regalato una manche breve ma spettacolare, disegnata per essere tutta perfettamente visibile dal campo di atterraggio Boscherai, per la gioia dei numerosissimi spettatori accorsi per vederli. Un percorso breve, 14 Km di percorso, ma tante, tantissime emozioni per il pubblico.
Da domani riprenderanno regolarmente le task di gara, valide per acquisire punteggio e avvicinarsi al sogno del titolo mondiale. Nella categoria overall al momento la Francia conduce i giochi con ben due piloti rispettivamente in prima e terza posizione, la seconda appartiene momentaneamente allo sloveno Dusan Oroz.
Per la categoria femminile restano salde in prima e seconda posizione Francia e Italia, mentre in terza posizione si conferma la pilotessa rivelazione di questo mondiale, l’australiana Kari Ellis. Tutto secondo le previsioni anche per la categoria squadre, dove si confermano nelle prime posizioni le favorite dai pronostici.
In attesa di riaprire la gara domani riportiamo di seguito le classifiche intermedie:
Overall: Pierre Remy (FRA), Dusan Oroz (SLO), Honorin Hamard (FRA)
Donne: Seiko Fukuoka Naville (FRA), Silvia Buzzi Ferraris (ITA), Kari Ellis (AUS)
Squadre: Svizzera, Francia e Slovenia.
ITALIA
Quarto posto al momento, nella categoria squadre, per la nazionale italiana, che insegue a brevissima distanza la Slovenia. Quattro dei nostri piloti si attestano comunque nelle prime venti posizioni: Luca Donini in 8^ posizione, Biagio Alberto Vitale in 14^ posizione, Christian Biasi in 16^ posizione, Joachim Oberhauser in 18^ posizione. Silvia Buzzi Ferraris si attesta invece al 35° posto nella classifica generale.
IL COMMENTO DEL CT DELLA NAZIONALE NAZIONALE ALBERTO CASTAGNA
“Cinque giorni di gara e cinque giorni volati, per noi che amiamo il volo già questo è un bel risultato. Due manche sono state stoppate, a mio avviso giustamente, perché la sicurezza deve avere la priorità sullo spettacolo. Ma anche questo ci sta, fa parte del parapendio. Per quello che riguarda l’Italia posso dire che i ragazzi si stanno comportando bene: Silvia Buzzi Ferraris al momento mantiene la seconda posizione nella categoria donne e Donini, Vitale, Biasi e Oberhauser sono tutti entro le prime 20 posizioni della classifica generale.
Certo gli avversari sono molto forti e noi qualche errore lo abbiamo fatto, ma siamo a metà del Mondiale e lotteremo fino all’ultimo per avere una medaglia in tutte e tre le categorie.
Come squadra gli errori che abbiamo fatto il 4 giorno di gara ci sono costati molto. Siamo andati troppo veloci, forse per troppa confidenza nella conoscenza della zona di volo. Ma le condizioni meteo di questi giorni, sono davvero molto, molto diverse da quelle che abbiamo avuto modo di conoscere e hanno messo a dura prova tutti. D’altro canto si tratta sempre di ponderare il rischio: restare incollati al gruppo di testa, il più veloce e rischiare, come successo, di non trovare termica o fermarsi per assicurarsi quota e lasciare la testa andare avanti, ma con il rischio di restare indietro se davanti tutto va bene. I ogni caso abbiamo una quarta posizione, siamo ad un passo dai terzi e ci sono ancora molte giornate di gara. I giochi sono ancora completamente aperti e noi siamo determinati come non mai.”
MONDIALI DI PARAPENDIO MONTE AVENA 2017 _ ALCUNE CURIOSITÁ
IL PILOTA PIÚ GIOVANE
Si chiama Tyr Goldsmith Tyr, ha 19 anni, arriva dall’Islanda, gareggia con il numero 139 ed è il più giovane tra i piloti in gara.
Ha cominciato a volare quando aveva appena 14 anni, grazie anche alla passione trasmessagli dal padre Bruce Goldsmith, a sua volta parapendista , di origine britannica, campione del mondo nel 2007.
“All’inizio quando ero piccolo – racconta Tyr – ho cominciato con il kite surf, poi un giorno ho provato il parapendio e ho visto i miglioramenti che facevo giorno per giorno. A quel punto ho capito le possibilità che questo sport poteva aprirmi e da allora è diventato il mio sport.
Quest’area è davvero eccezionale per il volo, si può passare dalle montagne alla pianura davvero in poco tempo, con un’ottima varietà di paesaggi e condizioni. Spero di imparare molto in questo campionato, ho la possibilità di competere con i migliori piloti del mondo e capire meglio come gestire gare di alto livello.”
IL PILOTA PIÚ ANZIANO
Non ci dice quanti anni ha, ma ci racconta che vola da quando aveva 16 anni e ormai sono quasi 44 ani che vola. Lunga esperienza quindi per il lussemburghese Etienne Coupez, unita a grande senso dell’ironia.
Gareggia con il numero 146 ed è l’unico pilota in gara a difendere i colori del Lussemburgo.
“È molto bello volare qui – ci dice – ci sono montagne bellissime e pianure che lanciano grandi sfide. E i paesaggi che possiamo vedere dall’alto sono davvero molto interessanti. Negli anni passati avevo volato nelle zone di Bassano, ma ora con questo Mondiale ho l’opportunità di conoscere da vicino anche questa zona.”
LA RIVELAZIONE TRA LE DONNE
È australiana la donna rivelazione di questo Mondiale. Kari Ellis gareggia con il numero 61 e, con grande sorpresa di tutti (sua per prima), sta insidiando da vicino, nella categoria donne, la campionessa del mondo in carica Seiko Naville Fukuoka e la nostra Silvia Buzzi Ferraris posizionandosi nel terzo gradino di un podio che da anni ormai apparteneva a Francia e Italia.
“È la prima volta che volo nelle Alpi ed è in assoluto la prima volta che sorvolo montagne grandi come queste. In Australia – ci racconta la Ellis – abbiamo grandi pianure e montagne molto piccole. Ironicamente tuttavia, la cosa più difficile in questi giorni è stato proprio sorvolare i tratti di pianura, perché presenta condizioni assolutamente diverse da quelle australiane.”
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