Sanità Picena, considerazioni critiche del Sindaco Lucciarini
1.Non si conosce la prospettiva di programmazione sull’Ospedale Unico del Piceno e sostenere che siano i Sindaci del territorio a dover mettersi d’accordo significa smentire l’efficacia di strategia tecnica necessaria, atta a garantire la qualità indispensabile per le migliori prestazioni del servizio pubblico/universalistico sanitario, come deliberato dalla Conferenza dei Sindaci, a unanimità, nel dicembre 2012 ad Offida.
2. Non si stanno potenziando i due presidi ospedalieri rispetto alla prospettiva che ci si era dati in merito ai servizi che dovevano caratterizzare funzioni e destinazioni sul programmato da una parte e sull’emergenza dall’altra che, invece, sembrano registrare un arretramento di sostanza.
3. Si parla di Hospice all’interno del presidio ospedaliero Madonna del Soccorso, configurazione assolutamente anacronistica rispetto al modo di concepire la determinata degenza che questa struttura di per sé richiede. Sarebbe un passo indietro per cui si dovrà rendere conto rispetto alle innovazioni logistico-funzionali presenti in campo nazionale.
4. In merito ai servizi sanitari sul territorio si continua a “sperimentare” senza determinare destinazioni definitive di strutture adibite alla prevenzione, alla
residenzialità e alle cure intermedie. Non basta inaugurare sale di radiologia se poi la programmazione del servizio medico preposto a farle funzionare non garantisce neanche le prestazioni ordinarie.
5. Il malumore che serpeggia tra i medici e gli operatori è un campanello di allarme che va ascoltato e non mortificato con un atteggiamento di marginalizzazione.
A mio avviso lo scatto in avanti che si auspicava sembra lontano. 2017-07-11
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