Tex, Zagor & Co: noi, lettori speciali

di Raffaella Milandri
 
 
Ho avuto la fortuna di iniziare a leggere Tex e Zagor fin da piccola, grazie alla scorta di fumetti di mio padre. E ritengo di avere qualcosa in comune con tutti i lettori della Casa Editrice Bonelli. Erano i tempi in cui i social media erano ancora lontani, e si leggeva tutto su carta stampata. Erano i tempi in cui ci si affannava a racimolare qualche migliaio di lire per potersi comprare le figurine e i “giornaletti”. Tutti noi lettori di Tex, Zagor & Co abbiamo sognato di diventare eroi, difensori della giustizia, pronti ad affrontare a spada tratta gli eventuali “cattivi”. Gli ideali e la morale bonelliani ci hanno insegnato a stare dalla parte degli indiani, quando ancora in molti film erano raffigurati come i nemici da sconfiggere. Personalmente, è grazie a Tex Willer che sono diventata attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, e infatti, appena sono stata indipendente, ho visitato il mio primo popolo: i Navajos. Fino a diventare sorella adottiva di un capo Crow, qualche anno più tardi, per poter diventare un po’ “indiana” anche io.
Tex, Zagor & Co: noi, lettori speciali
Quando si entra nella casa editrice si “respira” l’atmosfera di Sergio Bonelli, che il figlio Davide ha lasciato intatta: statue e quadri di pionieri e di indiani, tantissime tavole a fumetti degli eroi bonelliani, e tante memorie di viaggi avventurosi dell’uomo che ha perorato, attraverso i personaggi della sua casa editrice, le cause degli oppressi e dei più deboli. Oggi in molti ci ritroviamo, “noi lettori di Tex, Zagor & Co”, adulti: quei ragazzini degli anni ’50, ’60, ’70, ’80 e ’90 che hanno continuato, e alcuni continuano anche oggi, a nutrirsi delle storie a fumetti, aggiungendo anche le letture di Dylan Dog, Julia e tanti altri nuovi eroi bonelliani. Peccato che tanti giovanissimi di oggi, ipnotizzati da tablet, videogames e social network, oggi non sappiano neppure cosa sia un fumetto. Siamo noi, con la santa pazienza, che dovremmo cercare di farglielo scoprire. A tal scopo due anni fa ho donato oltre 1800 fumetti della mia collezione privata alla Biblioteca Comunale di Acquaviva Picena, che oggi però è chiusa, con mio grande dispiacere. Spero che riapra il prima possibile e attendo notizie. Anche Davide Bonelli, che oggi dirige la casa editrice Bonelli, partecipò “virtualmente” alla apertura della “sezione fumetti” della biblioteca, inviando i suoi saluti. Il mondo di Tex e Zagor è un mondo sicuro, un ultimo baluardo difensivo contro le brutte notizie che dilagano: l’eroe buono vince sempre. Viene fatto ciò che è giusto, e noi che abbiamo letto centinaia di quei fumetti, cerchiamo di fare, nel nostro piccolo, lo stesso. Abbiamo i nostri principi. E abbiamo i nostri doveri: primo fra tutti, quello di continuare a sognare un mondo più giusto.
Un ringraziamento speciale a Davide Bonelli, e un saluto particolare a Graziano Frediani. Grazie grazie grazie.
 
© 2017, Raffaella Milandri. All rights reserved.