dalla Regione Marche

2017-08-08
INTERVENTI SANITARI CONNESSI AGLI EVENTI SISMICI, LA REGIONE SI FA CARICO DELLA SPESA E ASSEGNA CIRCA 20 MILIONI ALL’ASUR PER I MAGGIORI COSTI SOSTENUTI DALLE STRUTTURE
 
La giunta regionale ha assunto ieri un provvedimento con il quale assegna all’ASUR una somma di circa 20 milioni di euro per provvedere, in base alla rendicontazione presentata, alla liquidazione delle minori entrate e maggiori costi relativi agli interventi sanitari sostenuti dalle strutture e dall’ASUR stessa, durante gli eventi sismici dello scorso anno.  Un provvedimento che regola le modalità attuative degli interventi connessi al sisma in ambito sanitario e che comprende, tra gli altri interventi, l’esenzione del ticket a favore delle popolazioni terremotate e il Piano straordinario di assunzioni a tempo determinato di 68 unità di personale sanitario e tecnico per le necessità delle aree vaste 3, 4 e 5 corrispondenti agli 87 comuni ricompresi nel cratere sismico.
“Le misure sanitarie in materia di assistenza farmaceutica e di assistenza specialistica ambulatoriale adottate in favore delle popolazioni terremotate – ha spiegato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli –   hanno rappresentato e rappresentano ancora una concreta risposta al disagio dei cittadini e la Regione ha stabilito di farsi carico della quota di compartecipazione alla spesa sanitaria.”
Le misure per assistere la popolazione interessano tutte le strutture sanitarie, pubbliche e private accreditate e con rapporto contrattuale con il Servizio Sanitario Regionale.
In particolare, già decisa nel 2016 e valida fino al 30 settembre 2017 salvo proroghe, l’esenzione regionale ha riguardato la completa assistenza farmaceutica convenzionata e l’assistenza specialistica ambulatoriale. Più specificatamente per quanto riguarda il Piano straordinario assunzioni si è provveduto ad assumere 6 Psichiatri; 3 Neuropsichiatri infantili; 14 Psicologi; 7 Educatori Professionali; 4 Assistenti sociali;3 Medici di Igiene e sanità Pubblica;. 3 Medici SPSAL (Servizi Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro); 4 Veterinari; 1 Ingegnere civile; 1 ingegnere ambientale; 13 Tecnici della prevenzione; 9 Assistenti sanitari/infermieri. Le assunzioni sono state individuate al fine di integrare ed in parte sostituire i volontari che, fino al 31 dicembre 2016, hanno supportato i servizi esistenti.
“Interventi dunque – conclude Ceriscioli – che hanno determinato, da una parte minori entrate per gli Enti del SSR che hanno fornito l’assistenza sanitaria ai residenti negli 87 comuni marchigiani del cratere sismico, dall’altra maggiori costi derivanti sia dall’assunzione straordinaria di personale, che dalla fornitura dei farmaci di classe C, che dalle molteplici attività necessarie per assistere le popolazioni.”
Ricordiamo tra le numerose altre attività, l’evacuazione di persone con fragilità sociale o sanitaria da strutture socio-sanitarie o di cure intermedie danneggiate, trasferite nelle strutture alberghiere, la ricollocazione in strutture di accoglienza di persone con fragilità sanitaria/sociale che non potevano essere ospitate presso le normali strutture alberghiere, l’attivazione di una rete integrata per il supporto psico-sociale coordinata dai Dipartimenti di Salute Mentale delle Aree Vaste dell’ASUR per il supporto alle persone ospitate presso le strutture alberghiere o presso i Centri di prima accoglienza allestiti da numerosi comuni, i trasporti gratuiti nei confronti delle persone con fragilità socio-sanitaria ospitate presso le strutture alberghiere al fine di semplificare l’accesso agli esami diagnostici, i turni aggiuntivi di continuità assistenziale per agevolare l’assistenza sanitaria di base ai cittadini sfollati nelle strutture ricettive della costa, l’attivazione, in collaborazione con l’INRCA, di un servizio di Telemedicina per le attività di consulenza per alcune discipline specialistiche, l’allestimento di un presidio integrato per le attività di Veterinaria e Sicurezza alimentare.
ASSESSORE AL LAVORO BRAVI SU ANNIVERSARIO MARCINELLE
 
“Oggi ricorre l’anniversario della tragedia di Marcinelle dove l’8 agosto del 1956 persero la vita 12 marchigiani tra i 136 italiani deceduti, nel pozzo Bois du Cazier che inghiottì 262 minatori. Una vicenda drammatica, che ha segnato la storia dell’Europa e le coscienze dei suoi cittadini contribuendo  a far comprendere come fosse necessaria un’organizzazione del lavoro più rispettosa della dignità dell’uomo. La situazione rispetto a quegli anni è sicuramente migliorata, ma il tema resta estremamente attuale. Finchè non saranno garantite a tutti, in Italia e nel mondo, buone condizioni e sicurezza nei luoghi di lavoro non possiamo abbassare la guardia”.
 
 
Ufficio ricostruzione, il direttore Spuri: “Incarico conferito a Carlo Casini sulla base di criteri oggettivi”
“Incarico conferito sulla base di criteri oggettivi”. È quanto ribadisce il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione delle Marche, Cesare Spuri, a riguardo delle polemiche sollevate dalla nomina di Carlo Casini. “In merito all’incarico di alta professionalità conferito a Carlo Casini all’interno dell’Ufficio speciale per la ricostruzione – pur essendo questo autonomo rispetto alla Giunta, rispondendo direttamente al Commissario straordinario e al vicecommissario – la selezione è stata aperta anche ai dipendenti della Giunta regionale, tanto che, per alcune posizioni, alcuni dipendenti regionali hanno presentato la loro candidatura.  Per la posizione di Casini sono pervenute due candidature, entrambe interne all’Usr. La scelta è ricaduta su Casini – precisa il direttore Cesare Spuri – sulla base di criteri oggettivi: l’esperienza professionale maturata, le attitudini e le capacità dimostrate nel corso degli anni come tecnico altamente specializzato e come segretario dell’Autorità di Bacino interregionale del Tronto, la professionalità dimostrata nella gestione dell’emergenza del terremoto sin dalla scossa del 24 agosto 2016, e formata già con il sisma del 1997. Questi – prosegue Spuri – sono elementi oggettivi non confutabili, per cui la scelta non poteva che ricadere sulla sua persona, pena il discrimine per il fatto di portare un particolare cognome, in palese violazione dei principi di trasparenza, concorrenzialità e meritocrazia che devono caratterizzare tali processi”.
 
 
 
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