dall’Amat
2017-08-09
CAMERINO, DOMENICA 13 AGOSTO AUDITORIUM BENEDETTO XIII
PAOLO RUMIZ & EUROPEAN SPIRIT OF YOUTH ORCHESTRA
IN TAMBURI DI PACE – VIE D’EUROPA. APPIA E LE ALTRE
Un’orchestra per l’Europa. Ottanta giovani di diciassette paesi, per cantare una patria comune troppo male amata. Un viaggio in musica e parole dedicato a un universo unico, fatto di popoli, lingue, fiumi, mari, montagne. È un appuntamento di grande fascino Tamburi di Pace 2.1. Vie d’Europa, Appia e le altre ospitato domenica 13 agosto all’Auditorium Benedetto XIII a Camerino nell’ambito delle iniziative promosse dal MiBACT nei territori interessati dagli eventi sismici degli scorsi mesi e organizzato dalla Regione Marche in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo, Comune di Camerino, UNICAM Università degli Studi di Camerino e ERSU di Camerino.
Strade, ponti, sentieri, tracce hanno consumato milioni di scarpe, per celebrare a voce alta i “cammini”, contro il rinascimento dei muri, e ricordare chi ha migrato per lavoro, paura, curiosità, fame, amore o semplice inquietudine. È con questo sogno che un narratore, Paolo Rumiz, e un maestro, Igor Coretti-Kuret, entrambi figli della frontiera dell’Est, hanno creato il progetto Tamburi di pace, pensato per la European Spirit of Youth Orchestra, ESYO, in cui la musica sinfonica e la narrativa si uniscono con l’biettivo di promuovere i valori universali della pace e del dialogo interculturale tra i popoli. L’unica a rinascere ogni anno con giovani sempre nuovi. Un modo per dire che l’Unione va costruita giorno per giorno e per ricordare il suo destino mediterraneo, come testimoniano i musicisti reclutati quest’anno, per la prima volta, nelle aree di guerra del Medio Oriente.
Da vent’anni il Maestro Igor Coretti-Kuret seleziona giovani talenti musicali (dagli unidici ai vent’anni) in Europa e ogni anno costruisce un’orchestra per offrir loro la prima esperienza sinfonica. Centinaia di questi ragazzi sono poi entrati in compagini orchestrali di ogni parte del mondo. Nel corso degli anni la ESYO si è esibita sotto l’Alto Patrocinio della Commissione UE, del Parlamento Europeo, dell’Iniziativa Centro Europea e della Presidenza della Repubblica, ottenendo attestati di stima da parte del Maestro Riccardo Muti e del violinista Uto Ughi. Più di 160 concerti sono stati eseguiti in Italia e in altri 13 Paesi europei insieme a solisti di fama internazionale quali Giovanni Angeleri, Uto Ughi e Ernö Kallai. Da due anni Paolo Rumiz, con le sue storie, è entrato a far parte di ESYO come voce narrante del gruppo, nell’ambito di un programma denominato “Tamburi di pace”. Nel 2015 il tema è stato la Grande Guerra, nel 2016 il Continente visto dai treni. Nel 2017 si parlerà di “cammini”, in opposizione al moltiplicarsi dei muri.
“Nel 2017 narreremo le vie del Continente – afferma Paolo Rumiz – a partire dalla più antica di tutte, l’Appia, da poco riconsegnata agli Italiani. In un tempo di viaggi virtuali, un invito al viaggio reale, per ritrovare una patria comune mai così maltrattata come di questi tempi. Racconteremo dunque il Continente, nel suo labirinto di strade, autostrade, sentieri e frontiere. Un’evocazione corale di milioni di esistenze che cercano spazio oltrepassando valichi, confini, pianure, fiumi, reticolati e terre desolate.”
Main sponsor del progetto sono Fondazione Elisabetta Sgarbi e La Milanesiana, Montura, Ferrovie dello Stato Italiane, in collaborazione con Generali, con il sostegno di Fondazione Ananian, Banca Popolare di Cividale, Fondazione Libero e Zora Polojaz, Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali. Special partner sono Collegio del Mondo Unito e Fondazione AVSI; si ringrazia Giangiacomo Feltrinelli Editore e CUAMM, Medici con l’Africa; con i patrocini di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte e Regione Friuli Venezia Giulia.
Ingresso gratuito. Informazioni 071 2133600 call center dello spettacolo dal vivo, www.marchespettacolo.it, www.esyo.eu. Inizio concerto ore 21.
TAU, ULTIMO APPUNTAMENTO SABATO 12 AGOSTO A SENIGALLIA
CON MONI OVADIA IN ILIADE UN RACCONTO MEDITERRANEO
Volge al termine la diciannovesima edizione del TAU/Teatri Antichi Uniti rassegna che in una coniugazione funzionale e gradevole di beni e attività culturali offre l’opportunità di fruire i magnifici luoghi di interesse archeologico grazie a un cartellone di quindici spettacoli di grande richiamo nato dall’impegno congiunto dei Comuni, della Regione Marche, dell’AMAT e della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche.
L’ultimo appuntamento in cartellone sabato 12 agosto è a Senigallia in Piazza Garibaldi con Moni Ovadia in Iliade un racconto mediterraneo, un progetto di Sergio Maifredi prodotto dal Teatro Pubblico Ligure, promosso dal Comune di Senigallia.
Moni Ovadia si confronterà con il libro I, L’ira di Achille offrendo una grande orazione contro ogni guerra.
L’ira è la protagonista dell’Iliade, il poema dalla forza, così come l’uomo è il protagonista dell’Odissea, il poema dell’intelligenza.
“Le storie di Troia, assediata per dieci anni. Troia come Srebrenica. Troia come Aleppo. Le storie di prigionieri troiani sgozzati da Achille sulla tomba di Patroclo di Astianatte, il figlio di Ettore e Andromaca, gettato da Pirro dalle mura di Troia. Di Cassandra stuprata. E del vecchio re Priamo ucciso sotto l’altare dopo aver visto trucidato uno dei suoi figli. I racconti di tutte le guerre, a tremila anni, da Omero alla CNN. Iliade è il poema della forza – scrive Sergio Maifredi nelle note al progetto -, il poema della guerra. Iliade è il big bang della letteratura occidentale. Nei suoi versi sono racchiusi i geni di tutti i miti, di tutti gli eroi: Achille, Agamennone, Aiace ed Ettore ma anche Odisseo, a cui lo stesso Omero dedicherà l’altro grande codice della nostra cultura, l’Odissea. Ma anche Enea che, profugo, in fuga dalla propria città in fiamme, si vedrà affidato da Virgilio la responsabilità di portare sulle proprie spalle Anchise, il padre, la storia, la sua storia che è la storia vista dalla parte sbagliata, dalla parte di chi è stato sconfitto, e per mano il figlio, il futuro, la fondazione, Roma e l’Impero che verrà. Iliade è un racconto della prima guerra del Mediterraneo, la prima guerra mondiale, il mare con le terre conosciute intorno, tremila anni fa. Iliade è l’archetipo, il paradigma delle guerre che verranno. Nei suoi versi ci sono il conflitto, l’ira, l’eroismo, il dolore, il rancore, l’amore, il sangue, le armi, la paura, le madri, le spose, i padri, i figli ma soprattutto vi è la morte. La nera morte umanamente temuta, la bella morte eroicamente cercata. La morte che è fine di tutto e che per questo impone i patti di pace come catarsi finale, del poema e della vita”.
Biglietto posto unico 10 euro. Per informazioni: Ufficio IAT 071 7922725, punto informazioni Rotonda a Mare 071 60322, tutti i giorni dalle 18 alle 24. Inizio spettacolo ore 21.30.
© 2017, Redazione. All rights reserved.