Mannarino, “Apriti Cielo Tour” va verso il sold out

MANNARINO
APRITI CIELO TOUR ESTATE 2017
ARENA SFERISTERIO MACERATA
25 AGOSTO 2017
SI VA VERSO IL SOLD OUT PER L’ATTESISSIMO LIVE:
UNA GRANDE FESTA DOVE CELEBRARE LA VITA E FAR BALLARE LA TRISTEZZA CON 12 MUSICISTI SUL PALCO E OLTRE 30 STRUMENTI PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO
Si va verso il sold out per Mannarino che sarà allo Sferisterio di Macerata il 25 Agosto: ancora poche disponibilità di biglietti, è corsa agli ultimi in vendita nei circuiti TicketOne, Ciaotickets e Amat.
Il concerto è inserito nell’ambito del cartellone Sferisterio Live Macerata promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata.
L’Apriti Cielo Tour Estate 2017 sta riscuotendo uno straordinario successo di pubblico.

Macerata – Un tourbillon di colori e sound trascinante con 12 musicisti di livello che si accompagnano con oltre 30 strumenti provenienti da tutto il mondo evocando atmosfere che fanno viaggiare gli spettatori, trascinati in piccoli carnevali dove celebrare la vita e far ballare la tristezza.
La “vita è l’arte dell’incontro” cantava Vinicius De Moraes, uno dei cantautori brasiliani tra i principali riferimenti per Mannarino e così, questi nuovi live sono lo scenario per un incontro di suoni travolgenti provenienti da tutto il mondo, con ritmi che rimandano a Bahia, all’Africa e a New Orleans e che attingono anche al rock, al folk al romanesco e al blues musicale. Appuntamenti in cui il pubblico è trascinato nella dimensione di un carnevale estivo che celebra la vita.
Il nuovo show è rinnovato negli arrangiamenti, nella scaletta e nella scenografia. Sul palco Mannarino canta, oltre ai “grandi classici” che lo hanno consacrato oggi come uno dei più amati e apprezzati cantautori italiani, anche le canzoni dell’ultimo album “Apriti Cielo” (l’album ha debuttato al 1° posto della classifica Fimi dei dischi più venduti e su Spotify ha superato i 7 milioni di streaming). Durante la leg estiva la band che accompagna Mannarino in questo meraviglioso viaggio è ancor di più al centro della scena: una carovana di 11 musicisti e polistrumentisti di livello che si accompagnano con oltre 30 strumenti provenienti da tutto il mondo.
Sul palco l’elemento trainante sono percussioni e batteria. Le prime suonate dal brasiliano Mauro Refosco, conosciuto per essere il percussionista dei Red Hot Chili Peppers e della band Forrò in the dark, per aver suonato con David Byrne e Brian Eno e per essere parte del super gruppo Atoms for Peace (composto da Thom Yorke dei Radiohead, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Nigel Godrich, Joey Waronker). Alla batteria uno dei più apprezzati musicisti italiani, Puccio Panettieri, che vanta collaborazioni con i più importanti artisti italiani. Alle chitarre c’è Alessandro Chimienti che accompagna Mannarino dal 2009 e che in questa occasione suona anche guitalele, banjio, chitarra portoghese e ronroco. Alle chitarre Giovanni Risitano e alla chitarra classica, cavaquinho e sitar Paolo Ceccarelli. Al basso e contrabbasso un altro elemento storico della band, Niccolò Pagani. Alle tastiere e alla fisarmonica Mauro Menegazzi. Ai fiati Renato Vecchio e Antonino Vitali che suoneranno sax, tromba, flauto traverso e flicorno, ma anche flauti indiani, shalumeau e duduk armeno. Al violino Lavinia Mancusi che insieme a Simona Sciacca, con Mannarino dagli esordi, sono i cori del live.
Così Mannarino presenta l’ultimo lavoro “Apriti Cielo” ed il suo nuovo live:
“Ogni disco rappresenta una ricerca, il raggiungimento di una nuova consapevolezza ed è per questo che ogni mio lavoro è così diverso da quello precedente. In ogni album vado alla scoperta di nuove storie, nuovi territori e nuovi personaggi da raccontare. Ad esempio, ne Il bar della rabbia ho cercato di raccontare la vita di un bar che vedevo di fronte a casa, con gente che beveva e giocava a carte. Mi è venuto spontaneo ambientare lì i miei racconti in musica, attraverso le storie di ribellione di tutti quei personaggi che popolavano questo bar, come la prostituita o l’ubriacone. Il tema della ribellione è un tema a me molto caro e ne ho parlato anche nel disco successivo, Supersantos raccontando di Maddalena, che invece di essere madre, martire o vergine, è una donna che sfida pure Dio per la carne, l’amore e la passione che sente, e di Marylou, una donna che vende l’amore a tutti i marinai del porto. In Al monte ho cercato di raccontare, invece, la fuga dalla società e dagli schemi che impone indagando di più sull’identità umana. Per questo, il disco si conclude con l’immagine di un uomo e una donna che fuggono dalla città e si ritrovano sulla cima di un monte come a significare il fatto che ciò che resta siamo noi, gli esseri umani. Questo disco è fatto volutamente di sonorità cupe perché volevo raccontare la fuga dalla città e la lotta con i miei “mostri” che crollavano poco a poco per lasciare spazio all’umanità.
Con l’ultimo album Apriti Cielo, ho voluto continuare il discorso con cui avevo concluso il disco precedente e immaginare cosa ci fosse aldilà del monte. Questo è un disco che è nato ed è stato ispirato dai molti viaggi che ho fatto in questi ultimi anni, soprattutto in Sud America. Di questi luoghi apprezzo molto la concezione della musica, considerata come un qualcosa che serve a comunicare con il corpo e arriva prima al corpo e poi alla testa. Il mio intento, quindi, è quello di unire la scrittura cantautorale a ritmi che invitino a ballare.
Il disco è un inno al vitalismo e alla spinta vitale che determina ogni singola vita, caratterizzato da un sound internazionale, con ritmi che rimandano a Bahia, all’Africa e a New Orleans e che attinge al rock, al folk al romanesco e al blues. La mia musica si ispira ad una frase di Vinicius De Moraes “il samba è una tristezza che balla”. E’ un album che cerca la bellezza con dolce disperazione, un’allegria non vuota e frivola bensì piena, che sceglie il bello come possibilità di salvezza. Questo è il messaggio che ho voluto trasmettere.
Sto portando questo disco in tour per tutta l’estate, dopo la prima tranche primaverile che non poteva avere inizio migliore che con il debutto al Palalottomatica di Roma. Quello del 25 marzo è stato davvero il concerto più bello che abbia mai fatto perché ho sentito una nuova energia nell’aria. È stato molto emozionante ed è stato il pubblico a farci volare e a sorreggerci.
Il live che propongo quest’estate è molto rinnovato: ho cambiato alcuni arrangiamenti, la scaletta (ho pensato, ad esempio, di eliminare qualche lento e lasciare spazio a brani più ritmati che si abbinano di più alla stagione estiva) e la scenografia, che è più leggera rispetto a quella che ho portato in giro finora. Il concerto del tour indoor partiva da una situazione più teatrale, alle mie spalle il palco ricostruiva un macchinario che rappresentava la nostra parte razionale, per me la metafora della nostra mente, sul quale avvenivano proiezioni “fantastiche” che volevano essere la rappresentazione dei sogni, della fantasia dell’irrazionale, come una sorta di continua lotta tra la razionalità e l’immaginazione. Durante l’estate i musicisti e la musica sono al centro dello spettacolo.
La differenza tra i pezzi dell’ultimo disco e quelli dei dischi precedenti si sente molto nel live. È una questione di composizione diversa: sono brani più maturi, nati per i concerti grazie all’esperienza che negli anni ho acquisito nell’esibirmi. Le canzoni di primi dischi erano più intime e pensate per una dimensione più teatrale. Brani del nuovo disco come Babalù e Arca di Noè in concerto funzionano alla grande, anche più del disco. In particolare Arca di Noè è stata una sorpresa, ho sempre pensato che fosse difficile riproporla dal vivo per tutti gli strumenti e le sonorità che contiene, invece ha una resa incredibile.
Rispetto al disco che è pura creatività, il live è qualcosa di più perché il rapporto con il pubblico per me è istantaneo. Nei miei concerti si balla molto, grazie anche a tutte le influenze “internazionali” presenti in Apriti Cielo. Sono convinto che il concerto non sia una performance che serve a mostrare le mie abilità, piuttosto è un’urgenza di comunicare con il mio pubblico che arriva proprio dalla voglia di fare qualcosa assieme ai miei fan, renderli partecipi al 100% del mio concerto perché credo che il live funzioni solo se si instaura empatia con chi viene ad ascoltarmi.
Sul palco con me ci sono dodici fortissimi elementi che danno l’anima per lo spettacolo”.
Apriti cielo tour è una produzione Vivo Concerti in collaborazione con VignaPR.
RTL 102.5 è la radio partner ufficiale di APRITI CIELO TOUR ESTATE17.
Il concerto di Macerata è organizzato da:
Alhena Entertainment e Ventidieci
Ultimi biglietti disponibili sui circuiti TicketOne, Ciaotickets, Amat
Prezzi biglietti:
Poltronissima Numerata 46,00 € c.d.p.
II Settore Numerato 40,00 € c.d.p.
III Settore Numerato 34,50 € c.d.p.
IV Settore Numerato 30,00 € c.d.p.
Balconata Non Numerata 30,00 € c.d.p.
INFOLINE: 085.9433361; 366.2783418
 

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