Sisma un anno dopo
L’impegno dell’Ente Parco per la rinascita del territorio tra passato, presente e futuro
Il 24 agosto 2016 la prima di una lunga serie di scosse che misero in ginocchio il territorio del Parco. Da allora molto è stato fatto e molto è ancora da fare, l’impegno dell’Ente Parco è stato, è e sarà quello di essere protagonisti attivi, insieme alle altre istituzioni, della rinascita del territorio
Visso, 2017-08-24 – È passato un anno esatto dalla prima scossa del 24 agosto che, insieme alle altre, micidiali, di ottobre, ha messo in ginocchio l’intero sistema territoriale del Parco. Abbiamo conosciuto la sorte di migliaia di altre persone trovandoci anche noi, all’improvviso, senza una “casa”: la nostra sede infatti è stata fortemente danneggiata trovandosi all’interno della zona rossa di Visso. Ma non ci siamo persi d’animo.
Da subito abbiamo messo a disposizione delle popolazioni colpite, dei sindaci, degli operatori economici, i nostri mezzi e le nostre risorse, così come abbiamo avviato una prima ricognizione sulle emergenze geologiche, faunistiche ed ambientali. Abbiamo attivato, appena possibile, il monitoraggio sulla sentieristica e sulle strutture del Parco, a cominciare dai centri faunistici e museali, e le verifiche in loco in aree particolarmente sensibili come il lago di Pilato, la gola dell’Infernaccio, Castelluccio… Sono state avviate, nell’immediato, procedure per la raccolta e l’erogazione di fondi a favore, ad esempio, degli allevatori, al fine di dotarli di barriere elettrificate per proteggere il bestiame dall’attacco di eventuali carnivori. Si è andati incontro alle richieste delle amministrazioni comunali e degli operatori economici, in particolare per quel che riguarda la fruizione turistica del territorio, fornendo in tempi rapidi pareri ed autorizzazioni. Si è sviluppata una sinergia forte con le associazioni di tutela dell’ambiente, con le forze dell’ordine e gli altri organi preposti al controllo, con i media, inevitabilmente attratti dalle notizia del sisma, cercando di lavorare per promuovere una informazione corretta, a salvaguardia non solo del territorio ma anche dell’incolumità delle persone. È proseguita, tra mille difficoltà, l’attività “normale” degli uffici, con il personale che si è trovato a vivere gli stessi disagi di gran parte della popolazione sfollata.
Non è stato facile, ma era doveroso farlo. Era necessario. Per il ruolo che abbiamo, e per le legittime aspettative di chi vede nel Parco un punto di riferimento fondamentale per la salvaguardia del territorio. Ma non ci ha stupito questa vicinanza, questa straordinaria generosità di tanti che hanno davvero a cuore il “cuore” d’Italia, i nostri bellissimi monti Sibillini.
Con un pensiero costante a chi ha perso tutto, il nostro impegno è stato, è e sarà quello di mantenere alta l’attenzione sull’area del Parco, ed essere protagonisti attivi, insieme alle altre istituzioni, della rinascita del territorio. Senza “chiudere un occhio”, come qualcuno ha incautamente scritto. Anzi, tenendo gli occhi bene aperti, perché la rinascita non può prescindere dalla tutela: se i Sibillini sono quel che sono, è anche perché, negli anni, si è pensato a salvaguardarli, a proteggerli, e in questo l’Ente Parco ha sicuramente giocato un ruolo importante.
Lago Pilato post sisma
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