Piero Celani: “Dopo il terremoto ora è la burocrazia a far paura”

Ancona, 11 settembre 2017 – Procedura selettiva impresa ai sensi dell’art.2 c. 5, lett.d) dell’Ord 4/2016. Sapete cos’è? E’ uno dei 43 “Elaborati minimi in merito alla completezza e correttezza formale della Comunicazione di inizio lavori ed alla richiesta di contributo presentata ai sensi dell’Ord. 4/2016 e dell’Ord. 8/2016 s.m.l.”.
Tradotto dal burocratese, si tratta di uno dei documenti da allegare al progetto per vedersi riconosciuto il danno subito col terremoto e quindi avere il risarcimento del danno.
Il terremoto, anzi, i terremoti, sono stati devastanti ma la burocrazia sta compiendo danni altrettanto ingenti.
Il cittadino che ha visto la sua casa distrutta, con tutto il suo carico di affetti e di memoria, ora è alle prese con la burocrazia italiana; lenta, lentissima, implacabile, astrusa. Un mondo parallelo e per certi versi alieno, fatto di codici di riferimento, documenti da allegare, note esplicative, autocertificazioni, Durc e Soa e chi più ne ha più ne metta.
La lingua della burocrazia e dei burocrati, involuta e astrusa, infarcita di termini tecnici e giuridici e del tutto estranea al parlare comune nei costrutti sintattici ora è la pietra miliare della ricostruzione.
Ingenti sono stati i danni del terremoto. Le macerie sono ancora tutte lì in bella mostra e dopo un anno c’è chi aspetta ancora la casetta o la stalla. Le imprese stentano a ripartire. Le famiglie non sanno ancora dove trascorreranno il secondo inverno e la burocrazia ti stende un lenzuolo di 43 adempimenti: 16 di sola documentazione amministrativa, 12 di documenti da allegare, 15 di documentazione di progetto, per non parlare delle mille difficoltà per trasmettere i dati per via telematica.
Ce ne è per tutti i gusti: dal quadro riassuntivo delle superfici utili ed accessorie per ogni unità immobiliare e per le parti comuni alla documentazione per gli edifici già interessati dal sisma 1997/98.
In un anno sono stati prodotti 4 decreti governativi e oltre 30 ordinanze del commissario per la ricostruzione. Un mare di carte e documenti che rischiano di seppellire le speranze dei terremoti. Si parla tanto di ricostruzione leggera e pesante. Ecco, l’aspetto burocratico è pesantissimo.
E’ una pena accessoria al dramma di decine di migliaia di sfollati che rischia di soffocare le speranze di rinascita.
Il Governo che pure ogni quindici giorni compie ricognizioni e passerelle sui luoghi del cratere per questa o quella inaugurazione, dovrebbe inaugurare invece una nuova stagione: quella dove la burocrazia cede il passo alla logica e al buon senso con conseguenti risparmi per lo Stato e per i cittadini.
 
Ing. Piero Celani – Consigliere regionale Forza Italia
 
 
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