Todi Festival 2017, i numeri di un’edizione di successo
Todi – Piazza del Popolo in piedi per accompagnare le note di Samarcanda, il successo senza tempo di Roberto Vecchioni. Con questa immagine si chiude la trentunesima edizione del Todi Festival, una chiusura in grande stile dopo nove giorni di grandi emozioni che ha bissato il successo della sera precedente quando il palco ha ospitato la lezione/spettacolo di Vittorio Sgarbi, dedicata a Michelangelo (in collaborazione con l’Associazione umbra musica e canzone d’autore).
In nove giorni sono andati in scena 33 eventi unici in 27 location differenti. Circa 11mila le presenze registrate nel corso degli eventi, 300 gli artisti che hanno animato Todi in questi dieci giorni.
A questi si aggiungono i numeri del web, per un festival che è stato anche decisamente social, con 313mila persone raggiunte nell’arco dell’ultimo mese, 47mila visualizzazioni dei post pubblicati sui canali ufficiali del Festival e 19mila visualizzazioni dei video. Una condivisione social che ha portato #TodiFestival tra le prime tendenze italiane in occasione della giornata inaugurale, e aumentare del 33% il numero dei seguaci della pagina Facebook.
Oltre 25mila le visualizzazioni registrate, solo nelle ultime due settimane, dal sito ufficiale www.todifestival.it.
Il manifesto dell’edizione 2017 ha avuto la doppia firma di Marco Tirelli e Robin Heidi Kennedy, a cui sono state dedicate due personali, una alla Sala delle Pietre, l’altra alla Sala Affrescata del Museo civico, che hanno riscosso il gradimento del pubblico. A queste due esposizioni, si sono aggiunte quella di Silvia Ranchiccio, Gli Strati Tolti, ai Portici Comunali, e Crisomallo diGianni Moretti, allestita allo spazio UNU – unonellunico.
Contaminazione, innovazione e ricerca hanno contraddistinto il cartellone della manifestazione che ha ospitato dieci debutti nazionali, tra cui quattro produzioni o co-produzioni firmate proprio da Todi Festival.
A partire dallo spettacolo inaugurale, in collaborazione con beko, Grisélidis, memorie di una prostituta di Coraly Zahonero, dagli scritti e le interviste di Grisélidis Réal, traduzione di Serra Yilmaz e Alberto Bassetti, per la regia di Juan Diego Puerta Lopez, con Serra Yilmaz nei panni della protagonista, accompagnata dal sax solista di Stefano Cocco Cantini, passando per Del Folle Amore, suoni e parole per fratello Jacopone con Eugenio Allegri e Ramberto Ciammarughi, realizzato grazie al contributo di La Consolazione-Etab, Insulti al pubblico, per la regia di Chiara Caselli, con la stessa Caselli e Lydia Giordano, Jacopo Ortis con Brenno Placido e la regia di Matteo Tarasco, A cena con l’inquisitore, con Federica Tatulli, Sara Allegrucci, Maurizio Lucà, Michele Trombettoni per la regia di Carlo Fineschi, Una casa di donne di Dacia Maraini rivisto a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione e affidato dall’autrice a Ottavia Orticello, per la regia di Jacopo Squizzato.
E ancora L’eterna primavera della speranza per la regia di Costanza Pannacci e realizzato in collaborazione con Il Centro per i Disturbi Alimentari presso Palazzo Francisci, La Musica dell’Anima con Pamela Villoresi, accompagnata dal pianoforte del maestro Marco Scolastra, spettacolo realizzato grazie al supporto di Emi Supermercati. Quindi, Maledetta la neve, con Massimo Capuano e Chiara Meloni, a cura di Compagnia degli Gnomi in collaborazione con Libertas Margot, sulla base di interviste condotte da Vanna Ugolini, Massimo Pici con Marco Lalli, analizzate dalla psicoterapeuta Lucia Magionami.
Quindi, le esclusive, come il concerto evento Saiyuki, con Ngu?en Lê, virtuoso chitarrista di origine vietnamita, la cantante e suonatrice giapponese di koto Mieko Miyazaki e il suonatore indiano di tablas Edouard Prabhu. Concerto che ha avuto un ospite d’eccezione: la pianista jazz di fama internazionale Rita Marcotulli. e, appunto la tappa de La vita che sia ama tour.
Guest star sul pubblico, ma anche tra il pubblico, con la partecipazione, tra gli altri di Lina Sastri, Ida Di Benedetto, Maddalena Crippa, Michele e Violante Placido, oltre ad addetti ai lavori anche stranieri appositamente arrivati a Todi per assistere agli spettacoli in cartellone.
Convinta la partecipazione del pubblico anche per le altre due proposte del Comunale, Radiogiallo che, su testo di Carlo Lucarelli, ha portato in scena la radio e i radiodrammi, e Lavoro è Vita, progetto nato dalla collaborazione tra Fontemaggiore e Associazione Italiana Persone Down.
Importante l’esperienza di Todi OFF, lo spin off del Todi Festival dedicato al teatro contemporaneo, a cura del Teatro di Sacco, diretto da Roberto Biselli, in collaborazione con Stefania Minciullo e con il supporto organizzativo di Bianca Maria Cola. Il progetto si è avvalso della consulenza e presenza di cinque critici teatrali provenienti di diverse parti d’Italia, Andrea Porcheddu, Sergio Lo Gatto, Alessandro Toppi, Francesca Romana Lino, Francesca Serrazanetti, che hanno avuto la curatela di sette spettacoli, da loro selezionati e promossi, che hanno animato il Teatro del Nido dell’Aquila. L’esperienza di Todi OFF è confluita anche in un blog aggiornato in tempo reale.
In contemporanea sono state organizzate anche tre masterclass, a cui hanno partecipato 41 alunni/attori, con tre significativi maestri del nostro teatro: Elena Bucci, Roberto Latini e Michele Sinisi.
Si confermano particolarmente apprezzati anche gli appuntamenti di Around Todi che hanno condotto gli spettatori a scoprire alcuni luoghi speciali di Todi, come l’ex granaio di Montenero, Petroro e Izzalini, dove è stata promossa una serata speciale della rassegna all’Ombra del castello a cui ha partecipato anche Silvio Muccino, in occasione della proiezione del suo Un altro mondo, di fronte a un pubblico di oltre 200 persone.
Molto positiva anche la risposta degli spettatori più giovani che hanno affollato il Teatro Ciuffelli per assistere alle matinée a loro dedicate e curate da Tieffeu di Mario Mirabassi.
Con gli Eventi Collaterali, il festival ha ulteriormente allargato i suoi orizzonti. Dando spazio a giovani artisti, come quelli dell’Orchestra Cocci-Aosta/Jacopone da Todi, diretta da Natalia Benedetti, e quelli della Scuola comunale di musica di Todi del maestro Stefano Giardino, abbracciando, per il secondo anno consecutivo, la musica elettronica con il riuscito appuntamento al Terrazzo del Nido dell’Aquila, con Sottocosmo, curato da The Brainstorm Agency e Daniele Tomassini. E quindi i poeti under 20 che si sono contesi il titolo italiano della Poetry Slam -Lips. Grandi apprezzamenti da parte del pubblico sono stati registrati anche per il concerto Conversazioni con il vento, dialogo musicale per tromba e organo con Antongiulio Perugini, compositore, ricercatore e saggista e Gianpiero Cristaldi, prima tromba solista presso la banda musicale della Marina militare italiana.
In questa edizione ha fatto il debutto anche il progetto Giardini Segreti, una rassegna atipica e informale di musica e non solo, realizzata in location insolite e suggestive che lo spettatore scopre, insieme all’artista presente, solo al momento dello spettacolo, guidato da una progressiva comunicazione on-to-one. L’evento è stato organizzato dalla neo nata associazione tuderte Giardini Segreti e da Formato Ridotto. Cinque concerti e due reading hanno animato il secondo fine settimana del festival con la partecipazione di circa 250 spettatori.
Riscontri positivi hanno fatto registrare anche gli Incontri con l’Autore, in collaborazione con la libreria Ubik, appuntamenti che hanno visto la partecipazione di Claudia De Martino (Siria, la pace impossibile), Alessio Carciofi (Digital Detox), Vanna Ugolini e Lucia Magionami (Non è colpa mia), e culminati con la partecipazione di Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017, che ha parlato del suo Le otto montagne in una Sala del Consiglio al gran completo, e con la presentazione della raccolta di poesie, ancora inedita in Italia, di Pele Cox, autrice di My life as mistress. L’evento è stato realizzato con il patrocinio della Keats Shelley Memorial Association.
Debutto positivo anche per Gusto Todi curato da Loop, con le Taverne del Festival, in piazza San Filippo e Giacomo e nel chiostro di San Fortunato dove hanno mangiato una media di 280 coperti per taverna, lo spazio Wine&Fingerfood ai Portici Comunali, realizzato in collaborazione con Roccafiore, che ha firmato anche la bottiglia ufficiale del Festival, e con la Cantina Todini, e con il Dopo Festival realizzato al Parco della Rocca che solo nell’ultimo venerdì sera ha ospitato un pubblico di 1.500persone.
L’obiettivo di Todi Festival era quello di abbracciare la cultura a 360 gradi, quindi anche quella materiale. In questa logica rientra il progetto Todi, le filiere del territorio che ha permesso di promuovere, nell’ambito del PSR – Piano di sviluppo rurale della Regione Umbra, eccellenze enogastronomiche firmate da diverse aziende agricole locali, che i visitatori hanno potuto scoprire e degustare ogni sera a conclusione degli spettacoli al Comunale e al Nido dell’Aquila.
Le auto ufficiali del Festival sono state messe a disposizione da Centralcar Spa. Alla realizzazione dell’evento, patrocinato daMinistero dei beni e delle attività culturali e realizzato con il contributo di Comune di Todi, Regione Umbria, Provincia di Perugia e Camera di Commercio di Perugia, hanno contribuito anche Pro Todi, Spazzoni Giuseppe Spa, GraphicMasters eZurich Assicurazioni.
Le foto ufficiali del Todi Festival sono state realizzate da Dromo Studio video art & design. Media partner Rai Umbria, La Platea, Artribune, Saltinaria, Recensito.
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