All’ospedale regionale di Torrette primo intervento di Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare
Ancona, 2017-10-11 – All’Ospedale regionale di Torrette (Ancona) il primo intervento chirurgico di Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare nelle Marche. L’intervento è stato eseguito dal professor Mario Guerrieri Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università Politecnica delle Marche in collaborazione con la Dr.ssa Micaela Piccoli e la Dr.ssa Maddalena Baldarelli. L’ approccio robotico trans-ascellare permette la rimozione totale o parziale della ghiandola tiroidea senza creare cicatrici sul collo. La Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare è una metodica sicura, se eseguita da chirurghi esperti, sia in chirurgia robotica che tiroidea. La metodica robotica permette di avere una “magnificazione tridimensionale” delle strutture (in particolare del nervo laringeo inferiore) e di ottenere un eccellente risultato estetico per l’assenza di cicatrice nel collo, mentre la cicatrice a livello ascellare rimane nascosta. Si ha infine un ridotto dolore postoperatorio per l’assenza di iperdistensione del collo necessaria nell’intervento classico. L’utilizzo di mezzi robotici in chirurgia rappresenta un ulteriore passo nell’ambito della Chirurgia Mininvasiva.
Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare: ferita a livello del cavo ascellare il giorno successivo all’intervento
Il primo robot chirurgico, chiamato da Vinci è stato ideato dalla Intuitive Surgical (Mountain View, CA) nel 2000 ed ha ottenuto l’autorizzazione dell’americana Food and Drug Administration (FDA) per l’utilizzo in chirurgia laparoscopica. L’approccio robotico ha avuto una rapida diffusione in ambito urologico (interventi di prostatectomia) , cardiochirurgico ed addominale per i chiari vantaggi che offre rispetto alle altre tecniche mininvasive: estrema precisione dei movimenti chirurgici, stabilità dell’immagine e magnificazione del campo operatorio con visione tridimensionale. L’approccio robotico alla chirurgia mininvasiva tiroidea è stata inizialmente esplorata e ben descritta dai chirurghi sudcoreani ed ha avuto una rapida e grande diffusione nei paesi asiatici. L’intervento di Tiroidectomia Trans-ascellare robotico è stato infatti ideato dal chirurgo sud-Coreano Woong Youn Chung nel 2007 e realizzato con l’utilizzo del robot chirurgico Da Vinci. Chung ed i suoi collaboratori hanno realizzato più di 5000 interventi di Tiroidectomia totale e Lobectomie tiroidee dimostrando la sicurezza e fattibilità dell’intervento. In Italia il primo intervento di Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare è stato eseguito all’Ospedale Civile Sant’Agostino Estense di Modena dalla Dr.ssa Micaela Piccoli nel 2010. Grazie alla Dr.ssa Piccoli anche in Italia la metodica si sta diffondendo e la sua collaborazione ha permesso l’esecuzione del primo intervento di Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare nelle Marche. L’intervento chirurgico viene eseguito praticando un’incisione cutanea di 5 cm circa a livello ascellare dal lato del lobo tiroideo da asportare o dal lato in cui la tiroide è più voluminosa nel caso di tiroidectomia totale. La metodica richiede la creazione di un tunnel sottocutaneo di circa 15 cm ed il passaggio attraverso i muscoli del collo sino ad arrivare alla loggia tiroidea. Si inizia quindi l’intervento di tiroidectomia con l’ausilio del robot da Vinci. Il robot si compone di quattro bracci robotici: tre di essi sono utilizzati per strumenti chirurgici quali forbici, strumenti di elettrocauterizzazione o di sintesi. Il quarto braccio sostiene una telecamera. Il chirurgo è distante fisicamente dal campo operatorio e siede in una consolle dotata di un monitor tridimensionale. Il chirurgo con due pedali e due controlli manuali comanda il movimento dei bracci robotici. Si prospetta che il da Vinci possa venire utilizzato in futuro per effettuare vere e proprie operazioni di chirurgia robotica a distanza. Con la Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare possono essere trattate sia lesioni benigne che maligne. Le indicazioni all’intervento sono: noduli benigni di diametro massimo di 5 cm, carcinoma papillare o follicolare T1N0 senza evidenza di linfonodi metastatici e Morbo di Basedow senza considerevole aumento della ghiandola. Le controindicazioni assolute all’esecuzione della Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare sono: pregressi interventi chirurgici sulla mammella, metastasi linfonodali note pre-operatoriamente, pregressa irradiazione della regione cervicale, cancro localmente avanzato, gozzo di grandi dimensioni e presenza di pace-maker. Controindicazione relativa è rappresentata dalla associata presenza di tiroidite che rende più difficoltosa l’esecuzione dell’intervento. Le complicanze della Tiroidectomia Robotica Trans-Ascellare possono essere divise in complicanze specifiche della metodica robotica durante la creazioni del tunnel sottocutaneo e in complicanze tipiche dell’intervento di tiroidectomia che risultano essere sovrapponibili all’accesso tradizionale.
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