Concluso Clown&Clown Festival: Clown nel Cuore 2017 a Cesare Bocci
Monte San Giusto, 2017-10-02 – SI È CONCLUSA DOMENICA LA XIII EDIZIONE DEL CLOWN&CLOWN FESTIVAL DEDICATA ALLA DIVERSITÀ CON L’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO CLOWN NEL CUORE A CESARE BOCCI PER MANO DI ENZO IACCHETTI
XIII edizione del festival internazionale di clownerie e clown-terapia ideato dalla Mabò Band
-Dal 24 settembre al 1 ottobre 2017 a Monte San Giusto (MC), la “Città del Sorriso”
Tema principale dell’edizione “LA DIVERSITÀ” – www.clowneclown.org
Grandi emozioni anche per la chiusura di questa Edizione del Clown&Clown Festival, Domenica 1 Ottobre. Il Festival da tredici anni celebra il valore terapeutico della risata e lo fa attraverso la figura del clown, nei suoi aspetti artistici e sociali, con un crescendo di consensi e di partecipazione. Un festival che ormai è riferimento nazionale ed internazionale e mobilita un pubblico sempre più numeroso, in una settimana no stop dedicata al mondo della clownerie e della clown-terapia, quest’anno con un focus particolare sul tema della DIVERSITÀ. Tanti i clown-dottori accorsi da tutta Italia e non solo, moltissimi gli artisti internazionali che si sono esibiti in una settimana ricca non solo di spettacoli e performance, ma anche laboratori, workshop, seminari, incontri, mostre…
Nella giornata conclusiva, protagonisti sono stati le fortissime emozioni e ospiti dal cuore saliti sul palco. PAOLO RUFFINI è intervenuto facendo ridere e riflettere la grande folla improvvisando un pezzo sulla felicità, ed è stato raggiunto poi sul palco da DIANA DEL BUFALO. ENZO IACCHETTI, alla sua settima partecipazione al Festival, ha ribadito commosso il suo profondo affetto per la Città del Sorriso, di cui è stato nominato Sindaco nel 2016. Dall’alto della sua carica simbolica, poi, ha consegnato il Premio Clown nel Cuore 2017 a CESARE BOCCI. Il noto attore e conduttore marchigiano è salito sul palco con visibile emozione, raccontando la sua esperienza con la diversità dal punto di vista personale e da quello di testimonial ANFFAS.
Il pomeriggio ha raggiunto il suo momento più entusiasmante col tradizionale evento in piazza “Rimbalzi di gioia… in un abbraccio che vale”, con migliaia di palloncini colorati a rimbalzare sopra i sorrisi e l’euforia della folla. Magica, come sempre, l’atmosfera e stupefacente il colpo d’occhio della piazza illuminata dal grande naso rosso che si è spento, dando appuntamento al prossimo anno
Si è appena conclusa la XIII Edizione del Clown&Clown Festival in una giornata che è stata una escalation di eventi e di emozioni. Il Festival che da 13 anni porta ad un pubblico sempre più vasto e internazionale un messaggio significativo sul valore terapeutico della risata, quest’anno ha avuto come tema portante quello della “diversità” e ha consegnato il “Premio Clown nel cuore” a Cesare Bocci, per il suo impegno sociale in tal senso.
Il programma si è riconfermato ricco di incontri e spettacoli pensati per i bambini e i ragazzi delle scuole locali; e poi workshop e laboratori sul mondo della clownerie e del teatro comico, ma anche seminari ed incontri su clown-care e clown-terapia a cura della FEDERAZIONE NAZIONALE CLOWN DOTTORI, e in collaborazione con le associazioni M’ILLUMINO D’IMMENSO ONLUS e ANFFAS MACERATA ONLUS.
Non sono mancati nemmeno gli spettacoli e le esibizioni. Decine di compagnie e di artisti provenienti da diverse parti del mondo si sono alternate sui palchi e per le vie della Città del Sorriso, in un vero e proprio circo a cielo aperto. Ampio spazio anche ai concorrenti della quarta edizione del CLOWNFACTOR, il reality-clown, parodia del famoso talent-show televisivo, che si è conclusa con l’assegnazione del Premio Takimiri 2017 a Sebastian Burrasca.
DOMENICA 1 OTTOBRE- L’EVENTO FINALE “RIMBALZI DI GIOIA… IN UN ABBRACCIO CHE VALE”
Per l’attesissimo evento finale del Festival la Città del Sorriso era gremita di persone. I palloncini quest’anno non sono rimbalzati solo nella piazza, ma hanno abbracciato gran parte del centro storico del piccolo borgo marchigiano, per permettere la gestione in piena sicurezza delle migliaia di persone presenti. Un’organizzazione che si è risolta in un dialogo tra due folle: quella dentro e quella fuori al portale, che si sfidavano rilanciando con coreografie di piazza coloratissime e spettacolari.
Come da tradizione, lo spettacolo ha visto gli immancabili palloncini, ma ha riservato alla folla anche nuove sorprese. Non più solo palloncini rossi, ma un trionfo di colori ha celebrato il tema della diversità e ha entusiasmato la folla che si è lasciata coinvolgere in un vortice di emozioni autentiche. E poi c’erano anche i “rocket baloons” che hanno preso il volo al ritmo incalzante della musica, e le nuvole di schiuma, una novità che arriva direttamente dal Giappone e ha dato vita ad un’atmosfera onirica e romantica. Una scenografia stupefacente, frutto della voglia di sperimentare e di stupire continuamente il pubblico ogni anno.
Immagini davvero spettacolari da guardare, ma ancor più da vivere nel bel mezzo di quell’entropia positiva.
Sul palco, Francesco Giorda è stato il cerimoniere di questo lungo pomeriggio, accompagnato da Enzo Polidoro, Nicola Virdis, Didi Marzilli. Tra agli artisti che si sono alternati sul palco nel primo pomeriggio, anche Peter Shub, leggenda mondiale della risata e della pantomima comica; tanti anche gli ospiti “dal cuore grande” dell’ultima giornata del Clown&Clown: dall’intervento di PAOLO RUFFINI accompagnato da DIANA DEL BUFALO, alla settima volta di ENZO IACCHETTI al Festival, fino ad arrivare al Premio Clown nel Cuore 2017, CESARE BOCCI.
IL PREMIO CLOWN NEL CUORE
È stato un ENZO IACCHETTI molto commosso, giunto alla sua settima partecipazione al Festival, a consegnare il PREMIO “CLOWN NEL CUORE 2017” a CESARE BOCCI*, dall’alto della carica simbolica di “Sindaco della Città del Sorriso” che gli è stata attribuita nel 2016. Iacchetti, celebrato con uno striscione al grido di: “Iacchetti patrimonio UNESCO” e “ottava meraviglia”,”Sarò qui finchè riuscirò a farcela. Vengo tutti gli anni!”
Il Premio Clown nel Cuore è un riconoscimento che, dal 2008, è destinato a personaggi che hanno saputo unire comicità e gioia di vivere alla solidarietà, diventando così modelli positivi per la comunità. Bocci ha ricevuto questo premio con la seguente motivazione. “Per quei ruoli mai banali che guardano al mondo con occhi diversi, quella notorietà usata per dar luce a punti di vista che spesso non hanno voce. Perché l’amore è forza, la diversità più tipi di bellezza”.
L’attore marchigiano è salito sul palco visibilmente emozionato, portando la sua esperienza con la diversità dal punto di vista personale e da quello di testimonial ANFFAS e Save the Children. Bocci ha dichiarato: “mi avevano detto tutti che sarebbe stata un’emozione, ma non immaginavo così grande!” Parlando dei ragazzi di ANFFAS ha poi aggiunto: “Tutti i bambini devono poterci venire e devono poter ridere!” Bocci ha voluto che il tradizionale taglio del nastro del palloncino rosso affidato al Premio Clown nel Cuore avvenisse proprio per mano di alcuni ragazzi ANFFAS presenti all’evento.
*CESARE BOCCI è un noto attore e conduttore nato a Camerino, a pochi chilometri dalla Città del Sorriso. Il rapporto con la sua terra è stato sempre forte: dopo la laurea in Geologia proprio all’Università di Camerino, si avvicina alla recitazione grazie alla scuola di recitazione Camporotondo di Fiastrone e si innamora del teatro grazie alla Compagnia della Rancia di Tolentino, di cui lo stesso Bocci è socio fondatore. Dalle Marche è iniziata una carriera di successi: Cesare ha rivestito numerosi ruoli cinematografici, teatrali (nel 2012 è a teatro con un riadattamento de “La Cage Aux Folles” che gli è valso il premio Flaiano) e televisivi, ma il grande pubblico è affezionato ai ruoli che ha ricoperto nelle grandi fiction. Prima fra tutte c’è “Il Commissario Montalbano”, con il suo Mimì Augello, ma ci sono anche “Elisa di Rivombrosa” (2003, 2005), “Terapia d’urgenza” (2008), “Provaci ancora Prof” (2012), “Volare – La grande storia di Domenico Modugno”, “Una grande famiglia” (2013). Ad ottobre lo vedremo, poi, accanto a Gianni Morandi ne “L’Isola di Pietro”.
Nonostante il successo, Cesare resta legatissimo alle sue origini. Dopo il terremoto del 2016 che ha colpito duramente la sua Camerino, Cesare, testimonial dell’ANFASS, si è fatto volto e voce della sua terra. Ha promosso e partecipato ad eventi ed iniziative volte alla raccolta fondi e alla ricostruzione. Ha portato in visita nei territori colpiti dal terremoto colleghi e personaggi famosi, compreso lo stesso Gianni Morandi. Ha messo a disposizione la sua casa per ospitare gli sfollati e ha aperto insieme al parroco un centro di accoglienza a Tolentino.
Cesare Bocci è da diversi anni anche testimonial di Save The Children, sostenendo, tra le altre, le iniziative dell’organizzazione in Siria e Mozambico.
Nel 2016 è uscito il libro “Pesce d’aprile”, scritto a quattro mani con la compagna (Daniela Spada), in cui la coppia racconta con tono leggero ed ironico le difficoltà che ha affrontato in seguito ad un ictus post-partum, che ha colpito lei dopo la nascita della figlia. Un libro scritto per raccontare la propria esperienza, testimoniando che si può essere felici anche ritrovandosi diversi ad affrontare le conseguenze di una malattia.
IL TEMA: LA DIVERSITÀ
Il tema dell’edizione appena conclusa era LA DIVERSITÀ nella sua accezione più estesa e positiva.
Un concetto che da sempre è insito nel Festival, ma che quest’anno ne è diventato il baluardo, in un’ottica di grande sensibilizzazione al rispetto reciproco. Immaginando una società fondata sul valore della diversità, non ci sarebbe più un sistema cui uniformarsi, non ci sarebbe più una parte “giusta” ed una “sbagliata” della barricata, ma ci si riconoscerebbe solo come esseri umani, diversi, ma tutti depositari dei medesimi diritti e doveri.
Portavoce di questo messaggio è ovviamente il clown, che spesso si diverte a capovolgere il nostro punto di vista per farci vedere il mondo paradossalmente sottosopra. Il clown ci regala un punto di vista che è appunto diverso, nell’ottica in cui la parola diverso viene intesa nella sua etimologia più pura: dal latino diversus, volto altrove, voltato in altra parte. Il voltarsi altrove del clown da sempre vuole essere solo un mezzo per porre l’attenzione sull’unico carattere che veramente accomuna tutti gli esseri: la diversità.
Il tema della diversità è stato approfondito attraverso incontri con le scuole del territorio, spettacoli e istallazioni fotografiche durante l’intera settimana del Festival. Un momento particolarmente importante è stato l’incontro tra le varie comunità etniche presenti sul territorio organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Un dialogo aperto, a dimostrazione che non c’è una parte più giusta da cui guardare il mondo, ma che vale la pena di guardare anche dall’altra parte per scoprire che, nonostante le diversità, siamo nati tutti sotto lo stesso cielo.
GLI SPETTACOLI IN PIAZZA
Una delle principali caratteristiche che contraddistingue il Clown&Clown Festival è l’ideazione e l’organizzazione di GRANDI EVENTI DI PIAZZA, che coinvolgono un vasto pubblico in modo scenografico ed emozionante. Per cui, anche quest’anno, oltre allo spettacolare evento finale, ci sono stati anche gli “Hugs of Colors”, con i bambini e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo L. Lotto ad invadere con la loro allegria la piazza della Città del Sorriso. Centinaia di bambini vestiti di bianco hanno immerso le loro mani in vernici naturali e si sono stretti in un abbraccio variopinto. L’evento, presentato da Nicola Virdis, ha visto anche la partecipazione di Marco Rodari, alias Claun il Pimpa, che ha portato la testimonianza delle sue missioni in zone di guerra per portare un sorriso a bambini e ragazzi con la sua Associazione “Per far sorridere il cielo”.
Grandissimo successo anche per l’accoppiata Andrea Caschetto e Paolo Ruffini, che nel primo pomeriggio di Sabato hanno dato vita ad un intenso incontro dal titolo #solocosebelle.
Paolo ha parlato della sua urgenza personale di nutrirsi di energia vita che lo ha spinto a lavorare con dei ragazzi con la sindrome di down e a dare vita al progetto “Un grande abbraccio”, che l’anno prossimo diventerà “Down Up”. Ruffini ha definito la sua presenza al Festival come un’urgenza e ha espresso la volontà di tornare con tutti i ragazzi del progetto. Intanto quest’anno ha portato Diana Del Bufalo, che è salita sul palco alla fine dell’intervento per esprimere il suo entusiasmo per la Città del Sorriso e per il Festival.
Dal canto suo, Andrea Caschetto ha parlato della sua esperienza con la diversità: dal tumore, di cui non ricorda e non vuole ricordare il nome, alla felicità trovata grazie ai volti dei bambini degli orfanotrofi africani. Il suo invito ai presenti è stato quello a ricordarsi di essere sempre dei clown e a trasformarsi in persone felici. Un teatro gremito di persone che è stato anche il palcoscenico per presentare in anteprima il suo secondo “Come se io fossi te”. Caschetto ha scelto di devolvere i proventi della vendita dei volumi avvenuta in loco a sostegno de Festival.
Dopo il bagno di folla e le foto di rito, un fiume di persone, guidato dagli stessi Ruffini e Caschetto, a cui si è aggiunto anche Cesare Bocci, si è riversato alle porte della Città del Sorriso per partecipare alla ormai tradizionale “Esplosione di Colori”. Presentato da Francesco Giorda, l’evento ha visto migliaia di persone in t-shirt bianca dare vita ad una nuvola fatta di polveri colorate, a ritmo di musiche, giochi, e balli. L’immensa e scenografica nuvola variopinta ha avuto, quest’anno, anche un forte significato simbolico: i singoli colori si sono fusi in una immensa nuvola di colore, al di là di ogni diversità.
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