dalla Regione Marche
2017-10-23
OK AL “BIG BAND” PER UNA FORMAZIONE PUNTUALE E RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DEL TERRITORIO
Approvate dalla giunta regionale le linee guida per l’emanazione del bando “Big Band” per l’assegnazione di lotti di ore di formazione professionale alle agenzie formative accreditate. A disposizione 6 milioni di euro negli anni 2018-2019 per circa 60 agenzie.
“L’obiettivo – spiega l’assessore al Lavoro e alla formazione Loretta Bravi – è quello di attivare in tempi celeri i percorsi formativi dando una risposta veloce e puntuale alle esigenze rilevate sul territorio. Si tratta di una procedura sperimentale che verrà applicata su tre macrotipologie di formazione professionale: per la specializzazione e/o il rilascio della qualifica professionale; per l’inserimento lavorativo e la formazione permanente; per la formazione continua. Il fabbisogno formativo sul territorio, rispetto al quale attivare le varie azioni, sarà rilevato dai CIOF, di concerto con le imprese locali e le loro associazioni di riferimento, unitamente alle rappresentanze sindacali dei lavoratori. L’aspetto più innovativo della procedura è la modalità di selezione dei progetti: non si tratta di mettere a bando uno o più titoli di corsi predeterminati, ma di selezionare dei soggetti in grado di realizzare e gestire molteplici aree tematiche e figure professionali. Per questo è richiesta la partecipazione degli enti di formazione accreditati non in forma singola, ma obbligatoriamente associata ATI /ATS: ciascun soggetto vincitore infatti – conclude l’assessore Bravi – dovrà essere in grado di soddisfare la realizzazione degli interventi formativi in tempo reale, in qualsiasi parte del territorio regionale e avendo a riferimento le più svariate tematiche”.
L’aggiudicazione di ciascun lotto da parte di una pluralità di soggetti, garantirà inoltre un meccanismo di rotazione nell’affidamento dei corsi. Se necessario, su indicazione della Regione Marche, determinate azioni formative saranno dedicate agli allievi dei CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) e, quindi, progettate in collaborazione con queste istituzioni pubbliche.
I singoli progetti esecutivi saranno valutati da un’apposita commissione tecnica regionale che potrà richiedere modifiche o integrazioni per renderli più aderenti ai fabbisogni rilevati. I soggetti aggiudicatari procederanno all’effettiva attivazione dei percorsi formativi per il/i lotto/i di competenza solo a seguito di formale richiesta della Regione.
PROGETTO EUROPEO TRAM – BEST PRACTICE REGIONALI A SIVIGLIA
Proseguono le attività del progetto Tram, focalizzato sulla mobilità sostenibile e finanziato nell’ambito del Programma Interreg Europe 2014-2020, di cui la Regione Marche è capofila. Nei giorni scorsi l’appuntamento è stato a Siviglia, dove si è tenuto un incontro internazionale sulle politiche per la mobilità urbana sostenibile. “I partner italiani, rumeni, svedesi, spagnoli e ungheresi – commenta l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti – hanno portato le proprie esperienze e buone pratiche. In particolare la Regione Marche ha presentato il progetto del Comune di Pesaro del parco fotovoltaico – Adriatic Arena. Un esempio positivo di cooperazione pubblico/privato, a costo zero per l’ente pubblico. L’obiettivo è quello di promuovere mezzi elettrici, parcheggi dedicati e l’inserimento di colonnine per la ricarica di energia. Un’idea che sarebbe utile riproporre in altre realtà urbane, a tutto vantaggio di vivibilità delle città e qualità dell’aria”. Durante gli incontri di Siviglia, sono state anche approfondite le esperienze del piano della mobilità ciclabile della città andalusa. Le prossime attività di progetto prevedono la partecipazione a visite studio nella regione Marche da parte dei partner europei nella prossima primavera.
Tram (Towards new Regional Action plans for urban sustainable Mobility) è un’iniziativa della durata di cinque anni con un budget di 1,264 milioni di euro finanziati da risorse europee. La Regione Marche è partner capofila del progetto, con l’assistenza tecnica di Svim. Si inserisce nella tematica della mobilità sostenibile e vuole offrire risposte concrete al dibattito sulle politiche ambientali locali, nazionali e internazionali volte a ridurre l’impatto ambientale delle emissioni inquinanti.
MANUTENZIONE CORSI D’ACQUA MINORI – LA GIUNTA APPROVA CONVENZIONE CON CONSORZIO DI BONIFICA DELLE MARCHE – VELOCIZZATI GLI INTERVENTI
Organizzare, gestire e monitorare le attività di manutenzione dei corsi d’acqua minori nelle Marche con maggiore celerità e minori adempimenti burocratici. Con questo fine la Giunta regionale ha approvato una convenzione con il Consorzio di Bonifica regionale. Ne dà notizia l’assessore alla Difesa del territorio, Angelo Sciapichetti. “Abbiamo approvato questa convenzione – sottolinea Sciapichetti – per velocizzare gli interventi diretti al buon regime idraulico e per la conservazione degli alvei dei corsi d’acqua minori. Una singola autorizzazione unica annuale verrà infatti rilasciata dalla Regione a fronte del programma dei lavori del Consorzio. Quest’ultimo comunicherà poi di volta in volta l’avvio dei singoli lavori, in modo da permettere l’attività di controllo, che potrà essere effettuata anche mediante i Carabinieri forestali. Gli interventi prioritari di manutenzione saranno realizzati secondo le previsioni del Piano di assetto idrogeologico, dando precedenza anche alle situazioni con maggiori rischi per le persone, le infrastrutture e i beni culturali e ambientali”. La nuova convenzione regolamenta le attività di manutenzione dei corsi d’acqua minori anche a seguito del riordino delle Province. Nel dettaglio gli interventi riguarderanno ad esempio la rimozione di rifiuti solidi e taglio di alberature in alveo, affinché sia assicurato il regolare deflusso delle piene. Previsti poi interventi di protezione e restauro del piede delle sponde, garantendo gli ecosistemi fluviali esistenti. Sono considerate anche azioni dirette al regolare deflusso sotto le luci dei ponti, con rimozione del sedime e materiale vario accumulato.
I corsi d’acqua minori, in base alle norme di settore, sono quelli diversi dai fiumi e torrenti, denominati fossati, rivi e colatori pubblici. Nel territorio regionale non sono mai stati costituiti consorzi tra privati per la sistemazione dell’alveo di tali corsi d’acqua. Di qui gli interventi previsti dal Consorzio di Bonifica, che procede poi alla rivalsa dei relativi oneri.
Ciclovia Adriatica, la Regione ha emanato il bando di finanziamento Por Fesr per completare il tratto marchigiano. A disposizione dei Comuni costieri 4 milioni di euro. Casini: “Priorità regionale per una mobilità sostenibile a basso impatto ambientale”
La Regione ha emanato il bando per completare la Ciclovia Adriatica nel tratto marchigiano. A disposizione dei Comuni interessati al tracciato ci sono 4 milioni di euro del fondi Por Fesr 2014/2020. Le domande di finanziamento dovranno pervenire entro il 19 febbraio 2018 tramite la piattaforma Sigef (https://sigef.regione.marche.it). Beneficiari dei contributi sono i Comuni costieri e quelli confinanti i cui progetti siano collocati lungo la direttrice adriatica. Possono partecipare in forma singola o associata, se l’interconnessione interessa territori e ambiti urbani diversi. Il contributo massimo ammissibile raggiunge il 75 per cento del costo e non può, comunque, superare i 400 mila euro (comune singolo) e 1,5 milioni di euro (tre o più comuni associati”. L’intervento dovrà concludersi entro 30 mesi e sono ammesse le spese sostenute dal 1 gennaio 2015. Per i progetti iniziati prima e non conclusi, verranno considerate solo le spese effettivamente pagata a questa data. Il bando è consultabile su http://www.regione.marche.it/Entra-in-Regione/Fondi-Europei/bandi-fesr – http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Infrastrutture-e-Trasporti. Info:funzione.trasportolocale@regione.marche.it – tel. 071 806 3828 – 3453.
“L’investimento che sosteniamo punta a sviluppare infrastrutture necessarie per incentivare l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, per migliorare la qualità dell’aria, ridurre le emissioni e rendere accessibili a pedoni e ciclisti le aree urbane – afferma la vice presidente Anna Casini, assessore alle Piste ciclabili – Il completamento della Ciclovia Adriatica è una priorità del governo regionale allo scopo di diminuire l’uso dei mezzi privati attraverso il potenziamento delle infrastrutture dedicate alla mobilità ciclopedonabile. La direttrice adriatica, di fatto, rappresenta un territorio pianeggiante, nella quasi totalità urbano, ad alta concentrazione di popolazione residente, pendolare e turistica che si presta a sviluppare una mobilità alternativa a quella veicolare e ad interconnettersi con altri percorsi interregionali, nazionali e internazionali”.
Il tracciato della Ciclovia Adriatica percorre sette regioni italiane (da Trieste a Santa Maria di Leuca: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) e si snoda lungo 1.300 km. Le Marche sono coinvolte per i 190 km del litorale. La Regione ha firmato, nei mesi scorsi, un protocollo con la Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) per promuove la ciclovia a livello europeo e nazionale.
Recentemente la Ciclovia Adriatica è stata inserita nel “Sistema nazionale di ciclovie turistiche”, al pari della Ciclovia del Sole, della Ciclovia Vento e delle altre ciclovie nazionali. Sono state attivate anche progettualità nel programma Adrion per intercettare ulteriori finanziamenti all’interno dei partenariati europei dell’area adriatica.
Strategia Adriatico Ionica: il VI Governing Board ad Ancona
Eusair
dal 24 al 27 ottobre
Bora: “Dalla progettualità si passa all’operatività”. Nobili: “Faro puntato sui diritti”
Ancona ospita il sesto incontro del Governing Board della Strategia Adriatico Ionica (Eusair), l’organismo che coordina il lavoro dei gruppi tematici incaricati dell’attuazione degli interventi promossi dall’Unione europea per quest’area e attuati attraverso un piano d’azione a beneficio dei sui 70 milioni di abitanti. I settori coinvolti sono quelli dell’economia marittima, ambiente marino, trasporti, energia, turismo sostenibile. Dal 24 al 27 ottobre i rappresentanti degli Stati membri verranno nelle Marche in occasione dell’inizio della presidenza annuale italiana della Strategia e dell’Iniziativa Adriatico Ionica che ha preso avvio dal giugno 2017. L’evento si svolge attraverso un programma di appuntamenti, presentati oggi in conferenza stampa, che spazieranno dalla Tavola rotonda promossa dall’Ombudsman delle Marche su “La tutela del minore non accompagnato”, con la partecipazione dei garanti dell’infanzia dell’area macroregionale e l’incontro pubblico su “Crescere insieme. La protezione dei minori stranieri” (25 ottobre, Teatro delle Muse), alla riunione del Governing Board (26-27 ottobre, sempre al Teatro delle Muse). Il tutto coronato dall’apertura del Festival Adriatico Mediterraneo (25 – 28 ottobre).
Eusair
“Dopo una inevitabile fase preliminare di concertazione, la Strategia entra nel vivo in coincidenza con la presidenza italiana – ha affermato l’assessora alle Politiche Comunitarie, Manuela Bora – Dalla progettualità si passa all’operatività. Il sesto Governing Board, organizzato ad Ancona (che aveva già ospitato il primo nel 2015) costituisce un ulteriore impulso per l’attuazione della Strategia e conferma il ruolo che le Marche rivestono in questa importante sfida”. L’ambasciatore Fabio Pigliapoco ha sottolineato come Ancona e le Marche siano dal 2000 al centro della Strategia: “Ospitano il Segretariato permanente il cui obiettivo è quello di trasferire le esigenze della società civile all’interno della programmazione europea per l’area adriatica e ionica”. L’appuntamento di Ancona avrà un faro puntato sul tema dei diritti, che richiama tutto il Mediterraneo alla questione delle migrazioni: “Non era scontato che, nell’ambito dei ragionamenti sulla Strategia, si inserisse un tema sociale così forte – ha detto Andrea Nobili, Garante dei diritti delle Marche – Non possiamo prescindere da quello che accade attorno a noi. La Macroregione guarda alla nuova Europa, ai Paesi dell’est, dove gli esiti elettorali sono chiari. Portare il tema della migrazione in questo contesto è un segnale bello e importante. Se c’è un deficit di fiducia nelle istituzioni comunitarie è perché si avverte una lentezza nell’affermazione di temi sociali rilevanti. Ad Ancona lavoreremo a un memorandum sul quale costruire progettualità”. In video collegamento dalla Regione Emilia Romagna (autorità di gestione di Adrion, progetto a supporto della Strategia Adriatico Ionica), Lodovico Gherardi ha sintetizzato i risultati raggiunti. Il programma, approvato dalla Commissione europea nel 2015 e finanziato con circa 117 milioni di euro (tra fondi Fesr e Ipa, questi ultimi destinati ai Paesi in pre adesione) ha prodotto un primo bando con 35 progetti pervenuti, 34 dei quali vedranno la firma del contratto entro i primi mesi del nuovo anno, per un importo complessivo superiore ai 45 milioni. Sempre all’inizio del 2018 verrà emanato il secondo bando, per il quale si prevede una dotazioni di ulteriori 45 milioni di euro. Nell’ambito della Strategia Adriatico Ionica la Regione Marche svolge il ruolo di coordinamento per le 14 amministrazioni regionali italiane coinvolte: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Basilicata, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia, Province Autonome di Trento e Bolzano, in stretta collaborazione con la presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero Affari Esteri. Contestualmente ricoprono il ruolo di partner italiano del Progetto strategico “Supporting the governance of the Eusair – Facility Point”, che dispone di una dotazione di 11,5 milioni di euro (3,1 assegnati alle Marche) per supportare la strategia nella sua fase di implementazione, a cui partecipano tutti gli otto Paesi della Macroregione (quatto Ue: Italia, Slovenia, Croazia, Grecia – quattro membri candidati: Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia), con la Slovenia capofila.
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