dall’UniMc
Università degli Studi di Macerata
Rete Universitaria per il Giorno della Memoria / Centro interuniversitario 27 gennaio
Seminario di ricerca e disseminazione della Memoria
II edizione
Come posso trasmettere alle generazioni del futuro la Memoria della Shoah? E come farlo nel rispetto della sostanza storica, ma tenendo a distanza la retorica e la facile demagogia? Infine, quali, fra le molte iniziative possibili, offrono i migliori benefici sul piano didattico e formativo?
Per rispondere a queste domande l’Università di Macerata propone per martedì 24 ottobre 2017 un Seminario di ricerca e disseminazione della Memoria, uno dei nove organizzati negli stessi giorni dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria e dal Centro interuniversitario 27 gennaio in altrettanti atenei italiani, da nord a sud. La data è stata scelta per commemorare il “sabato nero” del ghetto di Roma: all’alba di sabato 16 ottobre 1943 la polizia tedesca, agli ordini del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, fece irruzione con obiettivi il sequestro, la deportazione e l’eliminazione degli ebrei romani. Degli oltre mille catturati e tradotti ad Auschwitz, ne tornarono sedici. Anche grazie al contributo di Giacomo Debenedetti, il 16 ottobre rappresenta da allora un momento chiave nella Memoria, ebraica e non solo ebraica.
Il seminario istituito da Unimc sotto la responsabilità scientifica e organizzativa di Clara Ferranti, patrocinato e sostenuto dalla Comunità Ebraica di Ancona, dal Consiglio Regionale delle Marche, dalla Regione Marche, prevede due momenti. Il primo è il convegno all’Auditorium Unimc, la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 17.30 al quale interverranno Rita Borioni, su “Italiani Brava Gente”, Vincenzo Caporaletti su “sti e pratiche musicali nella Shoah”, Paolo Coen su “Distruggere l’arte, distruggere la Memoria”, Marcello La Matina su “Linguaggio e violenza”, Anton Giulio Mancino su “Linguaggio e violenza”, Simone Misiani su “La dissoluzione della convivenza in Europa”.
Si prosegue con la suite “Le Imperdonabili” in scena al Cinema Italia alle 17.30: si tratta di una elaborazione drammaturgica a cura di Clara Galante, dal testo “Le Imperdonabili – L’ultima lettera di Etty Hillesum” di Guido Barbieri, ispirato all’omonimo libro di Laura Boella per la regia di Alessio Pizzech, un ritratto teatrale di una delle più intense e commoventi figure del Novecento, Etty Hillesum, giovane scrittrice olandese che si trasferirà volontariamente nel campo di concentramento di Westerbork, per contribuire ad alleviare le sofferenze degli internati, e finirà i suoi giorni ad Auschwitz, il 30 novembre del 1943, a ventinove anni d’età.
Il seminario è principalmente rivolto agli insegnanti – la partecipazione rientra fra i titoli riconosciuti in ambito scolastico, agli studenti universitari e a chiunque abbia interesse verso i temi trattati. Per info e iscrizioni: www.unimc.it/seminariomemoria.
Famiglia e Modernità. Tradizione e cambiamento
Convegno lunedì 23 ottobre alle 16 all’Auditorium dell’Università di Macerata sugli aspetti giuridici, economici e sociali della famiglia.
Lunedì 23 ottobre alle ore 16 all’Auditorium dell’Università di Macerata (via P. Matteo Ricci, 2), il Dipartimento di Giurisprudenza, nell’ambito delle attività del corso di laurea in teorie culture e tecniche per il servizio sociale, propone il convegno “Famiglia e Modernità. Tradizione e cambi-amento”.
Il convegno sarà aperto dal saluto del direttore del Dipartimento Ermanno Calzolaio e sarà introdotto dal presidente del corso di laurea Giuseppe Rivetti. Il contributo scientifico all’evento sarà apportato dagli interventi di Alfredo Mantovano, vice presidente del centro studi Rosario Livatino, Massimo Gandolfini, neurochirurgo, Simone Pillon, avvocato e mediatore familiare. Interverranno, inoltre, le docenti dell’Università Tiziana Montecchiari e Irene di Spilimbergo e la presidente del Movimento per la Vita Francesca D’Alessandro.
“Le politiche statali – sostiene il prof. Rivetti – dovrebbero essere orientate verso un deciso sostegno alle famiglie, considerate come un reale ed effettivo «agente di sviluppo», in grado di svolgere un ruolo positivo per l’economia in una prospettiva più ampia di «bene comune». Tuttavia, molte delle aspettative sembrano in gran parte andate deluse. Infatti, recenti ed incerti provvedimenti normativi, solo parzialmente ed in misura non sempre significativa, hanno trovato una concreta attuazione. Peraltro, non può trascurarsi lo stretto legame tra disagi economici e familiari. In tale contesto vanno inseriti tentativi, rimasti inattuati, di introdurre il quoziente familiare per consentire di ridurre il carico tributario che grava sulle famiglie, come in Francia dove da tempo è stato introdotto appunto il quoziente familiare, o in Inghilterra e Germania, dove il legislatore ha privilegiato la ripartizione del reddito tra più soggetti, in modo da abbassare il carico fiscale complessivo dei coniugi (splitting).”
© 2017, Redazione. All rights reserved.