Il camoscio Berro trasferito dall’Area Faunistica di Bolognola a Farindola

Visso, 05.10.2017 – Ieri mattina l’operazione è stata svolta in collaborazione con i Carabinieri forestali e i tecnici responsabili dell’Area Faunistica di Bolognola. Un intervento necessario per salvaguardare la crescita dell’animale e svolto in sinergia con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
E’ stata effettuata ieri mattina l’operazione di trasferimento di Berro, un camoscio maschio di due anni e mezzo, dall’Area Faunistica del Camoscio Appenninico di Bolognola a quella di Farindola all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un intervento fatto in sinergia con il Parco abruzzese, che si è dimostrato da subito disponibile ad ospitare Berro, e resosi necessario per salvaguardare la crescita dell’animale evitando così una futura competizione con un altro camoscio più adulto presente nell’area faunistica, dove sono ospitati anche due esemplari femmine.
Ad intervenire con la telenarcosi sono stati i tecnici specializzati del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che hanno addormentato l’animale per poi trasferirlo nell’area assegnatagli dove già vivono altri camosci. L’operazione si è svolta in totale sicurezza grazie anche al supporto dei responsabili dell’Area faunistica e dei Carabinieri forestali. Il camoscio ha reagito perfettamente alla cattura messa in atto con competenza dal medico veterinario del Parco, Federico Morandi: “L’operazione rientra nell’ambito della gestione del camoscio appenninico che il Parco dei Sibillini ha intrapreso insieme ad altri Parchi nazionali e regionali, che prevede degli scambi periodici di esemplari per cercare di ridurre al massimo la consanguineità. Per la cattura si è innanzitutto reso necessario indurre lo spostamento dei camosci in un sub recinto e, una volta individuato il momento giusto, si è provveduto ad addormentare l’animale target con la telenarcosi. Dopo aver atteso la totale sedazione sono stati effettuati tutti i controlli e i rilievi del caso e, grazie a un antidoto somministrato successivamente, Berro ha potuto affrontare in totale sicurezza il viaggio prima di essere liberato nell’area faunistica di Farindola”.
Ad oggi la popolazione di camosci presente in natura nel Parco Nazionale dei Sibillini è di circa 120/130 individui, che vivono prevalentemente nell’area del Monte Bove. Altri sono ospitati nell’Area Faunistica di Bolognola, una realtà nata nel 2006 nell’ambito del progetto LIFE per la conservazione del camoscio appenninico. Un’area recintata di circa 4 ettari di superficie che oggi ha diverse finalità, come spiega il biologo del Parco Alessandro Rossetti: “Innanzitutto vi è la necessità di provvedere alla conservazione del camoscio appenninico, specie di interesse comunitario, attraverso la riproduzione di individui che poi vengono immessi in natura e vanno a rafforzare la neo colonia dei Sibillini. Altro scopo dell’area è quello di cercare di incrementare il livello di diversità genetica degli individui e, non ultima, vi è la finalità didattica e di promozione del territorio in quanto l’Area faunistica è un punto di interesse che può essere visitato dalle persone che arrivano a Bolognola”.

Il camoscio Berro trasferito dall’Area Faunistica di Bolognola a Farindola
Il camoscio Berro trasferito dall’Area Faunistica di Bolognola a Farindola
Il camoscio Berro trasferito dall’Area Faunistica di Bolognola a Farindola

 
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