La missione: restare umani e dare voce a chi non ne ha. La Milandri dalla Biennale di Firenze
Firenze, 2017-10-12 – L’11 ottobre Raffaella Milandri, scrittrice, viaggiatrice, attivista per i diritti umani, ha partecipato alla prestigiosa Biennale di Firenze con la presentazione del suo ultimo libro “In Alaska. Il Paese degli Uomini Liberi”. Davanti a un pubblico internazionale, alla presenza del Presidente e del Direttore della Biennale, a interloquire con la scrittrice è stato il critico letterario Jean Luc Bertoni, che ha incalzato la Milandri in un dibattito vivace che ha appassionato gli spettatori. Una domanda chiave di Bertoni è stata: “Milandri, ma Lei vuole essere prima? Vuole essere la numero uno?”. Commenta la domanda Raffaella Milandri: “ E’ stata una domanda che mi ha lasciato perplessa, lì per lì. Poi ho risposto: sì, voglio essere prima. Ma non per me. Per chi non ha voce, per chi non ha diritti. Se fossi molto più visibile, avrei il potere di parlare per chi non ha voce.
Giovanni Iovene, il Prof Piero Celona e la Milandri
Questo è il punto”. Continua la Milandri : “Oggi chiunque è alla ricerca di un briciolo di fama, anche attraverso le pagine dei social network. Siamo ammalati di solitudine e non siamo più umani. Preferiamo mandarci messaggi su whatsapp invece che andare a prenderci un caffè al bar e guardarci negli occhi. “Non abbiamo tempo”. Sono tutte cavolate. Pensiamo che su facebook possiamo gestire i nostri rapporti umani e risparmiare tempo, ampliando la cerchia di amicizie. Vero, ma abbiamo perso il contatto, l’interesse verso e dall’altro. Una sofferenza indicibile. Dobbiamo restare umani, avere il tempo di chiedere a un amico come sta”. La Milandri torna a parlare di cosa le sta a cuore: i diritti umani. “Sono attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, ma oggi in realtà le violazioni dei diritti umani hanno rotto gli argini, siamo tutti popoli indigeni, tutti fratelli di fronte ai soprusi del potere e del denaro. Quello che succede a un popolo, può succedere a un altro, tutelare un popolo vuol dire tutelarci tutti”. La presentazione del suo libro prosegue il 13 ottobre a Verona al Museo Africano della Fondazione Negrizia.
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