dall’UniUrb
2017-11-14
Festa a Uniurb per il 25 anni del CLA
– Mercoledì 22 novembre si celebra il quarto di secolo del Centro Linguistico di Ateneo –
Il Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Urbino compie 25 anni e li festeggia la mattina di mercoledì 22 novembre assieme a coloro che lo hanno diretto e ne hanno fatto parte.
Nato con la finalità di promuovere un’offerta formativa finalizzata allo sviluppo di competenze comunicative nella lingua italiana e nelle lingue straniere, negli anni il Cla ha costantemente ed efficacemente contribuito a far crescere la sensibilità degli studenti e dei Dipartimenti in tal senso.
Punto di riferimento per la formazione linguistica per l’intero Ateneo e per il territorio, il CLA oggi è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e il sabato mattina; dispone di tre laboratori multimediali per un totale di 55 postazioni e di 6 aule tradizionali; sta per inaugurare una nuova aula proiezioni dalle più moderne tecnologie; dispone di una mediateca che contiene materiali su supporto cartaceo, elettronico, audiovisivo e multimediale; garantisce corsi per gli studenti, per il personale dell’Ateneo, per utenti esterni e per il territorio; produce tutto il software utilizzato per la gestione amministrativa e per la somministrazione di test online e in presenza; ha un sito web e un blog con centinaia di pagine di materiali e documenti didattici; garantisce una media di 44 ore alla settimana di libero accesso a tutti gli studenti e utenti esterni che desiderano lavorare in self-access; collabora e crea materiale per manifestazioni di prestigio nazionale quale ad esempio il Campionato Nazionale delle Lingue a cui l’anno scorso hanno partecipato 13.000 studenti provenienti da tutto il territorio nazionale; organizza e coordina le prove di accertamento linguistico per gli studenti di tutti i Corsi di Laurea dell’Ateneo, ad eccezione di quelli della Scuola di Lingue, che comunque ospita; fornisce corsi di lingua italiana per gli studenti stranieri presenti a Urbino; organizza corsi di Academic Writing per assegnisti, borsisti e ricercatori dell’Ateneo; è sede degli esami delle Certificazioni Cambridge Esol e Cils; vede in servizio tra il personale tecnico-amministrativo, una segretaria, tre tecnici (due dei quali informatici) e 37 tra Lettori e Collaboratori ed Esperti Linguistici che sono “prestati” ai vari Dipartimenti per le diverse esigenze linguistiche.
Tra le ultime novità legate ai rapporti con il territorio, la stipula a breve di una convenzione con la Galleria Nazionale delle Marche che prevede la realizzazione di un progetto di formazione in lingua inglese per il personale in servizio.
Inolre, il 17 e 18 novembre prossimi il CLA ospiterà una sessione di esami Cambridge per 17 candidati ipovedenti e non vedenti provenienti da tutta Italia.
Riguardo invece al suo sguardo internazionale, <già dall’anno scorso abbiamo siglato un accordo con l’Ufficio Erasmus per promuovere la formazione linguistica dei nostri studenti outgoing> dichiara la Direttrice Enrica Rossi <e sono stati organizzati corsi in presenza e test finalizzati alla verifica dei livelli raggiunti e allestito materiale per il self-access. Sin dallo scorso anno abbiamo inoltre organizzato due giornate di studio e di formazione glottodidattica – in occasione del Campionato Nazionale delle Lingue – con ospiti e relatori provenienti dall’Università di Akureyri (Islanda) e Pécs (Ungheria)>.
Intensa anche l’attività formativa: <anche quest’anno viene riproposto il corso “Presenting and Communicating in English in Academic Contexts”, per il personale docente e ricercatore e tecnico amministrativo che lavora in ambito internazionale con lo scopo di aiutare i partecipanti a sviluppare abilità linguistiche e comunicative per presentare in lingua inglese prestando particolare cura a cadenza e intonazione> conlude Rossi <e fornire gli strumenti per aumentare il vocabolario accademico ed esplorare e sperimentare diversi approcci per l’interazione formale>.
Prosegue il ciclo “Ricerche a confronto: Le forme del pianto”
– Mercoledì 15 novembre un nuovo incontro su Ovidio a Palazo Albani –
Nel secondo millenario dalla morte, come celebrare anche ad Urbino, ma in un modo diverso, Ovidio e l’eredità culturale di un poeta che ancora possa parlarci? Perchè non farsi prendere per mano e portare lontano, anche molto lontano? Ecco in programma i seminari di ampio respiro Ricerche a Confronto, evento che fa parte del ciclo di iniziative A partire da Ovidio, promosse dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, il Dipartimento di Studi Umanistici (DISTUM), il Comune di Urbino, l’IIS Raffaello e l’Associazione culturale Rodopis, con il sostegno di Garden dell’Orologio di Taini Valerio & Pratelli Orietta s.n.c, BCC Metauro, Giusto Gostoli Materiali Edili e Montefeltro Libri.
Dopo l’apertura dell’8 novembre, i seminari si snoderanno attraverso altri quattro incontri, tutti i mercoledì dalle 17 nell’aula Clemente XI di Palazzo Albani, con la partecipazione straordinaria, il 29 novembre, del Professore emerito di Storia Romana Bertrand Lançon (Université de Limoges, Francia). Volutamente nel cartellone ricorre ben poche volte il nome di Ovidio: l’intento è stato quello di cogliere dalla ampia e varia produzione del poeta uno spunto, un’idea su cui aprire un confronto. Le forme del pianto perché la forma, appunto, con cui Ovidio ha scritto la maggior parte della sua poesia, è l’elegia, struttura metrica che veicola il lamento. Questa costanza formale per ‘lacrime’ molto diverse, dal lusus letterario della poesia d’amore alla drammatica vicenda personale dell’esilio, è stato lo spunto per un confronto ampio che coinvolgesse l’espressione del dolore, la forma del pianto, appunto, in tutta la letteratura e la storia antica.
L’iniziativa, giunta oggi al suo dodicesimo ciclo, vede la partecipazione come relatori di giovani studiosi provenienti da diverse Università italiane e straniere, secondo lo spirito che ha animato le edizioni di questo evento itinerante, svoltesi negli anni a Bologna, Trento, Torino, Roma, Cagliari, Napoli, Trieste. Uno spazio di dialogo, in cui ricercatori alle prime fasi della loro carriera possano presentare e valorizzare i propri studi, spesso ancora in corso, nella convinzione che attraverso l’incontro e il confronto libero e aperto ciascuno possa offrire e trarre spunti preziosi per proseguire il proprio lavoro. Una sorta di palestra in cui dottorandi e neo-dottori di ricerca si mettono alla prova per migliorare il proprio lavoro dialogando con le varie anime dell’Università, dagli studenti ai Professori. Emerge forte la convinzione che, nonostante i limiti che necessariamente caratterizzano qualunque lavoro di ricerca nelle sue prime fasi, l’apporto dei giovani possa dare alla ricerca umanistica freschezza e originalità di prospettive.
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