I beni comuni secondo Rodotà: “Una questione di democrazia”
Il rettore di Unimc Francesco Adornato ha ricordato il pensiero dell’illustre giurista in occasione della giornata di studi sull’acqua come bene comune nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale.
Macerata, 2017-11-08 – “La necessità di garantire nel tempo i beni comuni, oggi al centro di un conflitto planetario, riporta alla luce il tema dell’uguaglianza, perché l’accesso ad essi non può derivare da logiche di casta secondo le disponibilità finanziarie dei singoli. Insomma, attorno ai beni comuni si propone la questione della democrazia e della dotazione dei diritti di ogni persona”. E’ stato il rettore Francesco Adornato a ricordare il pensiero di Stefano Rodotà in occasione della giornata di studi “Acqua: il più prezioso dei beni comuni” organizzata dall’Università di Macerata sotto il coordinamento di Erik Longo nell’ambito del progetto di ricerca internazionale Alice, sulla sostenibilità ambientale, sociale ed energetica del ciclo delle acque. Il simposio pomeridiano è stato dedicato proprio alla figura dell’illustre giurista, che, dopo il periodo di insegnamento negli anni Sessanta, ha sempre mantenuto stretti legami con l’Ateneo maceratese, dove ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze della politica giusto sette anni fa. Era presente per l’occasione la moglie Carla Pogliano, alla quale il rettore ha donato il sigillo dell’Università. Adornato ha ripercorso, non senza commozione, le tappe maceratesi e alcuni aspetti degli studi di Rodotà, di cui è stato anche allievo.
“La riflessione di Rodotà – ha concluso il rettore – ha posto l’esigenza di andare oltre il limite dell’esperienza civilistica italiana del tempo attraverso un effettivo scambio tra opinione giuridica e opinione pubblico-politica ed un rapporto sempre più strettamente dialettico tra diritto e società. Credo che siano intenzioni di ricerca che ancora mostrano la loro attualità e indicano a noi un cammino che non è solo giuridico, ma è quello della nostra formazione di cittadini, della nostra capacità di partecipare, di assumere le proprie responsabilità individuali, sociali e collettive”.
Al simposio sono, quindi, intervenuti docenti di diritto pubblico e privato nonché economisti come Ermanno Calzolaio, Francesco Adornato, Lucio Francario, Vincenzo Caputi Iambrenghi, Elisa Scotti, Piotr Szwedo, Alberto Longo e Andrea Simoncini.
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