dalla Regione Marche

2017-12-19
“La Valigia del Cacciatore di Sogni”
Presentato il progetto didattico realizzato da Legambiente Marche e promosso dalla Regione Marche per rafforzare il senso di comunità nelle zone colpite dal sisma . La Compagnia della Marca metterà in scena uno spettacolo teatrale ispirato ai lavori dei ragazzi e dal titolo “ Aprite i vostri occhi”
Rafforzare e consolidare il legame tra le popolazioni colpite dal terremoto e i loro luoghi, valorizzare e riscoprire il territorio marchigiano, promuovere negli studenti la ricerca della loro identità, della loro storia e del loro essere marchigiani.
Sono questi gli obiettivi de “La Valigia del Cacciatore di Sogni”, il progetto unico a livello nazionale realizzato da Legambiente Marche con la collaborazione della Compagnia della Marca, il contributo del Mibact e promosso dalla Regione Marche, che nasce a seguito degli eventi sismici del 2016, presentato questa mattina presso la Sala Raffaello della Regione Marche.
Nel corso del progetto, in cui si fonderanno arte, musica, teatro ed educazione ambientale, saranno coinvolte le classi V delle scuole primarie e le classi I delle scuole secondarie di primo grado delle province di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno e Fermo, per un totale di circa 500 alunni. Gli studenti, accompagnati dai volontari dei CEA Legambiente “Fillide” coop. il Chirocefalo di Amandola e “Pettirosso” di Tolentino, creeranno una valigia con materiali di recupero in cui inserire pensieri e ricordi personali legati al territorio. Un percorso alla scoperta delle proprie tradizioni storiche, paesaggistiche, enogastronomiche e culturali, che diventerà la traccia dello spettacolo finale dal titolo “Aprite i vostri occhi” realizzato dal cast della Compagnia della Marca, nel quale verrà messo in scena il cammino di un ipotetico turista in visita nelle Marche, e che sarà presentato il 17 maggio al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare in doppia replica, matinée e serale e il 19 maggio al Teatro Lauro Rossi di Macerata in doppia replica, matinée e serale.
Un viaggio dove realtà e fantasia, concretezza e astrattismo si fonderanno, dando vita ai tre protagonisti che sembrano usciti da un libro di favole o da una sceneggiatura di Ted Elliott e Terry Rossio: Nino (Appennino), Lina (Collina) e Tic (Adriatico). Elementi geologici che caratterizzano in particolare la nostra regione, le Marche, e nei quali l’Italia tutta può riconoscersi. Il grande valore agroalimentare, le passioni e lo spirito del nostro territorio verranno raccontati in uno spettacolo teatrale dal forte impatto emozionale. La nostre cime, le nostre dolci colline e il nostro mare si animeranno e prenderanno vita assumendo sembianze umane. Tre personaggi che, enfatizzati nei loro costumi come nel grande successo di Guillermo Del Toro “Il labirinto del fauno”, vivranno e assaporeranno le emozioni dell’uomo. Uno show teatrale in cui, contrariamente alla realtà, sarà il pubblico ad ascoltare nel silenzio il lamento, la gioia e la vitalità di queste tre entità indispensabili per la vita di ogni italiano e di ogni essere vivente.
“Questo percorso didattico ha il molteplice obiettivo di rafforzare il legame tra i ragazzi e il territorio in cui vivono e di fornire loro nuove consapevolezze in grado di valorizzare e innovare il ruolo delle comunità nella ricostruzione dell’ambiente, dell’economia e del turismo. – hanno dichiarato Vanessa Pallucchi e Francesca Pulcini, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente Scuola e Formazione e presidente di Legambiente Marche  L’allestimento e la messa in scena dello spettacolo finale, inoltre, sarà uno strumento di racconto delle Marche, uno spaccato della comunità marchigiana e delle sue prospettive di rilancio delle aree colpite dal sisma, ma anche un importante itinerario per la promozione delle aree interne della nostra regione.” 
Come direttore artistico della Compagnia della Marca sono onorato di poter mettere a disposizione la mia competenza artistica, oltre a quella organizzativa e produttiva della Compagnia, per questo progetto meraviglioso che dà continuazione alla scelta di stile della nostra giovane realtà teatrale. – ha commentato Roberto Rossetti, performer e direttore artistico della Compagnia della Marca – Dopo “Salvatore Giuliano” ed “Edda Ciano: tra cuore e cuore”, spettacoli entrambi apprezzati in tutto il panorama teatrale italiano, prosegue il discorso di cultura e bellezza con “Aprite i vostri occhi”, uno spettacolo che, ci auguriamo, possa avere un futuro luminoso.”
Sono intervenuti alla conferenza: Vanessa Pallucchi, Responsabile Scuola e Formazione di Legambiente; Francesca Pulcini, Presidente di Legambiente Marche; Raimondo Orsettti , dirigente del Servizio Promozione e valorizzazione del territorio della Regione Marche;  Roberto Rossetti, Performer e Direttore artistico Compagnia Teatro della Marca; Fabio Tartuferi, Produttore della Compagnia della Marca; Paolo Carlomè, Autore delle musiche; Marcella Cuomo, Legambiente Marche; Gioia Corvaro, Assessore alla Cultura del comune di Sant’Elpidio a Mare.
Le scuole che hanno aderito al progetto “La Valigia del Cacciatore di Sogni” sono: per la provincia di Ascoli Piceno, la classe 5°A della Primaria e la classe 1°-2° (pluriclasse) di Montefortino, dell’Ist. Istr. Superiore Omnicomprensivo di Amandola; la classe 5° della Primaria S. Domenico, la classe 5° della Primaria S. Agostino e la classe 5° della Falcone – Borsellino dell’I.C. Ascoli Centro – D’Azelio; le classi 3°- 4°- 5° (Pluriclasse) della Primaria, le classi 1°-2°-3° (pluriclasse) della Secondaria di 1°, le classi 5°A e 5°B della Primaria di Comunanza e la classe 1°-2° (Pluriclasse) della Secondaria 1° dell’I.C. Interprovinciale dei Sibillini di Comunanza; per la provincia di Macerata, la classe 1°/D della Secondaria di 1° “Don Bosco”, le classi 5°A, 5°B, 5°C e 5°D della Primaria dell’I.C. “Lucatelli” di Tolentino; la classe 5° della Primaria “Simone De Magistris” di Belforte del Chienti; la classe 5° della Primaria “Simone De Magistris” di Caldarola; la classe 5° della Primaria e la classe 1° della Secondaria di 1° “Mons. Paoletti” di Pieve Torina; le classi 5°A e 5°B della Primaria “Ugo Betti” di Tolentino; le classi 5° della Primaria e 1° della Secondaria di Colmurano e la classe 5° della Primaria “Ugo Betti – Val Fornace” della Primaria di Pievetorina.
Regolamento edilizio tipo, la Giunta regionale trasmette al Consiglio la proposta di legge per l’adozione
Casini: “Linguaggio urbanistico comune”. Testo condiviso con enti locali e ordini professionali
Semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti in materia edilizia e urbanistica. È la finalità della proposta di legge che la Giunta regionale ha trasmesso al Consiglio per l’emanazione del Regolamento edilizio tipo (Ret). Il testo si compone di otto articoli e recepisce l’Intesa raggiunta in Conferenza unificata del 20 ottobre 2016 che impegna Governo, Regioni e Comuni ad adottare le nuove disposizioni. Il Ret individua 42 definizioni, valide a livello nazionale, in modo che indici e parametri utilizzati dagli strumenti urbanistici incidono, allo stesso modo, sul territorio e sull’attività edilizia. Si calcola che attualmente, in Italia, siano in vigore circa 800 definizioni tecniche diverse solo per descrivere l’altezza di gronda o di superficie coperta. “Finalmente si parla un linguaggio urbanistico comune, portando chiarezza, semplificazione e condivisione dei contenuti riferiti ai termini – spiega la vice presidente Anna Casini, assessore all’Urbanistica – Il Regolamento è frutto di un lungo procedimento concertato tra Stato, Regioni ed Enti locali, iniziato con il decreto Sblocca Italia del 2014.Nelle Marche abbiamo avviato un tavolo tecnico con i Comuni (Anci), Province (Upi), gli ordini degli architetti, geologi, ingegneri e i Collegio dei geometri. Sono stati approfonditi vari temi e formulato proposte confluite nel testo inviato ora all’esame dell’Assemblea legislativa”.  Il Regolamento edilizio tipo definisce le modalità di recepimento, modifica la legge regionale 17/2015 (Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia), contiene norme finali per l’invarianza finanziaria e la dichiarazione d’urgenza. Sostanzialmente non è un “regolamento edilizio unico” con procedure e parametri rigidi, ma stabilisce principi e individua criteri generali per semplificare e uniformare, su tutto il territorio regionale – in sintonia con quello nazionale – i regolamenti edilizi comunali.

Terremotati negli alberghi, infondata la notizia dell’obbligo di lasciare le strutture
E’ priva di fondamento la notizia, secondo la quale, i cittadini ospitati nelle strutture ricettive a seguito del sisma, dovrebbero lasciarle entro il 31 dicembre 2017. Ad oggi, nelle Marche, sono 2471 le persone accolte.
Il sistema di accoglienza è garantito fino alla fine dello stato di emergenza o alla scadenza naturale dei contratti.
La Regione Marche non ha inviato alcuna disdetta perché le ordinanze in vigore garantiscono la copertura economica.
 
Inaugurate le Unità operative di Degenza Post-Acuzie e Clinica di Medicina Interna e Geriatria dell’Inrca

dalla Regione Marche
da sx Ceriscioli, Volpini, Capogrossi, Guidi, Genga

 
Presentata anche la Cartella clinica informatizzata
 
Ancona, 2017-12-19 – Sono stati inaugurati questa mattina i locali rinnovati delle due Unità operative di Degenza Post-Acuzie e Clinica di Medicina interna e geriatria dell’Inrca – Istituto Nazionale Ricovero e Cura Anziani – di Ancona, nell’ambito del quale è stata presentata anche la Cartella clinica informatizzata, alla presenza dei vertici della sanità regionale e della direzione strategica dell’Inrca. I lavori di ammodernamento hanno riguardato una delle strutture storiche dell’Istituto, “Villa Persichetti” – che risale agli anni ’20 quando l’Opera Pia Ospizio di Ancona viene trasferita fuori città – e sono stati volti a migliorare il comfort e l’accoglienza degli ambienti, dalle stanze per i degenti agli spazi ricreativi. “Un doppio miglioramento – ha spiegato il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – degli spazi, perché non si deve mai smettere di investire sulle strutture finché si utilizzano per dare il massimo di confort, e anche per quel rapporto che l’immagine dà per aiutare le persone che si rivolgono alla struttura, si sentono meglio accolti, più considerati e questo aiuta anche la guarigione. Il secondo aspetto è il miglioramento  in termini di tecnologie, l’utilizzo di un software nato qui dall’interazione di chi ci lavora e chi ha questi  strumenti in termini di gestione per una cartella clinica completamente dematerializzata in grado di far interagire meglio gli operatori che lavorano sul paziente per dare più sicurezza nelle attività – perché un dato che si legge al computer è più chiaro di un foglio di carta ed è più stabile – una relazione che tiene costantemente  monitorato il paziente  sapendo che in ogni passaggio di consegna tra un turno e l’altro chi arriva sa tutto quello che sta accadendo. Un salto di qualità che nasce in una struttura d’eccellenza com’è l’Inrca su un tema delicato, quello dell’anziano fragile e che poi il lavoro fatto qui in termini sperimentali può diventare pratica comune in tutto il sistema sanitario regionale. Una bella giornata per l’Inrca e per tutta la sanità regionale”.  “Una risposta adeguata per migliorare l’operatività di unità specialistiche la cui importanza è cresciuta negli anni – il commento del Direttore generale Gianni Genga – da semplice luogo di accoglienza di anziani con problematiche assistenziali e sociali, a cerniera tra domicilio, ospedale e territorio. Il cardine di un modello assistenziale per la cura della fragilità, che agisce non tanto sulle malattie ma per ‘livelli di cura’, dall’acuzie, alla post-acuzie, alla residenzialità, restando in un equilibrio virtuoso tra assistenza, recupero funzionale e riabilitazione”. L’intervento di ristrutturazione ha compreso nuovi rivestimenti e pavimentazioni antiscivolo, corrimano per una deambulazione sicura in tutti gli ambienti, l’aggiornamento dell’impianto elettrico con un innovativo sistema di chiamata per il paziente, e nuovi bagni speciali adatti a persone con diversi livelli di disabilità. Riorganizzati anche gli spazi, dove sono stati ricavati ambulatori per le attività diagnostiche e di consulto, magazzini e spogliatoi per il personale, oltre a una sala polifunzionale, per organizzare attività di terapia occupazionale e momenti ricreativi con i familiari.
 
La Clinica di Medicina interna e geriatria, con 24 posti letto gestisce circa 700 ricoveri l’anno, di cui 80 in day hospital e offre più di 9 mila prestazioni ambulatoriali. “Dal 2012, grazie ad una convenzione tra Inrca e UnivPm – ha spiegato il Direttore Riccardo Sarzani – l’Unità, con annessa la Scuola di specializzazione in Geriatria, integra attività clinica, ricerca e didattica. È orientata alla scelta dei percorsi di cura del paziente anziano complesso, in particolare nella gestione integrata delle patologie cardiovascolari e respiratorie”. L’attività della Clinica comprende il Centro ipertensione e dislipidemie, pneumologia interventistica e medicina respiratoria, con il settore per i disturbi del sonno, centro antifumo e riabilitazione respiratoria, oltre all’oncologia geriatrica.
L’Unità di Degenza post acuzie invece conta 22 posti letto, con 226 ricoveri nell’ultimo anno. “È un reparto polivalente – ha spiegato il responsabile Francesco Guidi – e accoglie anziani, per la metà over 90, provenienti dalle unità per acuti sia dell’Inrca che di altre strutture ospedaliere, con patologie croniche in fase di stabilizzazione, dove proseguono le cure, anche riabilitative, per ottimizzare l’autonomia prima del ritorno a domicilio o in strutture residenziali”.
 
La cartella clinica informatizzata, filo diretto tra medico e infermiere. Per l’occasione sono stati illustrati i primi risultati dell’utilizzo a regime della cartella clinica informatizzata, che sostituisce così la versione cartacea. All’Inrca la Cartella è attiva da tre mesi ed è la prima esperienza nelle Marche di utilizzo esteso a tutto l’Istituto e non al singolo reparto. “Un progetto pensato da anni e realizzato grazie al finanziamento del Ministero della Salute e Fondazione Cariverona per circa 700 mila euro – ha spiegato la Direttrice Scientifica Fabrizia Lattanzio – L’idea è tracciare il percorso ospedaliero che l’anziano fa dal momento in cui accede in ospedale fino alle dimissioni. Per un istituto di ricerca mettere a sistema i dati su degenze, attività ambulatoriali e diagnostiche, laboratorio analisi fino alla banca biologica, secondo le norme europee della privacy anche per la gestione genetica del dato, permetterà di avere informazioni utili al miglioramento del percorso di cura ed alla produzione scientifica”. Tra i vantaggi dell’utilizzo della cartella clinica informatizzata per il personale ci sono la possibilità di avere, in qualsiasi momento, il quadro completo della situazione del paziente, visualizzare i parametri clinici (peso, pressione, qualità del sonno, temperatura) e valutarne l’andamento tramite grafici, conoscere le modifiche della terapia, le date di medicazione programmate ed eventuali interventi del personale durante la notte. “Avere a disposizione tutti i dati dei pazienti sul Pc all’inizio del turno di lavoro – ha spiegato Filomena Iacovangelo, medico dell’Unità di Degenza postacuzie – consente di aggiornare in modo esaustivo familiari, colleghi e medici di base. La gestione delle terapie è decisamente migliorata, così come la comunicazione tra le unità operative. Sono stati ridotti sensibilmente gli errori anche grazie all’aggiornamento in tempo reale degli schemi terapeutici”. L’idea ora è di abilitare anche gli Operatori Sopcio sanitari (Oss), che potranno così riportare direttamente in cartella le attività di loro competenza.
 
Per Fabrizio Volpini, presidente Commissione Sanità del Consiglio Regionale, “la giornata riassume i tre elementi alla base delle strategie di governo regionale, che sono la digitalizzazione del sistema sanitario, l’attenzione all’anziano fragile e al suo nucleo familiare, e la qualità dell’accoglienza, che uniti fanno parte del percorso di cura”.

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