dalla Regione Marche
2017-12-20
Sanità, le Marche tra le prime Regioni nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) 2016
Il Comitato Nazionale LEA ( Comitato composto da rappresentanti del Ministero della salute, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento per gli affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e rappresentanti delle Regioni) nei giorni scorsi ha certificato per le Marche il superamento degli adempimenti per l’anno 2016. La valutazione si riferisce, tra gli altri, alla così detta griglia LEA che prevede una serie di indicatori che attestano la qualità dei livelli assistenziali che includono la prevenzione della salute nei luoghi di vita e di lavoro, la sicurezza alimentare e veterinaria, all’assistenza territoriale, domiciliare e sociosanitaria, l’assistenza ospedaliera e emergenza urgenza.
Un ottimo risultato quello raggiunto dalle Marche che, con il punteggio di 192 punti, anche in riferimento ad altre regioni con risorse e numeri molto più consistenti quali ad esempio la Lombardia,conferma l’elevato livello della sanità marchigiana. L’obiettivo conseguito premia il modello che mette al centro la persona e considera i servizi socio sanitari un investimento.
Il conseguimento dell’obiettivi raggiunti in termini di livelli di assistenza sanitaria sono ancor più significativi perché conseguiti proprio nell’anno del sisma che ha gravemente colpito tre province della Regione (88 Comuni), causando 51 vittime e più di 33mila persone senza la propria abitazione.
Sin dalle prime ore dopo le scosse sismiche del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre 2016, il sistema sociosanitario ha preso in carico e assistito tutti i cittadini garantendo servizi assistenziali e sanitari. Nell’immediatezza, capillarmente nel territorio sono state approntate strutture sanitarie di emergenza e avviata prontamente la programmazione della ricostruzione di quanto è andato distrutto.
Bilancio di Previsione 2018-2020, la Regione verso il Patto per lo sviluppo per il rilancio dell’economia regionale.
Liberati sul triennio 535 milioni di fondi propri e pieno utilizzo di quelli europei. Cesetti: “Un Bilancio, oltre se stesso, per un futuro di sostenibilità, sviluppo e crescita con il massimo sostegno alla ricostruzione”
“Un Bilancio, oltre se stesso, per un futuro di sostenibilità, sviluppo e crescita con il massimo sostegno alla ricostruzione morale e materiale”. Così l’assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti, commenta la manovra 2018-2020 che si fonda su alcune linee prioritarie: maggiori risorse comunitarie e investimenti, attenzione a sanità e sociale, mobilità e sostenibilità ambientale. Sostegno rafforzato al lavoro e alle imprese, riduzione delle tasse e mantenimento delle agevolazioni fiscali per i meno abbienti. E poi interventi per le infrastrutture.
“In definitiva – commenta Cesetti – la manovra di Bilancio della Regione Marche 2018/2020 ha destinato risorse regionali proprie per euro 535 milioni privilegiando i cofinanziamenti (124,3 milioni di euro) visto che questo Bilancio coincide con la scadenza della programmazione comunitaria che trasferisce alla comunità marchigiana ed ai suoi territori risorse per 1,571 miliardi di euro (considerando FESR, FSE e FEASR).
Tutto questo nonostante l’emergenza sisma (per la quale tra l’altro la Regione Marche anticipa con la manovra, anche per l’anno 2018, risorse proprie per 40 milioni di euro), il condizionamento del quadro finanziario nazionale contraddistinto da incertezza, il concorso delle regioni alla manovra di finanza pubblica ancora non definito, gli ulteriori tagli di trasferimenti statali e del fondo sanitario nazionale previsti nel disegno di legge dello Stato 2018-2020”.
In questo quadro, quindi, la manovra di bilancio “approvata dall’esecutivo regionale entro i termini previsti dalla legge per dare certezze ai cittadini ed alle imprese – precisa l’assessore – oltre a garantire le spese obbligatorie, quelle inderogabili ed i co-finanziamenti, prevede risorse regionali consistenti per la comunità che si aggiungono a quelle già adottate con l’assestamento”. In continuità con le scelte operate con i bilanci precedenti, la Giunta regionale prosegue nell’azione di rigoroso contenimento delle spese “senza aumentare la pressione tributaria, anzi introducendo nuove misure di riduzione fiscale e riconfermando le agevolazioni delle precedenti manovre”.
Riepilogando i principali interventi finanziati con i fondi regionali propri ed aggiuntivi rispetto alle precedenti manovre, nel triennio 2018/2020 risultano stanziate, tra l’atro, risorse per:
– 124,3 milioni di euro di cofinanziamenti ai Fondi Comunitari;
– 6 milioni di euro nel triennio per il Fondo di Solidarietà;
– 26,5 milioni di euro nel triennio per le borse di studio (9,87 nel 2018, 6,87 nel 2019 e 9,87 nel 2020) per garantire l’integrale soddisfacimento delle graduatorie degli studenti);
– 24 milioni di euro a favore del nuovo ERSU – spese funzionamento;
– 1,4 milioni di euro per i danneggiati dalla trasfusioni;
– 2,5 milioni di euro per la non autosufficienza;
– 2,6 milioni di euro per le aree protette;
– 1,4 milioni di euro per le Unioni montane;
– 250 mila euro per le unioni e fusioni dei comuni;
– 9,3 milioni di euro per co-finanziamento FUS;
– 8,7 milioni di euro per l’informatica;
– 19,3 milioni di euro per la protezione civile (risorse regionali complessive gestite dalla protezione civile)
– 40 milioni di euro di fondi regionali di anticipazione relativa al sisma;
– 2,9 milioni di euro per la difesa della costa;
– 5,5 mil. di euro per manutenzione dei corsi d’acqua ;
– 56 milioni di euro per il cofinanziamento regionale del trasporto pubblico locale LR 45/98 (al netto delle anticipazioni);
– 300 mila euro per la legge sulla povertà ;
– 1,3 milioni di euro per la legge sulla vita indipendente e sul progetto dopo di noi;
– 1,2 milioni di euro per i consorzi all’export;
“Quando sarà più chiaro il quadro di riferimento normativo nazionale e l’entità del concorso della Regione alla finanza pubblica, sarà varata – conclude Cesetti – una manovra integrativa per garantire ulteriori finanziamenti ad alcune priorità tra cui: Contrasto alla povertà; Aree protette; Unioni montane; Unione e fusione dei Comuni; Trasporto Pubblico Locale; Difesa della costa”.
clicca l’allegato: okSlides_Bilancio_Previsione_2018-2020_RM
Macerie, nella sede Cosmari di Tolentino l’inaugurazione di un nuovo capannone
E’ stato inaugurato oggi nella sede Cosmari il nuovo sito di deposito definitivo delle macerie della provincia di Macerata dove, con uno spazio e sistemi operativi ottimali, sarà possibile lavorare su volumi che potranno raggiungere 1500 tonnellate al giorno.
Il capannone misura 2000 metri quadrati, tutta l’area è di 16 mila metri quadrati e il costo è di circa 3 milioni di euro.
Miglioramenti si avranno anche dal punto di vista dell’ambiente di lavoro, poiché si tratta di un capannone chiuso e a regime è previsto un sistema di movimentazione su nastro che consentirà di velocizzare le lavorazioni e di rendere meno pesante tutta l’attività.
Attualmente sono 261.857,49 le tonnellate complessive di macerie rimosse, di cui 116.954,28 nella provincia di Macerata, 140.482,02 ad Ascoli Piceno e 4.275,15 a Fermo. La raccolta delle macerie pubbliche è stata completata e ora lavorano i Comuni con il gestore, con un cronoprogramma stabilito in base alle ordinanze di demolizione dei sindaci.
Tra il materiale recuperato anche oggetti, cose personali e quello che fa parte della vita quotidiana della comunità rimasti sotto le maceria per le violente scosse sismiche. Il sistema di trattamento delle macerie applicato permette di recuperare il 99 per cento del materiale.
Aperta la mostra Capolavori Sibillini al Museo diocesano di Milano
Pieroni Milano Sibillini
Capolavori Sibillini
Le Marche e i luoghi della bellezza
A cura di Daniela Tisi e Vittorio Sgarbi
A Milano apre domani presso il Museo Diocesano fino al 30 giugno 2018
I Musei della Rete Museale dei Sibillini hanno presentato oggi in conferenza stampa al pubblico milanese la mostra “Capolavori Sibillini, Le Marche e i Luoghi della Bellezza”, a cura diDaniela Tisi e Vittorio Sgarbi, in collaborazione con il Museo Diocesano di Milano “Carlo Maria Martini”. Una prestigiosa selezione di 56 opere, provenienti dai luoghi marchigiani colpiti dal terremoto del 2016, esposta al Museo Diocesano di Milano, dal 21 dicembre al 30 giugno 2018.
Milano, 2017-12-20 – In mostra capolavori di grandi maestri come Perugino, Crivelli, Spadino, Cristoforo Munari, Cristoforo Unterperger, Corrado Giaquinto, Simone De Magistris, Ignazio Stern, Nicola di Ulisse da Siena, Salvatore Monosilio, Vincenzo Pagani: ricchezze culturali di un territorio dove l’arte e la bellezza devono essere preservati.
“Iniziamo oggi – ha detto l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni in conferenza stampa- con questa splendida iniziativa, a dare concretezza al Piano promozionale turistico del 2018 che punta in maniera particolare sulla cultura e sul patrimonio artistico della nostra regione, per una promozione integrata del brand Marche a livello europeo. E’ anche un modo diverso per fare gli auguri di Natale alle Marche da Milano, da una vetrina nazionale e internazionale che, siamo sicuri, servirà a rilanciare i territori colpiti dal sisma e a tenere alta l’attenzione su quanto valore culturale possano esprimere ed offrire ai visitatori. Un’azione che fa parte di una misura, ‘Antenna Milano per l’ Italia’ che si riempirà di iniziative nel corso dell’anno e pensata per comunicare attrattività invitando alla scoperta delle nostre bellezze. La Regione sta investendo molto sulla cultura identitaria e non solo dei luoghi colpiti da promuovere attraverso ogni tipo di iniziativa e la stessa Rete museale, che comprende i comuni dei Sibillini e delle aree interne, ne è una dimostrazione tangibile ed efficace.“
La Rete Museale dei Sibillini nasce nel 2013 e ad oggi è costituita da dieci comuni: Montefortino, Montefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto delle Marche, Loro Piceno, San Ginesio, Sarnano e Ripe San Ginesio, in un territorio di riferimento che si estende su tre province, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, abbracciando il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. L’obiettivo è di comunicare e promuovere il patrimonio culturale dal punto di vista storico, culturale, artistico, ambientale e produttivo.
Inserita in un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio culturale marchigiano, la mostra nasce con l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico ai tesori artistici della Rete Museale dei Sibillini. Una parte delle opere, infatti, proviene dalla precedente mostra, conclusa il 19 novembre a Osimo, “Capolavori Sibillini” – l’arte dei luoghi feriti dal sisma”, un’operazione di grande valenza culturale e civica che ha visto la presenza del Ministro Franceschini e il riconoscimento al valore dell’operazione dalle più alte cariche dello Stato e il conferimento della medaglia da parte della Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
Anche il presidente della Regione, Luca Ceriscioli nei giorni scorsi aveva espresso la sua soddisfazione per questa iniziativa: “Siamo convinti del fatto che le nostre opere d’arte, così preziose e numerose, capillarmente presenti sul territorio regionale, sono tra i nostri ambasciatori più autorevoli. Per tenere desta l’attenzione su uno dei territori simbolo delle Marche, il comprensorio dei Sibillini, parallelamente alle nostre iniziative regionali abbiamo scelto Milano come hub, per promuovere le Marche fuori dalle Marche, per sensibilizzare un pubblico attento e sensibile rispetto alla grande proposta culturale, turistica e storico-artistica che la nostra regione può vantare. Con questa mostra sui Capolavori dei Sibillini avrà inizio una serie di attività promozionali che si si svolgeranno al Museo diocesano di Milano e in città, con un focus importante alla prossima Bit di Febbraio e con molte iniziative che si protrarranno per tutta la prima metà del 2018”
L’esposizione è realizzata da Regione Marche e Rete Museale dei Sibillini in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, l’ANCI Marche e l’ANCI Lombardia e il Museo Diocesano di Milano. Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni, in cui le opere fanno da trait d’union tra i musei Sibillini e il territorio marchigiano, vero protagonista della mostra, con la sua fragile bellezza densa di tradizioni, arte e natura, da tutelare e valorizzare.
“La nostra rete di musei – ha evidenziato Daniela Tisi, Direttore della Rete Museale dei Sibillini e curatrice della Mostra – accompagna il visitatore alla scoperta di uno dei paesaggi più belli delle Marche, quello dei Sibillini, ricco di preziose testimonianze archeologiche, capolavori artistici e di saperi, usi e costumi, in un dialogo continuo tra uomo e natura che modella da sempre la nostra regione. Dopo la sequenza sismica del 24 agosto 2016, la rete museale, assolvendo il compito di tutela attiva del territorio, si è impegnata nell’emergenza, assicurando una rapida messa in sicurezza delle collezioni conservate all’interno dei musei più danneggiati. Oggi siamo orgogliosi di portare i capolavori della nostra terra in diverse città Italiane, per mostrare al grande pubblico la forza e la voglia di rinascita che passa anche attraverso la promozione del nostro patrimonio culturale”
“Con grande entusiasmo il Museo Diocesano Carlo Maria Martini – ha affermato Nadia Righi, Direttore del Museo Diocesano – ha accolto la richiesta di Regione Marche di ospitare questa mostra, con la consapevolezza di custodire preziose opere che sono rimaste senza casa dopo gli eventi sismici dello scorso anno, ma soprattutto con la speranza di contribuire alla conoscenza e alla valorizzazione di un patrimonio di straordinaria bellezza ancora poco noto al pubblico milanese. Confidiamo nel fatto che questa esposizione possa dar voce ad una terra ferita ma ricca di cultura, storia, tradizioni e leggende di cui le opere d’arte della Rete Museale dei Sibillini sono viva testimonianza”
Inaugurata ad Arquata la nuova fabbrica della Tod’s
il taglio del nastro
Arquata del Tronto, 2017-12-20 – Questa mattina ad Arquata è stato inaugurato il nuovo stabilimento della Tod’s per aiutare uno dei centri maggiormente colpiti dal sisma. Presenti il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, Diego e Andrea Della Valle, il Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il sindaco Aleandro Petrucci e altre autorita’ del territorio.
“E’ un simbolo straordinario la realizzazione dello stabilimento – ha detto Gentiloni- dandoci una carica di ottimismo perchè si riparte dal lavoro. Si puo’ investire su questi territori solo se c’è un clima di cooperazione. La giornata di oggi è motivo di grandissima soddisfazione perché le scarpe che si faranno qui e andranno nel mondo non avranno solo il marchio Tod’s ma anche quello di Arquata. Con la fabbrica il territorio ferito dal terremoto diventa nuovamente attrattivo dal punto di vista industriale e occupazionale”.
“Questa fabbrica – ha sottolineato Diego Della Valle – è l’esempio tangibile che insieme alle istituzioni quando si vogliono fare le cose le si fanno. A regime occuperà 100 persone, tutti giovani e per noi rappresenta un segnale forte per questo territorio”. L’imprenditore marchigiano ha concluso che inviterà “altri imprenditori ad investire su questo territorio”.
“E’ una grandissima giornata per Arquata e per le Marche – ha spiegato Ceriscioli – e come aveva promesso la famiglia Della Valle lo stabilimento parte prima della fine dell’anno con persone del posto di grandissima qualità. Un’azienda marchigiana che investe sul proprio territorio e che nel momento più difficile riesce a dare il segnale piu’ forte attraverso il lavoro. La prima ricostruzione parte proprio dal lavoro per far ripartire le famiglie e auspichiamo che questo esempio venga imitato e replicato da altri imprenditori per dare speranza e incoraggiamento ai nostri cittadini”.
La Regione Marche per la mitigazione idraulica del fiume Tronto che scorre in prossimità del nuovo stabilimento ha stanziato fondi pari a 396mila euro. Grazie a queste somme si è potuta realizzare la struttura. Lo stabilimento di 2mila metri quadrati per la produzione di scarpe e’ il risultato di un investimento di circa 10 milioni di euro e quasi un anno di lavoro.
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