“Il mio nome boscimane è Nxuwa”: nuova adozione tribale per la Milandri
San Benedetto del Tronto – Raffaella Milandri, nota attivista per i diritti umani dei popoli indigeni e scrittrice, sta portando avanti anche con la Omnibus Omnes Onlus di cui è Presidente alcuni progetti contro la discriminazione dei deboli e dei diversi, e quindi anche dei popoli vittima di soprusi. La Milandri è, già dal 2010, membro adottivo della famiglia Black Eagle dei Crow, tribù di nativi americani del Montana, con il suo nome in lingua originale, Baa Kuuxsheesh, che significa “Aiuta gli altri”. Ora annuncia la sua adozione presso un’altra tribù presso cui ha vissuto durante i duoi viaggi: quella dei San Naro, Boscimani del Kalahari. Un grande segnale di fratellanza universale. Dice la Milandri: ”Il mio nome boscimane è Nxuwa. E’ un nome che deriva da una pianta, esattamente un tubero, che il popolo boscimane porta con sè nel deserto per combattere la sete, la fame e la stanchezza. Una pianta davvero preziosa. Nxuwa, nel linguaggio originale, si pronuncia con uno schiocco del palato, tipico e ricorrente del linguaggio originale”. Con la Omnibus Omnes parte un progetto per aiutare i Boscimani, in particolare la associazione giovanile San Youth Network fondata da Job Morris in Botswana. La storia dei Boscimani è lunga e difficile e le risorse delle loro terre ancestrali hanno scatenato l’avidità delle multinazionali e determinato la perdita dei loro diritti e delle loro terre. Per un popolo indigeno, la perdita del proprio diritto alla terra porta con sé la perdita delle tradizioni, della cultura, della identità, e determina l’inizio della parabola di discesa verso l’estinzione. Nel caso dei boscimani, sono stati allontanati con la forza dalle loro terre, dove nel 1997 hanno aperto le miniere di diamanti, poi sono spuntati nel deserto del Kalahari resort di lusso con piscine per turisti facoltosi e, infine, sono sorti impianti di gas fracking che stanno sfruttando ricchi giacimenti di gas naturale. Prosegue la Milandri: “La mia adozione presso i Boscimani non è solo un fiore all’occhiello per chi come me protegge e rispetta i diritti umani: è una responsabilità. La responsabilità di divulgare i loro problemi, di essere all’altezza della fratellanza, di fare del mio meglio per aiutare. Ma poi, essere una attivista per i diritti umani non significa certo solo lottare per i popoli in via di estinzione: per me significa lottare a favore di chiunque venga discriminato perché debole e diverso. E oggi, in questa situazione, ci siamo un po’ tutti. Davanti allo strapotere delle multinazionali, del consumismo, della globalizzazione, siamo tutti Davide contro Golia”. La Omnibus Omnes Onlus, che si occupa di importanti progetti su territorio nazionale, ora apre una iniziativa internazionale per i Boscimani in Botswana e in particolare per la San Youth Network, che vuole creare collegamento e dialogo fra i membri della gioventù San, vuole implementare la scuola e l’educazione, sostenere i diritti del popolo San e salvarne la cultura tradizionale. La Omnibus gli ha già costruito un sito; ora inizia una raccolta di pc portatili nuovi e usati, per le scuole di D’kar dove vive la comunità San di Job Morris.
La Milandri con bambini boscimani
Un momento dell’adozione della Milandri presso i Crow
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