Si presentano 90 poesie giovanili autografe di Paolo Volponi
Giovedì 14 dicembre nell’Aula Magna del Rettorato di Uniurb –
Urbino – Giovedì 14 dicembre 2017, ore 11, nell’Aula Magna del Rettorato di Urbino, verrà presentata la pubblicazione in formato digitale di 90 poesie giovanili autografe di Paolo Volponi. I testi sono stati riprodotti e resi disponibili on line all’interno di ASPU, “Archivio Storico e di Personalità, Urbino”, l’archivio digitale curato dal Sistema Bibliotecario dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Alla presentazione parteciperà il Magnifico Rettore prof. Vilberto Stocchi, che porterà i suoi saluti, le sig.re Giovina e Caterina Volponi, il critico Massimo Raffaeli, uno dei maggiori esperti dell’opera volponiana, e intimo amico del grande scrittore urbinate, la dott.ssa Marcella Peruzzi che ha coordinato il progetto ASPU, la dott.ssa Elena Baldoni, che ha curato l’inserimento nell’archivio digitale ASPU dei manoscritti autografi, la dott.ssa Sara Serenelli, che, sotto la guida del prof. Salvatore Ritrovato, sta studiando i manoscritti poetici giovanili di Paolo Volponi, in vista di una possibile edizione.
Le 90 carte autografe, di varie dimensioni (dai fogli A4 di computisteria alle paginette di agende tascabili), risalgono a un periodo anteriore alla pubblicazione del Ramarro, presumibilmente tra il 1942 e il 1948, anno della raccolta d’esordio di Volponi. Vi si leggono, in alcuni casi, le stesure precedenti i testi definitivi contenuti nel Ramarro o, più raramente, ne L’antica moneta, e perfino ne L’appennino contadino; in altri casi ci troviamo di fronte a testi poetici la cui elaborazione non è stata terminata, accompagnati da disegni e appunti; non mancano, infine, testi esclusi dalle raccolte, e con ogni probabilità inediti (di cui Giovanni Turria presenterà, nel corso della mattinata, una piccola edizione d’arte). L’insieme dei manoscritti mette in luce il ricco laboratorio poetico del giovane Volponi dal quale uscirà la prima raccolta di versi, improntati a una dimensione lirica in cui tuttavia si avverte chiaramente quel gusto sperimentale per immagini tese in un loro esigente, rigoroso nitore espressivo.
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