dall’Amat

2018-01-15
MERCOLEDÌ 17 GENNAIO A PESARO AL VIA LA XIV EDIZIONE DI TEATROLTRE
CON VIRGILIO BRUCIA DI ANAGOOR
 
 
Mercoledì 17 gennaio si apre il sipario sulla quattordicesima edizione di TeatrOltre, la più ampia rassegna regionale multidisciplinare di 32 appuntamenti di teatro, musica e danza del presente promossa da AMATcon Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, i Comuni di Pesaro, UrbinoCorinaldo (in collaborazione con ilGDO Gruppo Danza Oggi), Mondavio (in collaborazione con Associazione Asini Bardasci), San CostanzoSan Lorenzo in CampoSenigallia e UrbaniaRegione Marche MiBACT. A inaugurare il cartellone che si snoda in 11 teatri marchigiani è la compagnia Anagoor – tra le più penetranti e comunicative che hanno percorso la storia del nuovo teatro – al Teatro Rossini di Pesaro con Virgilio Brucia, uno spettacolo costruito non intorno a una storia, ma sulla figura di un Virgilio schivo e mite, un piccolo uomo che poco ha a che vedere con il poeta del potere, dell’imperatore Ottaviano Augusto. Un teatro quello di Anagoor che può essere considerato un rituale, ancestrale ma contemporaneo, fatto di canti, recitazione, video e attori in carne e ossa e fonti letterarie diverse.

Prima dello spettacolo, alle ore 19.15, il regista Simone Derai inconterrà il pubblico a teatro presso la Sala della Repubblica (ingresso gratuito).

Poesia e potere, bellezza e violenza, memoria e consenso: con Virgilio Brucia Anagoor affronta questi temi in una prospettiva spiazzante, entrando nel laboratorio dell’intellettuale che ha cantato l’avvento della Roma imperiale. Sulla figura di Publio Virgilio Marone infatti grava il pregiudizio di essere stato il cantore di Ottaviano Augusto che spense ogni residua speranza di ristabilire una repubblica nell’Antica Roma. Un poeta al servizio dell’ideologia imperiale, in cui Anagoor però individua delle incrinature: punto d’attacco due libri proprio dell’Eneide, quelli che Virgilio lesse ad Augusto, e dove sono narrati la violenza della distruzione di Ilio e del regno troiano, il viaggio nell’oltretomba, cesura definitiva con il passato relegato a memoria. Così Virgilio Brucia diventa l’occasione per squadernare quel rapporto tra arte e potere, la funzione della cultura e della memoria, la guerra imperiale, la violenza e il rapporto di Virgilio, figlio di contadini mantovani, con la natura, elemento che spesso appare, in primo piano o di sfondo, sia nelle opere del poeta latino che nelle creazioni della compagnia. Una identificazione di Virgilio con Enea, cadenzata sia da musiche corali eseguite dal vivo che da antichissime tradizioni europee ed extraeuropee, che racchiudono la magia di quegli aedi che per primi cantarono l’epopea di Troia e dei troiani, fino al minimalismo contemporaneo di John Tavener.

Virgilio brucia è una produzione Anagoor 2014 in coproduzione con Festival delle Colline TorinesiCentrale FiesOperaestate Festival VenetoUniversity of Zagreb Student Centre in Zagreb-Culture of Change. In scena: Marco Menegoni, Gayanée MovsisyanMassimiliano BriaravaMoreno CallegariBrigita Marko, Mateja GorjupPaola Dallan / Aglaia ZannettiMonica ToniettoArtemio ToselloEmanuela Guizzon con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli. La regia è di Simone Derai, i video di Simone DeraiGiulio Favotto, i costumi di Serena BussolaroSimone Derai, gli accessori di Silvia Bragagnolo, le scene sono di Simone Derai e Luisa Fabris, le musiche di Mauro Martinuz e la drammaturgia di Simone DeraiPatrizia Vercesi.

Per informazioni e biglietti (10 euro, ridotto 8 euro): Teatro Rossini 0721 387621. Inizio spettacolo ore 21.

MATELICA, TEATRO PIERMARINI
GIOVEDÌ 18 GENNAIO GIOBBE COVATTA E LA DIVINA COMMEDIOLA

Il primo appuntamento con la prosa del nuovo anno al Teatro Piermarini di Matelica – su iniziativa del Comune con l’AMAT – è con un grande interprete della scena italiana, Giobbe Covatta, che il 18 gennaio porta in scena La Divina Commediola, una personale versione dell’opera dantesca che, con la consueta ironia spassosa del comico napoletano, affronta il tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato la Divina Commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della Commediascritta da tal Ciro Alighieri. Purtroppo è stato reperito solo l’Inferno e non in versione completa. Dopo un attento lavoro di ripristino si può finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz’altro affinità ma anche macroscopiche differenze con l’opera dantesca. Intanto l’idioma utilizzato non è certo derivato dal volgare toscano ma è senz’altro più affine alla poesia napoletana. Si nota poi come il poeta abbia immaginato l’Inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro vittime! E non poteva trovare diversa soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande azioni i piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato dall’antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.

I contenuti e il commento sono spassosi e divertenti ma, come sempre accade negli spettacoli del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici. Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza per tutte le nuove generazioni.
 
Lo spettacolo è prodotto da Mismaonda Creazioni Live e Sosia&Pistoia.

Per informazioni: biglietteria del teatro 0737 85088. Inizio spettacolo ore 21.15.

FANOTEATRO, DA VENERDÌ 19 A DOMENICA 21 GENNAIO
RE LEAR DIRETTO DA GIORGIO BARBERIO CORSETTI CON ENNIO FANTASTICHINI

Da venerdì 19 a domenica 21 gennaio torna FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, della Regione Marchee del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Giorgio Barberio Corsetti incontra William Shakespeare in Re Lear, tragedia del potere, tra vanità, adulazioni, perfidie, crudeltà, portando sulla scena temi di grande attualità in una combinazione inedita di linguaggi e visioni, con protagonista Ennio Fantastichini. Un racconto epico dove i padri fraintendono i figli e i figli tradiscono i padri, nuova produzione del Teatro di Roma in sinergia con il Biondo di Palermo.
Così l’innovatore del teatro contemporaneo si immerge nella scrittura del bardo per costruire, con un linguaggio attualissimo che coinvolge il pubblico, un ponte tra presente e futuro in un’inedita, appassionata, visione per la scena. Seguendo il suo percorso di sperimentazione, che contempla l’impiego di nuove tecnologie e la drammaturgia itinerante, Corsetti compone una sinfonia infernale che ha principio nella prova d’amore corposa, pretesa da un Re alle sue tre figlie e culmina, in un crescendo di caos, nella di­struzione di un regno in cui i pochi superstiti sono chiamati a confrontarsi con la possibili­tà di ricostruire un futuro possibile.

Il tempo di questo Lear è adesso. Un tempo dove un Re si spoglia del potere nel tentativo disperato di vivere senza responsabilità. Un tradimento della fondamentale dimensione politica alla conquista di una estasi individuale, mentre il mondo privato e pubblico intorno a sé implode: «Lear avviene adesso, nei nostri giorni, in un mondo fluttuante, dove l’economia e la finanza ci spingono da una crisi all’altra, portandoci con loro. È la storia del potere della successione, di padri e figlie, figli e padri. Lear vuole ritrovare la giovinezza perduta, abbandonare le cure del regno, il peso delle responsabilità, poter vagare con i suoi cavalieri da un palazzo all’altro, fare bagordi e occuparsi solo del proprio piacere; per combattere la solitudine e l’approssimarsi della fine si porta dietro un seguito colorato e chiassoso, di dubbia moralità. Questo seguito è rappresentato dal pubblico che fin dall’inizio viene chiamato in causa – racconta Giorgio Barberio Corsetti – Lear vuole essere amato, perché pensa che il sentimento delle figlie sia una garanzia, un investimento che gli permetterà di vivere spensierato una seconda giovinezza. Vuole essere amato perché sta dando via il potere… in realtà si sta alleggerendo per volar via liberi e il potere si diffonderà come una malattia contagiando tutti. È una favola ed è una tragedia di padri e figli».

Composta tra la primavera del 1605 e l’autunno del 1606, Re Lear è un’opera intrisa da una cieca volontà di potere, in cui Shakespeare confida nella speranza che le nuove generazioni possano riscattare il mondo di corruzione e morte che hanno ereditato dai padri. Nel corso dello spettacolo il paesaggio si deforma, dalla favola si passa all’incubo, un viaggio verso le tenebre: «chi non ha saputo vedere diventa cieco, chi non ha capito perde la mente, chi ha tradito sprofonda nel tradimento, chi è puro viene trucidato». Così Barberio Corsetti immagina il suo spettacolo diviso in tre parti come il regno di Lear: il dramma delle due famiglie, Lear e Gloucester, fatto di interni in cui il pubblico avrà un ruolo attivo; la tempesta, la fuga, la follia, la natura che si confonde con la mente, tempeste e abissi sono momenti e luoghi fisici e interiori, reali e allucinati, qui la scena perde i contorni della realtà; la guerra che arriva come una battaglia di soldatini, in cui un re dovrebbe essere salvato dalla figlia che ha cacciato, ma perde lasciando al potere la necessità di ricostituirsi intorno ad un nuovo personaggio.

Con lo spettacolo tornano anche gli incontri con la compagnia, sabato 20 gennaio alle ore 18 al Teatro della Fortuna e a seguire apericena a 5 euro.

Completano il cast dello spettacolo Michele Di Mauro, Roberto Rustioni, Francesco Villano, Francesca Ciocchetti, Sara Putignano, Alice Giroldini, Mariano Pirrello, Pierluigi Corallo, Gabriele Portoghese, Andrea Di Casa, Antonio Bannò, Zoe Zolferino. Le scene e i costumi sono di Francesco Esposito, le luci di Gianluca Cappelletti, le musiche composte e eseguite dal vivo da Luca Nostro, ideazione e realizzazione video di Igor Renzetti.

Per informazioni e biglietti: botteghino del Teatro della Fortuna 0721 800750. Inizio spettacoli: venerdì e sabato ore 21, domenica ore 17.

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