Politica “differenziata”

di Paolo Canducci

San Benedetto del Tronto, gennaio 16, 2018 – Leggo sulla stampa locale di oggi che a San Benedetto del Tronto aumenta la TARI e che la colpa è del conferimento fuori provincia dell’indifferenziato. La conseguente deduzione sarebbe che la raccolta differenziata non ha funzionato.

Francamente, da ex assessore comunale con delega anche della gestione dei rifiuti, non posso sopportare che vengano dette ben tre NON VERITÀ: tre giustificazioni debolissime che provano a nascondere, senza riuscirci, il vero problema: l’incompetenza dell’amministrazione Piunti in materia e, ancor di più, l’assenza totale di una politica ambientale di lungo respiro.
La raccolta differenziata ha funzionato e bene. E, giusto per puntualizzare e non far dimenticare le cose, ricordo che l’amministrazione di cui Piunti era vice-sindaco ci aveva lasciato la città con la raccolta differenziata al 19%!
Dal 2008 al 2016 la nostra Città è passata dal 20% di differenziata al 68% facendo da traino per tutti i comuni del territorio serviti dalla Picenambiente che, proprio grazie alle politiche ambientali di San Benedetto, ha programmato investimenti in personale, mezzi e impianti tanto da portarsi ai livelli delle principali società del settore.
Questa politica ha permesso di neutralizzare per ben 8 anni gli aumenti della tassa rifiuti nonostante l’innalzamento costante del costo di conferimento dell’indifferenziato alla discarica di Relluce (oltre il 50% in 8 anni).
In quegli anni San Benedetto non aumentava la tassa rifiuti anzi la diminuiva grazie all’alta percentuale di differenziata, mentre il comune di Ascoli la aumentava di oltre il 40% proprio perché aveva una bassa percentuale di differenziata e quindi subiva maggiormente l’impatto degli aumenti dei costi della sua discarica.
 

Quindi la raccolta differenziata ha funzionato e funziona, ciò che non va è l’amministrazione Piunti che dal suo insediamento non ha svolto più un ruolo di stimolo rispetto alle politiche di tutela ambientale dell’intero territorio, limitandosi a seguire acriticamente la programmazione del comune di Ascoli finalizzata all’ampliamento della discarica di Relluce, che altro non porterebbe che nuovi incassi ad Ascoli e solo costi per gli altri comuni, compreso il nostro.
Per evitare gli aumenti della TARI degli ultimi due bilanci (oltre alla forte dimunuzione della platea di beneficiari dell’agevolazione sulla tariffa) il sindaco Piunti avrebbe dovuto proseguire con determinazione il progetto Raccolta 2.0 completando entro il termine stabilito di fine 2016 la distribuzione in tutta la Città dei mastelli (cosa non fatta) e introducendo la tariffazione puntuale. In questo modo oggi avremmo una percentuale di differenziata vicina all’80% in grado di assorbire gli aumenti dei costi del conferimento fuori provincia e i cittadini virtuosi avrebbero dei risparmi e non degli aumenti. Non era difficile era già tutto pronto!
Esiste, infatti, una bozza di Regolamento per l’introduzione della tariffa puntuale, basta completarla e approvarla. Perché non si fa e si preferisce aumentare la Tari ai cittadini?
La risposta è semplice: introdurre un sistema di pagamento a tariffa prelidigerebbe i più virtuosi e scaricherebbe gli aumenti su coloro che non differenziano i rifiuti, il tutto in modo oggettivo. Questo potrebbe, però, scontentare alcune categorie, che invece potrebbero essere escluse da aumenti discrezionali decisi dalla Giunta e dal Consiglio.
Sto esagerando? Non si direbbe visto che i giornali di oggi riportano che l’aumento della TARI è limitato alle famiglie e non esteso alle attività commerciali. Per quale motivo? Nelle scelte di politica ambientale dovrebbe valere il principio del “chi inquina paga” e non del “chi è più debole paga”.
Concludo con un pensiero affettuoso per l’assessore Traini da due anni lasciato solo a giustificare aumenti della TARI non giustificabili, addossandosi colpe non certo sue, mentre altre tariffe più “care” al Sindaco (perché oggetto di suoi impegni elettorali – vedi parcheggi in zona pedonale) non si toccano se non – addirittura – per una diminuzione!
Purtroppo Traini paga l’inesperienza: spero reagisca portando ad approvazione la tariffazione puntuale così da impedire in futuro aumenti discrezionali a danno delle famiglie.
 

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