A Elisa Morri il Premio “Contratti di Fiume”
Il lavoro della ricercatrice di Uniurb sul bacino del fiume Foglia acclamato ieri a Roma nell’Auditorium del Ministero dell’Ambiente-
Urbino – La Giuria del Premio Nazionale Contratti di Fiume, presieduta dal Endro Martini, Presidente di Alta Scuola, ha assegnato il premio 2018 alla dottoressa Elisa Morri dell’Università di Urbino. Il premio è stato assegnato all’interno della sessione 2 (tesi di laurea e dottorato sui contratti di fiume o argomenti ad essi collegabili) del XI Tavolo nazionale sui contratti di fiume organizzato a Roma il 5 e 6 febbraio.
Nata a Rimini e residente a Pesaro, Elisa è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Biomolecolari, tutor il professor Riccardo Santolini. “Ho presentato la mia tesi di dottorato” ci spiega” svolta in Scienze Ambientali (XXIV ciclo) presso l’Università di Urbino dal titolo: “Lo stato ambientale del bacino del fiume Foglia: funzionalità fluviale e servizi ecosistemici finanziato dalla provincia di Pesaro e Urbino”. Studio l’ecologia fluviale fin dalle prime esperienze post laurea e ora mi occupo di servizi ecosistemici in contesti quali i bacini idrografici, i parchi e le zone umide. Il lavoro presentato costituisce un approccio integrato alla valutazione delle funzioni ecologiche degli ecosistemi e alle azioni di gestione del territorio. Il premio rappresenta il riconoscimento al contributo della ricerca scientifica in termini conoscitivi e operativi alla programmazione e alla gestione di un bacino idrografico ora obiettivo di un contratto di fiume”.
La necessità di uno stretto rapporto con la ricerca è stata più volte ribadita durante le due giornate di Roma e sono la principale motivazione del premio, giunto ormai alla quinta edizione e quest’anno consistente in una calcografia firmata e numerata del Maestro Marchigiano Oscar Piattella, realizzata con la tecnica dell’Acquaforte e dell’Acquatinta, consegnato ad Elisa ieri mattina durante la cerimonia di Premiazione a Roma, presso la Sala Auditorium del Ministero dell’Ambiente. Nell’occasione, Elisa Morri ha potuto esporre il suo lavoro al pubblico dell’XI Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, di cui l’Università di Urbino è partner del contratto di Fiume per il fiume Foglia. Un impegno che rientra nell’impegno di Terza Missione che da tre anni a questa parte il nostro Ateneo sta portando avanti per rafforzare il legame col territorio.
“Il nostro gruppo di lavoro di cui la dott.ssa Elisa Morri è l’esponente con maggiore esperienza” spiega il professor Riccardo Santolini “ si occupa di ecologia fluviale e di servizi ecosistemici da anni, tanto che il nostro lavoro del 2012 ha aperto la strada a livello nazionale, alla valutazione ecologica-economica delle funzioni ecologiche, dette anche servizi ecosistemici quando queste sono di vitale importanza per l’uomo stesso (fissazione della CO2, produzione di O2, trattenimento del suolo, depurazione delle acque ecc.). I servizi ecosistemici sono tra l’altro, diventati materia cogente a livello legislativo con il collegato ambientale (LN 221/2015) in cui all’art. 70, si evidenzia la necessità di una loro valutazione e quantificazione inserendo questi aspetti anche come elemento di supporto per le Green Community (art. 72). L’Università di Urbino, attraverso il lavoro del nostro gruppo, ha fornito un notevole contributo alla costruzione della legge e dei decreti attuativi partecipando al tavolo tecnico del MATTM e a quello del MIPAFF riguardo i rapporti con l’agricoltura e la risorsa idrica.
“Il CdF è uno degli strumenti innovativi più importanti nella gestione dei corsi d’acqua ed anche della risorsa acqua” prosegue Santolini” nato a metà degli anni ’80 in Francia e approdato da noi una decina di anni fa. I Contratti di Fiume (CdF) sono strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale. I soggetti aderenti al CdF definiscono un Programma d’Azione (PA) condiviso e si impegnano ad attuarlo attraverso la sottoscrizione di un accordo così come definito nelle linee guida redatte dal Tavolo Nazionale e dal MATTM. Infatti il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (di cui il Prof. Santolini fa parte, ndr) nasce nel 2007 come gruppo di lavoro del Coordinamento A21 Locali Italiane, con l’obiettivo di creare una community in grado di scambiare esperienze e promuovere i Contratti di Fiume in Italia. Ha redatto una Carta Nazionale dei Contratti di Fiume alla quale hanno aderito tutte le regioni e da 5 anni ha indetto il premio vinto da Elisa Morri.
L’aspetto ora significativo, è che con la legge 221/2015 (ex collegato ambientale) all’art. 59 si istituisce il CdF che si afferma come elemento normativo. A questo punto la gran parte delle regioni hanno cominciato a rendere più organiche le attività che venivano sviluppate in modo “disordinato” per indirizzarle meglio secondo gli indirizzi del MATTM e del Tavolo Tecnico ma spesso con pochi risultati, nel senso che le attività rimangono spesso non coerenti con il processo di CdF e con un Piano d’Azione (PA) a cui manca la forza e una responsabilità politico-amministrativa per attuarsi. Anche la Regione Marche ha sviluppato numerose iniziative in collaborazione con vari enti tra cui il Consorzio di Bonifica ma i processi risultano spesso scoordinati” conclude il docente della Carlo Bo ”nonostante il suo sforzo di istituire un Tavolo tecnico regionale da cui però le Università sono assenti”.
Il Premio XI Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume quest’anno era riservato al mondo dell’accademia, della ricerca, delle associazioni scientifiche e culturali e anche degli enti e delle istituzioni che abbiano elaborato ricerche regionali, nazionali ed internazionali, pubblicazioni, studi, programmi didattici, libri, articoli, approcci metodologici e scientifici innovativi, inerenti i Contratti di Fiume (Lago, Falda, Foce, Delta ,Costa, Paesaggio fluviale, ecc..) e agli autori di tesi di laurea e di dottorato al fine di acquisire quanto di nuovo e di più recente sia stato elaborato in materia, per renderlo disponibile all’Osservatorio Nazionale dei contratti di Fiume.
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