Comitato regionale sicurezza sul lavoro: massima attenzione ai cantieri della ricostruzione
Ancona, 2018-02-07 – Sicurezza nei cantieri della ricostruzione e nei luoghi dell’alternanza scuola lavoro e promozione di corretti stili di vita nelle aziende. Sono i principali temi approfonditi questa mattina nel corso del Comitato regionale di coordinamento nella materia della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro che ha presentato il programma di attività del 2018.
Tra le iniziative prioritarie un Piano di lavoro coordinato dall’Ars per la gestione dei controlli nei cantieri della ricostruzione post sisma da avviare subito per fare fronte ad una situazione senza precedenti. Al momento risultano già finanziati oltre 800 gli edifici pubblici e 350 chiese su un totale di 3mila. In totale, comprendendo la ricostruzione privata, si stima invece che dovranno essere circa 50mila i cantieri da verificare nei prossimi anni. Importante in questo contesto la recente attivazione delle notifiche on line di apertura dei nuovi cantieri edili, utile anche per monitorare le attività di ricostruzione.
Per l’alternanza scuola-lavoro sono stati illustrati i criteri di intervento alla luce del d.m. 195 del 3.11.2017 che prevede la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro e le modalità di applicazione della normativa nel contesto della riforma della Buona scuola.
Per le imprese è stato invece avviato il programma previsto dal Piano di prevenzione delle aziende che promuovono salute al quale hanno già aderito otto soggetti per un totale di 3.500 dipendenti. Allo studio un logo come riconoscimento ufficiale del Comitato regionale di controllo che certifichi chi promuove la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
L’assessore al Lavoro, Formazione e Istruzione ha parlato di sicurezza come tema ineludibile, non solo in relazione al rischio legato al macchinario, ma più in generale in relazione al rischio latente legato alla persona sempre più fragile e meno sicura nella relazioni dal punto di vista psicologico ed economico. Aumenta quindi la necessità, accanto a quella di dotarsi di strumentazioni sempre più sicure, di informare, formare, di proporre nuove prassi e di individuare le patologie più frequenti che colpiscono i lavoratori al fine di creare una vera e propria cultura della sicurezza. Per questo la Regione coordinerà gli interventi di formazione attraverso il Fondo sociale europeo mettendoli in rete in modo coordinato e organizzato. Un corso specifico è già previsto in due edizioni: la prima a maggio e la seconda a settembre.
In conclusione è stato annunciato che a marzo prenderà il via l’Ufficio operativo per il coordinamento e la programmazione dei vari enti che si occupano di sicurezza sul lavoro.
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