dalla Regione Marche

2018-02-06
LA GIUNTA HA APPROVATO LE MISURE PER LA RIDUZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DEGLI INQUINANTI NELL’ARIA NEI COMUNI DELLA ZONA COSTIERA E VALLIVA
Le misure 2017-18 per la riduzione della concentrazione degli inquinanti nell’aria nei comuni della zona costiera e valliva sono state approvate dalla giunta e deferite al Cal il 18 dicembre 2017. Il Cal, che ha espresso parere positivo,  non ha fatto alcun riferimento al “Pia” del Comune di Ancona nelle sue osservazioni, le quali, sono state in parte recepite e in parte rinviate, per la loro natura tecnica e non urgente, a un apposito tavolo di verifica e monitoraggio.
Il piano redatto dalla Regione Marche si attiene alle indicazioni di legge e conferma le misure già adottate lo scorso anno in base a dati che confermano valori simili a quelli del 2016. L’atto fornisce anche alcuni indirizzi da applicare nelle ordinanze sindacali in modo da garantire omogeneità degli interventi su tutto il territorio. I Comuni dovranno a questo punto adottare le misure limitative tramite propri provvedimenti.
Attualmente il sistema di monitoraggio della Regione Marche è conforme alle quote previste dalla direttiva 155 del 2010 e ai parametri definiti dalle successive linee guida per la determinazione del numero e della tipologia delle centraline. In base a una serie di criteri come la dimensione del territorio, la densità della popolazione e le attività antropiche sono attive nella regione 17 punti di rilevamento.
Sei si trovano nei fondi urbani di Ascoli Piceno, Macerata Collevario, Ancona Cittadella, Pesaro, Chiaravalle e Urbino.
Quattro sono state collocate nei fondi rurali di Civitanova, Ripatransone, Montemonaco e Genga.
Tre sono centraline industriali in funzione a Falconara Marittima nei pressi della Raffineria Api.
Quattro centraline di traffico sono attive a Fano, Jesi, Fabriano e San Benedetto.
Nella logica del miglioramento del monitoraggio, è in via di definizione con il Comune di Ancona il posizionamento di una nuova centralina del traffico. A dicembre 2017 la Regione ha chiesto formalmente al Comune di Ancona di individuare un referente ufficiale per definire il posizionamento.  L’incontro tra i tecnici dei due enti è previsto per domani.

 SCHEDA DEL PROVVEDIMENTO
In sintesi le misure riguardano il traffico veicolare, con divieto di circolazione da lunedì a venerdì, esclusi i giorni di festività nazionale, dalle ore 08:30 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle ore 18:30, per tutti i veicoli diesel pre Euro, Euro 1, Euro 2, Euro 3, senza filtro antiparticolato. Per i veicoli commerciali adibiti al trasporto merci, diretti, in transito o provenienti dal Porto di Ancona, divieto di circolazione per le intere ventiquattro ore dell’intera settimana, per i veicoli diesel pre Euro, Euro 1 ed Euro 2, senza FAP. Esclusione dalle limitazioni dei veicoli commerciali dualfuel diesel, eccetto gli Euro 0, a condizione che venga effettivamente utilizzato anche il metano durante la circolazione nelle aree soggette a limitazione. Qualora si verificassero reiterati superamenti delle soglie giornaliere massime di PM10, di regola identificabili in 7 giorni, si applicheranno inoltre ulteriori misure d’urgenza e temporanee previste nel Protocollo. In particolare i Comuni dovranno ordinare l’abbassamento dei limiti di velocità di 20 km/h nelle aree urbane a rischio. Potranno chiedere all’autorità competente e previo accordo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti l’abbassamento dei limiti di velocità di 20 km/h nelle eventuali arterie autostradali limitrofe alle aree urbane a rischio. I Comuni potranno inoltre effettuare l’attivazione di sistemi di incentivo al trasporto pubblico locale e mobilità condivisa. Relativamente alle attività produttive si confermano essenzialmente le misure dell’anno scorso, pertanto quelle autorizzate alle emissioni in atmosfera, dovranno ridurre le polveri totali e di ossidi di azoto del 10% rispetto ai limiti autorizzati, salvo quelle autorizzate con limiti uguali od inferiori al 45% dei limiti nazionali. Le attività produttive di panificazione e ristorazione non potranno utilizzare la combustione di biomasse legnose per la cottura dei cibi, salvo che tali apparecchiature siano dotate di idonei sistemi di abbattimento per almeno il 50%. Anche per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici pubblici e privati si confermano essenzialmente le misure dell’anno scorso, pertanto divieto di accensione degli impianti e dei singoli apparecchi termici a biomassa solida utilizzati per il riscaldamento o solo per la produzione di acqua sanitaria, quando nell’unità immobiliare è presente un altro tipo di riscaldamento meno inquinante, nei giorni da lunedì a venerdì, esclusi i giorni di festività nazionale che vi ricadono, o l’utilizzo limitato alla cottura di cibi. E’ consentita la sostituzione di apparecchi obsoleti esistenti con altri di elevate prestazioni o l’acquisto di un nuovo apparecchio, senza rottamare, istallandone uno di prestazioni molto elevate. Tuttavia se si verificassero reiterati superamenti delle soglie giornaliere massime di PM10, di regola identificabili in 7 giorni, i Comuni dovranno ordinare la riduzione delle temperature massime di 2 gradi di riscaldamento negli edifici pubblici e privati.
 
APPROVATO IL PIANO DELLE PERFORMANCE 2018-2020: PRIORITA’ A RICOSTRUZIONE POST SISMA E UTILIZZO FONDI UE

L’80% della indennità di risultato dei dirigenti regionali dipenderà dal conseguimento degli obiettivi legati alla gestione delle fasi terminali dell’emergenza e della ricostruzione post sisma e all’utilizzo dei fondi strutturali provenienti dall’Unione Europea. Lo stabilisce il Piano delle performance 2018-2020,  approvato dalla giunta regionale al fine di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e l’efficienza della pubblica amministrazione su attività prioritarie per la comunità marchigiana.

Partendo dagli indirizzi strategici, il piano assegna alle strutture regionali ed anche ad Enti ed Agenzie regionali,  obiettivi corredati di indicatori con relativi target da raggiungere, funzionali alla valutazione della performance dirigenziale.

Dall’atto risulta evidente la volontà della giunta di garantire assoluta priorità alla soluzione delle problematiche legate al sisma del 2016 ed al finanziamento della progettualità regionale con risorse europee per il rilancio dal territorio. Tali obiettivi sono complementari: in mancanza di una delle due tipologie il peso si trasferisce sull’altro.
Il Bilancio 2018 – 2020, infatti stanzia ingenti risorse finanziarie a sostegno della ricostruzione, rilancio e sostenibilità del territorio, attraverso la riprogrammazione di fondi Comunitari, che sono stati rimodulati tenendo conto, anche delle risorse aggiuntive assegnati dall’Unione Europea a seguito degli eventi sismici.

Gli obiettivi sono classificati in quattro categorie, ognuno con uno specifico peso:

?     Obiettivi UE: 40%;
?     Obiettivi Sisma: 40%;
?     Obiettivi trasversali di funzionamento: 10%;
?     Obiettivi operativi assegnati con riferimento alle strategie regionali di settore: 10%.

In particolare, per quanto riguarda gli obiettivi connessi al sisma, la struttura Informatica ha messo a disposizione del Presidente, in qualità di Vicecommissario della Ricostruzione, un sistema di reporting di monitoraggio fisico, procedurale e finanziario da alimentare in tempo reale e in grado di fornire un quadro di insieme dello stato di avanzamento delle diverse attività e delle spese riferite al sisma e sta predisponendo un analogo monitoraggio per l’utilizzo dei fondo comunitari.

Gli obiettivi trasversali di funzionamento invece, che per loro natura sono raggiungibili con uno sforzo comune di tutte le strutture e costituiscono una leva di miglioramento dei risultati organizzativi e individuali per un innalzamento del livello dei servizi alla collettività si sviluppano nelle aree della trasparenza con la predisposizione di carte dei servizi, della prevenzione alla corruzione intervenendo sulle procedure soggette a maggior rischio corruttivo  e del miglioramento organizzativo, in coerenza con il Piano delle Azioni Positive 2018- 2020 con progetti per la realizzazione di azioni positive.

In coerenza con il programma di Governo inoltre, nel Piano appena approvato si prevede un altro importante obiettivo: la redazione del Piano Socio Sanitario 2018-2020 con il quale verranno definiti gli indirizzi prioritari e le logiche strategiche per il welfare marchigiano dei prossimi anni.

Nel Piano infine sono contenuti obiettivi sfidanti per quanto riguarda la Stazione Unica Appaltante Marche (SUAM), soggetto aggregatore regionale come centrale unica di committenza.
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