Casa Leopardi: uno “speciale” in rosa per la Festa della donna

 
La donna al tempo del Poeta, figure femminili nel mondo di Giacomo Leopardi
Appuntamento domenica 11 Marzo 2018
 
Recanati – Per celebrare l’8 marzo in rosa, Casa Leopardi propone nuovo percorso tematico culturale dedicato alle figure femminili del mondo di Giacomo Leopardi, dal titolo “La donna al tempo del Poeta, figure femminili nel mondo di Giacomo Leopardi” per domenica prossima 11 marzo.
L’obiettivo è quello di raccontare la condizione della donna nell’Italia dei primi dell’800, utilizzando le memorie storiche legate all’universo femminile, nell’esperienza personale di Giacomo Leopardi.
Protagoniste del racconto saranno le donne della famiglia Leopardi, le più vicine a Giacomo nella prima fase della sua vita e alcune figure femminili di rilievo per la sua esperienza di uomo e autore nell’età adulta. Si parte dalla madre di Giacomo, Adelaide Antici così descritta dai biografi del tempo “ Era una fanciulla di bellezza severa, dagli occhi di zaffiro splendenti e intelligenti, benché velati da una pensosa malinconia; dai corti capelli ricciuti d’un castano chiaro tendente al biondo, da l’aspetto maestoso ..alta e con un portamento da regina”. Giacomo fu il primo dei sette figli di Adelaide Antici e nacque esattamente nove mesi dopo il matrimonio con il Conte Monaldo Leopardi il 29 giugno 1798, seguirono Carlo Orazio (1799), Paolina (1800), Luigi Moricone (1804) e Pierfrancesco (1813). Adelaide era una giovane donna, educata in convento e di saldissimi principi religiosi che a causa del rovescio finanziario della Famiglia Leopardi, fu costretta, appena venticinquenne, ad assumere il ruolo di “capofamiglia” e a delegare l’educazione dei figli al consorte. Un ribaltamento dei ruoli canonici che influì indubbiamente sulla psicologia del primogenito che ebbe nella madre un modello femminile di fede e tenacia rigorosissime.
Probabilmente fu proprio il carattere estremo di Adelaide ad avvicinare Giacomo e i suoi fratelli alla nonna Virginia Mosca, madre del Conte Monaldo. Madrina di battesimo di Giacomo, Virginia Mosca ebbe un rapporto col nipote di forte affetto e di notevole complicità. In Casa Leopardi è ancora conservato un libriccino manoscritto di preghiere di Virginia “Per uso della Sig.ra Contessa Virginia Mosca Leopardi”, sul frontespizio la grafia di Giacomo Bambino – si tratta della prima nota autografa del giovanissimo Leopardi. La nonna era sempre pronta ad accogliere i nipoti quando avvertivano il bisogno di uscire, per un po’, dall’atmosfera cupa ed opprimente della loro casa.
Una figura femminile fondamentale per la crescita di Giacomo fu Paolina Leopardi: sorella, compagna di giochi, confidente, segretaria, copista. La loro sintonia sui temi esistenziali, la comune visione dell’esistenza, la portarono a sentirsi partecipe del destino del Poeta, una collaboratrice preziosa che seguì passo passo la genesi delle sue opere con passione ed amore. La corposa corrispondenza fra fratello e sorella evidenzia anche il ruolo privilegiato di intima confidente. Nel caso di Paolina appare ancora più chiaro il peso del condizionamento operato da Adelaide, imposizioni oggi incredibili che limitarono anche la sua voglia di vivere, come ad esempio l’obbligo di indossare perennemente un abito nero che solo dopo la morte della madre verrà sostituito da un vestito rosso,
Con il padre Monaldo, Paolina aveva un rapporto in sintonia con quello di Giacomo e Carlo, una collaborazione intellettuale tanto che cooperò alla redazione dei periodici “La voce della ragione” e “La voce della verità” diventando di fatto la prima giornalista italiana.
Il capitolo più amaro della vita di Paolina è quello che riguarda i tanti fidanzamenti falliti. Una chiara immagine di quella che era la condizione della donna nei primi dell’800, anche in una classe sociale agiata come quella nobile.
Un racconto che si snoda tra i sentimenti di Giacomo verso il mondo femminile esterno a partire dalla “Silvia” del celebre canto, Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di Casa Leopardi, che morì a causa della tubercolosi all’età di soli ventuno anni. Simbolo della giovinezza ricca di sogni e di promesse è la figura dove il poeta ritrova il dono più bello dell’adolescenza: l’attesa trepida e suggestiva dell’amore. Quiete e senso del futuro accomunano i due ragazzi che si guardano dalle rispettive case, lo sguardo di Silvia va al Palazzo, quello di Giacomo alla casa della ragazza.
Ma sarà con Geltrude Cassi Lazzari, cugina del Conte Monaldo, che Giacomo sperimenterà pienamente la forza e il potere condizionante di un sentimento incontrollabile verso il mondo femminile, tanto da distrarlo dagli studi e dalla ricerca della gloria.
Per info e prenotazioni  tel. 071/7573380 – biglietteria@giacomoleopardi.it
Info: www.giacomoleopardi.it
 
 
© 2018, Redazione. All rights reserved.