dalla Regione Marche
2018-03-27
34esima sessione del Consiglio d’Europa, per una governance locale e regionale basata sui diritti
Si tiene a Strasburgo, oggi e domani 27 e 28 marzo, la 34esima Sessione del Consiglio d’Europa a cui partecipa per la Regione Marche, l’assessora Manuela Bora. Tra i temi centrali della Sessione, il ruolo dei rappresentanti locali e regionali, con particolare riferimento agli stati minori facenti parte del Consiglio, nell’integrare e promuovere la dimensione dei diritti umani e la democrazia regionale e locale in Europa nell’ambito del loro lavoro quotidiano. Uno speciale spazio è dedicato alla situazione dei minorenni rifugiati e non accompagnati con focus sul ruolo e sulle responsabilità delle autorità locali rispetto a questa problematica: “Costruire l’Europa per e con i bambini e le bambine”. Specifica attenzione viene poi riservata al referendum regionale quale strumento di democrazia diretta, un dibattito inserito in una più ampia discussione sul livello di democrazia locale in Europa, con particolare riferimento alla situazione attuale in alcuni Stati minori del Consiglio. Presenti alla Sessione anche 42 giovani delegati provenienti da 42 Consigli d’Europa di altrettanti paesi membri. Giovani attivisti, lavoratori, studenti e leader politici siederanno accanto ai membri del Congresso, una partecipazione che si inquadra in una più vasta campagna sulla quale il Consiglio sta investendo e che mira a promuovere e incentivare il coinvolgimento dei giovani in politica.
APPROVATA LA LEGGE REGIONALE SULLA TARIFFAZIONE PUNTUALE
“La Regione Marche è la prima in Italia che legifera in merito alla tariffa puntuale. Con la tariffazione puntuale, il cittadino avrà la sicurezza di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotta, vedendo premiati i propri sforzi per aumentare la raccolta differenziata. Con la tariffa il cittadino è responsabilizzato e vengono promossi comportamenti virtuosi: più si differenzia meno si paga, meno rifiuti non riciclabili si producono a tutto vantaggio dell’ambiente e allontanando il pericolo di veder realizzato un inceneritore sul territorio marchigiano. L’approvazione della legge è un risultato importante che valorizza il ruolo delle ATA e delle associazioni ambientaliste voluta dalla maggioranza e votata all’unanimità. La legge attua le previsioni contenute nel Piano regionale gestione rifiuti, dà seguito al decreto del Ministero dell’Ambiente del 20 aprile 2017, favorisce azioni finalizzate a politiche e percorsi amministrativi dei comuni diretti all’implementazione della tariffa puntuale. Il provvedimento è in linea con le direttive europee e perfettamente coerente con il principio “chi inquina paga”. La legge approvata è di massima importanza non solo da un punto di vista ambientale, ma anche finanziario, perché lo smaltimento indifferenziato costa molto più del riciclaggio”. Così l’assessore all’Ambiente Angelo Sciapichetti, commenta l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa regionale, della legge in materia di tariffazione puntuale dei rifiuti nelle Marche.
Sanità e proposta L.r. 145, Ceriscioli: “Nelle Marche sarà sempre una Sanità Pubblica”
personale
Proposta di legge 145 sulle sperimentazioni gestionali sanitarie.
Ceriscioli: “Restringe le opportunità al privato già previste dalla normativa nazionale. Quella delle Marche sarà sempre una sanità pubblica”
Ancona – Una “fake news” (falsa notizia) che sta montando una polemica assurda sulla proposta di legge regionale 145, dal momento che la normativa sulle sperimentazioni gestionali in sanità (andrà in aula il 17 aprile) delinea un quadro più restrittivo di quello previsto, già da 25 anni, a livello nazionale. Limita le attività amministrative della Giunta regionale, che altrimenti potrebbero esercitarsi con un’ampia discrezionalità, rivalutando la centralità decisionale dell’Assemblea legislativa. Quindi nessuna apertura indiscriminata al privato, ma contenimento delle opportunità già previste dalla legislazione nazionale. È quanto ha chiarito il presidente Luca Ceriscioli nel corso di una conferenza stampa convocata per controbattere le accuse di svendere la sanità pubblica a quella privata attraverso le disposizioni della proposta di legge 145. “Si tratta di un fraintendimento, nei migliori dei casi, o addirittura di una polemica politica fuori luogo. La 145 restringe quello che c’è già oggi, quello che la legge nazionale ci permette di fare, cioè le sperimentazioni sanitarie tra pubblico e privato. La normativa regionale proposta riduce il campo discrezionale, non si capisce come possa innescare un cambiamento della natura della sanità marchigiana”.
Le Marche occupano il 13° posto in Italia per incidenza della sanità privata sulla pubblica: “Siamo ben lontani dalle prime (Lombardia e Lazio: 27,9 e 24,6) e sette punti in meno (11,8) rispetto alla media nazionale (18,8). La privata marchigiana assorbe lo 0,09 del budget sanitario. Cifra irrisoria, spesa per una sperimentazione a Sassocorvaro, autorizzata nel 2003, conclusa nel 2016 e convenzionata nel 2017 per gli ottimi risultati conseguiti in termini di servizi alla comunità di riferimento”. Il presidente ha poi argomentato l’impegno della Regione per il rafforzamento della sanità pubblica attuato in questa legislatura: “Negli ultimi tre anni abbiamo recuperato 1.200 dipendenti: nel 2014 il personale delle aziende sanitarie era sceso a 19.895 unità, oggi siamo a 21.102 (erano 21.101 nel 2010). L’obiettivo del 2018 è proprio quello di stabilizzare il personale, perché non vogliamo lasciare i lavoratori sanitari nella precarietà. Il budget, calato a 2.684 milioni del 2015, è inoltre salito a 2.759 milioni nel 2017 (superiore ai 2.750 milioni del 2011). Abbiamo quindi investito risorse nei macchinari, nel personale, nella capacitò di spesa delle aziende: come possiamo essere accusati di smantellare la sanità pubblica?”. Ceriscioli ha poi fatto un esempio di modalità integrativa tra pubblico e privato: “Come ipotesi possiamo citare l’uso delle nostre macchine diagnostiche ferme. Abbiamo Tac e Risonanze magnetiche che in una settimana stanno anche 30-40 ore ferme perché il personale pubblico arriva dove può arrivare. Poter utilizzare 30-40 ore in più macchine su cui abbiamo già investito, significa abbattere le liste di attesa, con una incidenza sulla spesa sanitaria generale modesta che ci lascia tranquilli nella 13a posizione, a percentuali bassissime di privato nella sanità marchigiana. Con la proposta di legge mettiamo quindi paletti più stretti, in modo che quando avvieremo una sperimentazione, saremo più sicuri di ottenere un risultato che costa meno e offre servizi. Manteniamo la natura di una nostra sanità fortemente pubblica e apriamo degli spazi per arrivare laddove non può farlo, lasciando al privato un ruolo complementare a quanto già offriamo ai cittadini”. Il presidente della IV Commissione consiliare, Fabrizio Volpini, ha ricordato che la proposta di legge è stata condivisa con un’ampia consultazione: “Limita la discrezionalità della Giunta a favore del Consiglio, non disinveste nella sanità pubblica a favore della privata, restringe le opportunità già garantire dalla legge nazionale”.
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