dall’UniUrb

2018-03-15

Alla data di Urbino una nuova conferenza su Rossini

Martedì 20 marzo secondo appuntamento del ciclo “Crescendo per Rossini” con Gianfranco Mariotti –

Nuova conferenza del ciclo “Crescendo per Rossini” organizzato dal Rossini Opera Festival e dalla Fondazione Rossini nei locali della Data, Orto dell’Abbondanza, a Borgo Mercatale in vista del concerto finale del 18 aprile al Teatro Sanzio.
Martedì 20 marzo alle 18, GIANFRANCO MARIOTTI, Presidente del Comitato Promotore delle Celebrazioni Rossiniane terrà la conferenza “Gli equivoci del ‘Barbiere di Siviglia’”.
Il barbiere di Siviglia, unica opera di Rossini mai uscita dai cartelloni, è passata indebitamente alla storia come il prototipo dell’opera buffa. Una tradizione esecutiva monocorde ha schiacciato la ricezione di questo lavoro sull’esclusivo registro comico. In realtà il “Barbiere” è una commedia di carattere, in cui l’elemento comico convive con quello serio, patetico e sinistro. E’ ora che questo capolavoro venga restituito alla sua complessità originale.
Prossimi appuntamenti:

Martedì 27 marzo 2018, ore 18.00
ILARIA NARICI, Direttore Editoriale della Fondazione Rossini
«Dall’autografo alla scena»
Mercoledì 18 aprile 2018, ore 18.00
ERNESTO PALACIO, Sovrintendente del Rossini Opera Festival
«Il cantante d’opera»
A seguire, dalle 21.00: Concerto rossiniano presso il Teatro Sanzio
Rossini Opera Festival e Fondazione Rossini hanno organizzato il ciclo in collaborazione con
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Comune di Urbino, Centro Teatrale Universitario Cesare Questa, Comune di Pesaro e Provincia di Pesaro e Urbino.
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Südtirol / Alto Adige 1918-2018

 
A Urbino due giorni di studio sul Sud Tirolo
Dal 20 al 21 marzo al Collegio Raffaello il convegno “Südtirol / Alto Adige 1918-2018”
A un secolo dalla conclusione della prima guerra mondiale, che comportò l’annessione al Regno d’Italia del Tirolo a sud del Brennero, il convegno “Sudtirol/Alto Adige 1918-2018” vuole offrire un momento di riflessione sulla storia e sulla letteratura dell’Alto Adige-Südtirol. “In un’Europa attraversata da pulsioni nazionalistiche, regionalistiche, sovraniste, autonomiste” afferma il professor Luca Renzi, tra gli organizzatori del convegno, “il caso analizzato presenta elementi di interesse non solo di carattere storico ma anche in relazione al presente al futuro, non solo di per se stesso ma anche in prospettiva comparativa.”
La prima giornata di studi si aprirà alle ore 9 di martedì 20 marzo nell’Aula Magna del Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica, 1 a Urbino con il saluto del rettore Vilberto Stocchi e l’apertura dei lavori da parte del Diretttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali professor Piero Toffano.
A seguire, gli interventi degli ospiti internazionali che si alterneranno fino alla tarda mattinata del 21 marzo secondo il programma allegato.
 
20MarSudtirol_Alto-Adige
 
Gli incontri sono pubblici e aperti a tutti gli interessati
 
 

In uscita il volume “Pittura del Trecento nelle Marche”
E’ in libreria “Pittura del trecento nelle Marche. Approfondimenti e nuovi orizzonti di ricerca” a cura di Bonita Cleri e Mauro Minardi: atti del convegno internazionale tenutosi all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo i giorni 26 e 27 ottobre 2016 , pubblicati dall’Editoriale Umbra di Foligno.
dall’UniUrbAll’interno del volume (380 pagine), incentrato sul riesame di alcuni temi della pittura marchigiana del Trecento, si è inteso riunire un gruppo di interventi che ha dato voce ai diversi influssi figurativi grazie ai quali la regione può fregiarsi del titolo di Marche: un contesto poliglotta con la conseguente difficoltà di spiegare, almeno per il periodo indicato, che cosa si intenda oggettivamente con l’attributo ‘marchigiano’. Visitate da artisti senesi, fiorentini, aretini, riminesi, umbri, veneziani, abruzzesi – o almeno tali secondo le moderne ripartizioni amministrative –, le Marche trecentesche non furono da meno rispetto ad altri contesti geografici nella disseminazione, per lo più nelle chiese degli ordini mendicanti, di tavole d’altare e croci dipinte, nella produzione di altaroli e tavolette destinate alla devozione personale, nell’impaginazione di vasti cicli di affreschi: in questa copiosa produzione concorse l’attività di botteghe specializzate, operose a cavallo delle limitrofe aree umbre, abruzzesi, riminesi e toscane. Soltanto il fenomeno delle dispersioni ha privato in parte il territorio di un patrimonio in sé ricchissimo, depauperato oltretutto dalle conseguenze degli eventi sismici dell’ottobre 2016. Con un approccio metodologico che si muove dalla connoisseurship all’analisi dell’iconografia, dalla funzione delle opere alle ricostruzioni degli assetti liturgici e decorativi, dal rapporto tra dipinti e ordini religiosi alle vicende relative alle spoliazioni degli edifici di culto, i vari contributi qui raccolti mirano a ricomporre un panorama complesso, fortemente stratificato, animato da un fascino profondo.
Gli studiosi intervenuti, appartenenti a Università italiane (Urbino, Bologna, Padova, Perugia, L’Aquila, Messina, Firenze) e straniere (Groningen e Amsterdam) hanno analizzato diverse situazioni, illustrando attraverso aggiornamenti, novità e proposte mirate diverse situazioni.
 
 
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