Le scienze umane incontrano il digitale all’UniMc
L’Università di Macerata organizza la seconda edizione del Laboratorio di Umanesimo Digitale. E’ possibile iscriversi fino al 6 aprile.
Macerata – Dopo il successo riscosso l’anno scorso, l’Università di Macerata organizza, con il patrocinio della Rete Digital Cultural Heritage) e dell’Associazione Informatica umanistica e Cultura digitale, la seconda edizione del Laboratorio di Umanesimo Digitale – Lud (Digital Humanities), un percorso formativo dedicato ad ambiti specifici in cui gli studi umanistici entrano in contatto con le molteplici dimensioni del digitale. E’ possibile iscriversi fino al 6 aprile. Per informazioni: www.unimc.it/lud.
Il Laboratorio è articolato in due percorsi, uno filologico-letterario, l’altro storico-documentario, per illustrare gli strumenti teorici e metodologici relativi al trattamento informatico dei testi e alla loro interpretazione critica, alla ricerca nelle biblioteche e nei corpora online, all’impostazione di banche dati e archivi digitali, all’analisi tecnica di siti e reperti archeologici e artistici, alla comunicazione dei risultati del lavoro umanistico attraverso strumenti innovativi.
Il corso, attraverso lezioni con professionisti ed esperti del settore, intende introdurre i partecipanti ai temi e alle competenze tecniche e professionali legati all’uso, alla creazione e allo sviluppo di strumenti informatici destinati a operatori dei beni culturali, insegnanti, ricercatori, professionisti e personale di aziende che svolgano attività che richiedono competenze all’incrocio tra informatica e scienze umane e sociali.
“Lo scopo – spiega la coordinatrice del corso Laura Melosi – è quello di familiarizzare gli studenti con la dimensione degli studi più avanzati e di allargare il loro sguardo alle specializzazioni lavorative aperte dalle scienze umanistiche digitali o digital humanities. Per esempio, informatica e cultura umanistica sono contigue nel settore in sviluppo dell’editoria digitale. La società informatizzata porta con sé il bisogno di figure professionali inedite, delle quali si avvale la cosiddetta “economia della conoscenza”: ne è un altro esempio il lessicografo esperto nel trattamento dei dati empirici, in grado di far convergere linguistica e tecnologie informatiche”.
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