Margherita Sorge: “Abbiamo perso il consenso del nostro elettorato storico escluso dalla ripresa e in sofferenza”
di Margherita Sorge
San Benedetto del Tronto, 2018-03-22 – Prima di tutto grazie! Grazie di cuore ai concittadini, agli elettori che ancora una volta hanno creduto nel Partito Democratico e ci hanno votato. Grazie ai militanti che si sono spesi con una passione d’altri tempi. Grazie ai nostri giovani che hanno organizzato eventi ed iniziative sul territorio. Grazie ad Emanuela Di Cintio e ad Antimo Di Francesco che sono stati degli splendidi compagni di viaggio in questa campagna elettorale condotta insieme con grande spirito di unità.
Questa volta davvero non sono state le ambizioni personali a spingerci ad accettare le rispettive candidature, ma lo abbiamo fatto per spirito di servizio e senso di responsabilità.
Quando all’inizio della campagna elettorale ci siamo guardati negli occhi ci siamo detti che solo degli innamorati dei nostri valori avrebbero potuto accettare una candidatura in un momento così difficile e con poche probabilità di successo. Eravamo consapevoli del fatto che ci saremmo trovati di fronte ad una sfida difficilissima. Io ero all’ultimo posto nel listino proporzionale e con possibilità di riuscita veramente esigue, ma non per questo mi sono e ci siamo tirati indietro.
Per troppo tempo siamo stati identificati come l’establishment, come quelli che stanno nella stanza dei bottoni e decidono le sorti di una città, di un territorio, di una nazione. Si sta in politica per cambiare il destino delle persone. E si sta portandosi sulle spalle il peso della responsabilità. Io sento di dover ringraziare il mio partito per quello che ha fatto in questi anni. Abbiamo preso un Paese sull’orlo del default e lo abbiamo rimesso in piedi. Ce lo dice il PIL che dopo anni in terreno negativo è tornato a crescere, ce lo indicano i parametri macroeconomici che sono tutti positivi. Purtroppo a questa crescita non è corrisposta una equa distribuzione della ricchezza. Ci sono ampie fasce della popolazione che sono rimaste escluse dalla ripresa e che sono in sofferenza. Qui è il nostro elettorato storico ed è qui che abbiamo perso consenso. Lungi da me l’idea di autoassolverci anche se probabilmente per colpa degli stringenti vincoli di bilancio imposti dall’Unione europea era difficile fare di più in questo momento. Vincoli che abbiamo cercato di allentare incontrando forti resistenze. Abbiamo provato a farci carico dei bisogni dei cittadini, ma non abbiamo fatto abbastanza per ottenere la riconferma alla guida del Paese. A chi verrà dopo di noi lasciamo confini più sicuri grazie all’ottimo lavoro svolto dal Ministro Minniti e il reddito d’inclusione approvato al termine della legislatura che non sarà la panacea di tutti i mali, ma che costituisce pur sempre un passo avanti per chi fino ad oggi ha patito più degli altri la crisi. A chi governerà l’Italia nei prossimi anni il compito di non disperdere quanto di buono è stato fatto e di ampliare le tutele. Come sta il Partito Democratico? Ce lo stiamo chiedendo in questi giorni nei circoli, ma certamente le domande che tutti noi dovremmo porci sono le seguenti: come stanno i nostri concittadini? Di cosa hanno bisogno? Quali sono i problemi e le difficoltà che incontrano quotidianamente? Cosa possiamo fare per loro, per la nostra città e per il territorio?
Ci rincuora il fatto di aver ottenuto in città il 20 percento dei consensi, due punti in più del dato nazionale e poco più del risultato ottenuto dal partito nelle ultime amministrative. Si riparte da qui per tornare ad occuparci concretamente e al più presto dei problemi della gente.
Margherita Sorge, Presidente PD San Benedetto del Tronto
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