UniMc porta in scena “La scoperta dell’America”
Giovedì 22 marzo alle ore 19 il teatro della Filarmonica ospiterà il duo in racconto e musica, interpretato da Valerio Malorni e Andrea Cota. Ingresso gratuito
Macerata – Il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell’Università di Macerata presenta “La scoperta dell’America” di Cesare Pascarella: un duo in racconto e musica, interpretato da Valerio Malorni e Andrea Cota, che narra con ironia popolaresca e briosa l’avvenimento più rivoluzionario e grandioso dell’età moderna e che andrà in scena al teatro della Società Filarmonico Drammatica di Macerata, giovedì 22 marzo alle ore 19.
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, fa parte del convegno internazionale “Personaggi storici in scena”, che si terrà al Dipartimento tra il 22 e il 23 marzo 2018. Organizzato da Valeria Merola, Sabina Pavone e Francesco Pirani, docenti del Dipartimento, il convegno ospiterà studiosi di diverse aree disciplinari, con l’obiettivo di analizzare le forme di rappresentazione di personalità della storia nelle diverse modalità di comunicazione performativa: sulla scena teatrale, nelle pellicole cinematografiche, negli sceneggiati e nelle serie televisive.
Il destino nulla lasciò a Colombo della sua scoperta, fuorché monumenti dopo la sua morte. Eppure, Cristoforo partì dal vecchio continente e scavalcò l’oceano per scovarla, per vederla e conquistarla. Tra i fatti e gli uomini, tra la verità della Storia e la verità di una storia, si muove la poesia di Cesare Pascarella, tra la musica e il racconto prende corpo la messa in scena di Andrea Cota e Valerio Malorni. “Il narratore della Scoperta ha letto la Storia, ne è stato colpito e commosso, e vuol comunicare agli altri i suoi convincimenti e il suo entusiasmo; e, come popolano che ha letto libri, e che legge almeno senza dubbio di tanto in tanto il giornale, ha anche una sua definita filosofia”. Così Benedetto Croce su quest’opera di fine Ottocento che ripercorre la partenza, il viaggio, l’arrivo e il ritorno delle caravelle, ritraendo il personaggio storico e l’uomo che vi è dietro l’impresa.
Quel che ci conquista di quest’opera è la tenacia di un navigatore. Pascarella, con l’ironia e la schiettezza propria del dialetto romanesco, ci racconta la caparbietà di un uomo che, “siccome la gente ce rideva, ha lottato contro tutto e tutti per raggiungere ciò in cui credeva: E più lui s’ammazzava pe’ scoprilla, e più quell’antri je la ricopriveno”. In ognuno dei cinquanta sonetti che compongono l’opera, riconosciamo un invito a considerare il nostro agire, per custodire, dentro ciascuno di noi, un fuoco: il sogno di poter camminare, ogni giorno, un poco più lontano. Per informazioni:personaggistorici@gmail.com, valeria.merola@unimc.it
© 2018, Redazione. All rights reserved.